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Comunicato Stampa

Evento e convegno all’oleificio Bartolomei di Montecchio

23/10/12

Sabato 20 ottobre presso l’oleificio “Al Vecchio Frantoio” Bartolomei di Montecchio, azienda familiare attiva da ben quattro generazioni, si è svolto un interessante convegno sulle nuove frontiere dell’estrazione dell’olio extra vergine d'oliva e sulle prospettive di questo fondamentale prodotto dell’agroindustria umbra.

L’evento è coinciso anche con l’inaugurazione del nuovo impianto aziendale di estrazione dell’olio, ossia il Pieralisi Molinova “Serie Oro”, installato per la prima volta in Umbria e tra i primissimi casi in Italia.
Il convegno, condotto dal giornalista e scrittore Filippo Anastasi, pur caratterizzato dall’atmosfera di festa per l’importante innovazione introdotta dall’oleificio guidato dai fratelli Bartolomei – cosa che rappresenta un decisivo passo in avanti tanto per l’azienda quanto per il territorio circostante -, ha toccato molteplici aspetti d’interesse che concernono la produzione olearia nelle sue varie sfaccettature.
L’intervento di saluto introduttivo è stato portato dal Sindaco di Montecchio, David Lisei, che ha ricordato come di recente l'olio del territorio, insieme con quello degli altri Comuni umbri che supportano il progetto della “Maratona dell'olio”, sia stato protagonista a Bruxelles presso il Parlamento Europeo. In quell’occasione è stato peraltro possibile illustrare le proprietà e le caratteristiche peculiari che rendono l’olio di queste zone un prodotto unico e inimitabile.
Al centro delle riflessioni del convegno, poi, è stato messo il tema della qualità delle produzioni, un obiettivo questo che oggi si deve necessariamente coniugare con l’alta produttività ed il controllo dei costi, poiché è dalla combinazione di questi tre fattori che si determina la competitività sui mercati, soprattutto internazionali, sempre più esigenti e concorrenziali.
La qualità, hanno sottolineato diversi tra i relatori, nasce da una filiera integrata che comincia nel campo (anche attraverso la scelta di varietà colturali più duttili e adatte alla meccanizzazione), prosegue nelle attività del frantoio e si conclude con le fasi di confezionamento, marketing e commercializzazione.
L’innovazione che viene introdotta con interventi come quello realizzato dall’azienda dei fratelli Bartolomei, incide positivamente su vari fronti della produzione e più in generale dell’intera attività aziendale, estendendosi alle relazioni con l’ambiente ed ai rapporti con la comunità locale.
Dal punto di vista strettamente produttivo, con il nuovo impianto Molinova “Serie Oro” si potrà svolgere una più accurata produzione per lotti con l’incremento della rintracciabilità ed il pieno controllo dei parametri di lavorazione. Parallelamente, si otterrà la massimizzazione delle rese con il contemporaneo risparmio di energia e con l’assenza dell’impiego di acqua, poiché l’estrazione dell’olio avviene ora nel rispetto dell’equilibrio naturale originario. Ciò permette una lavorazione integrale che arricchisce il prodotto nei contenuti più nobili e utili per la salute, polifenoli in particolare. Il cerchio si chiude, infine, con il riutilizzo degli scarti di produzione poiché la sansa viene trasformata in “nocciolino”, cioè in una biomassa valorizzabile a fini energetici.
Sintetizzando questo complesso di aspetti migliorativi, Rita Bartolomei ha detto che si realizza così l’innovazione al servizio della tradizione, portandosi sempre più verso l’obiettivo della qualità totale di processo.
La Dott.ssa Angela Canale del Consorzio di Tutela dell'Olio Extravergine d’Oliva D.O.P. Umbria ha parlato della multifunzionalità espressa dai produttori di olio di qualità, un concetto che è alla base del sostegno che le istituzioni offrono alle aziende, le quali, a fronte degli alti costi che sostengono, stentano a trovare piena comprensione nei consumatori e conseguentemente la giusta remunerazione da parte del mercato per il lavoro che svolgono. Tuttavia – ha spiegato la Canale -, è proprio questa molteplicità di funzioni (prodotto dei tanti fattori e condizioni storiche, pedologiche, antropologiche e climatiche) che rappresenta il valore aggiunto peculiare di produzioni che sono anche elemento di conservazione del paesaggio, di tutela della salute e del territorio, nonché fattore di potenziamento dell’attrattività turistica.
L’intervento del Prof. Fosco Valorosi dell’Università di Perugia ha invece declinato gli aspetti del marketing mix ideale per l’olio extra vergine che deve sfruttare al meglio i motivi di acquisto che gli sono propri, vale a dire: il territorio d’origine, i benefici per la salute e le caratteristiche organolettiche. Tutto ciò, in effetti, unito a un adeguato packaging che sia anche buon veicolo d’informazione per i clienti, può contribuire a differenziare il prodotto e rendere adeguato un prezzo che non può e non deve essere confrontabile con quello delle produzioni a basso costo che arrivano sui mercati mondiali.
Riflessioni, queste, ampiamente condivise anche Dal Dott. Paolo Chiasso, Direttore Generale della Falesco, altra primaria azienda del territorio che ha fatto della qualità e dell’eccellenza i propri segni distintivi in Italia e all’estero, e dal Dott. Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell’Olio DOP Extra Vergine Umbria che ha anche aggiunto come sia opportuno considerare gli elevati livelli qualitativi già raggiunti un punto di partenza, dal quale costruire una strategia di promozione integrata che unisca i prodotti tipici al turismo.
Le conclusioni sono state tirate dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini che ha innanzi tutto ricordato come Montecchio sia un caso emblematico di un piccolo territorio che esprime però grandi aziende. La Cecchini ha poi affermato che una regione come l’Umbria, che tra l’altro ha nel proprio vessillo il colore verde dell’olivo, ritiene che settori produttivi come l’olivicoltura di qualità debbano rappresentare i cardini di un modello di sviluppo che sappia tenere insieme valori ed economia, cultura e mercato, redditività e coesione sociale. L’Assessore ha altresì indicato alcuni strumenti che l’Ente regionale mette a disposizione per questa finalità: dal PSR - Piano di Sviluppo Rurale, al marchio Umbria per la promozione integrata, ai programmi del Centro Estero per l’internazionalizzazione.
L’importanza del rapporto tra paesaggio, olivicoltura e vita stessa delle persone è quindi stata sviscerata molto approfonditamente nei lavori del convegno. A tale proposito, si chiedeva retoricamente il Dott. Beniamino Tripodi del Gruppo Pieralisi, uno dei relatori: “Cosa sarebbe il paesaggio umbro senza l’olivo?” E, si potrebbe aggiungere: cosa sarebbe l’olio extra vergine umbro senza l’impegno per l’innovazione e la tensione al miglioramento continuo d’imprenditori capaci e appassionati come i fratelli Bartolomei?

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