ARTE E CULTURA
Articolo

Ferdinando Quinto Sigona: quando la cultura non era ancora on-line

17/11/10

Da poco scompare a Pozzallo, un'altra illustre mente che ha dedicato una vita intera all'amore per la storia e la cultura di un popolo, quello che dall'epopea garibaldina diventerà una Nazione. Ed in occasione dei prossimi 150 anni dall'Unità d'Italia è doveroso ricordare un profondo conoscitore della storia della nostra nazione.

FERDINANDO SIGONA
QUANDO LA CULTURA NON ERA ANCORA ONLINE

Recentemente è morto a Pozzallo, all’età di 86 anni il maestro Ferdinando Quinto Sigona, colonna portante nel campo scolastico pozzallese ed esponente della cultura siciliana che con i suoi scritti, in vernacolo e in lingua italiana, è riuscito a trasmettere il colore e il sapore della terra di Trinacria. Negli anni in cui la scrittura non era ancora un mondo aperto ad esperienze di tipo telematico, Sigona si prodigava con arte a scrivere di una terra amata, ma spesso confusa in atavici preconcetti. E come tutti coloro che mettono anima nelle parole, lo scrittore pozzallese F.Q. Sigona imprimeva nelle sue opere un’anima ancora più grande, l’anima della Sicilia tormentata e sconosciuta nel suo reale valore, prestando così voce alla sua terra affinché potesse esprimersi, difendersi, elevarsi partendo dalle piccole cose. E come non sentire il siculo calore del sole attraverso i suoi scritti, il dolce e rumoroso infrangersi delle onde mare nella battigia di una spiaggia vicina all’Africa, il mormorio della sua gente tra le strade assolate, l’odore del carrubo tra il passeggiare del geco e il frinire delle cicale. Antichi sapori ormai quasi dimenticati, quando ancora le famiglie si riunivano a raccontarsi la vita semplice e dura del quotidiano dopoguerra, vivono oggi attraverso il lavoro di documentazione di questo nostro concittadino. Il suo valore di attento scrittore si evince dai numerosi scritti storici tra i quali vanno ricordati “Figure ed eventi risorgimentali nella Sicilia sudorientale “, “ Lotta politica dal 1861 al ‘900 “ ed ancora “ Le avventure di guerra del commander Peter Joseph Sigona: medaglia d’oro “ ed una biografia sull’illustre cittadino di Pozzallo “ Giorgio La Pira e i pozzallesi” già da tempo in rete e citata in Wikipedia.
L’amore per la storia ed in particolare quella legata all’epopea garibaldina lo hanno fortemente spinto a volere ed ottenere due monumenti storici da locare in Pozzallo: l’erma di Raffaele Scala, eroe garibaldino (1812-1883), sita all’interno della Villa Comunale ed al “cippo” in fondo al Corso Vittorio Veneto, dedicato a Nicola Fabrizi e Giuseppe Castiglia, altri due valorosi garibaldini, grazie ai quali fu possibile portare da Malta le armi utili per il controllo e la difesa del Mediterraneo. Nel “cippo” è scolpita la data del 7-6-1860, data dalla quale è facile e quasi immediato dedurre l’importanza che ebbe Pozzallo per la sua posizione geografica strategica nel bacino del mediterraneo, vero e proprio ponte di congiungimento di una terra di approdo e di trampolino durante lo “sbarco dei mille”, impresa alla quale si deve nel successivo 1861 la conclamata Unità d’Italia. A F.Q. Sigona che ha vissuto a Pozzallo e che lo conosceva come luogo della storia della Repubblica non è certo sfuggita l’importanza storico-culturale di questa parte della costa mediterranea.
Noto anche nel campo giornalistico, quando ancora si pubblicavano poche righe per raccontare anche il più importante degli eventi, Ferdinando Sigona riusciva a portare il suo sempre umile contributo all’informazione nelle pagine del “ Giornale di Sicilia “.
Il 13 novembre 2010 presso l’aula dello “Spazio Cultura“ in Pozzallo ha avuto luogo l’ “Omaggio a Ferdinando Quinto Sigona”, organizzato dall ‘Associazione “Polis “ Caffè Letterario “S. Quasimodo”-Modica, che ha ospitato il contributo apportato dalle relazioni di Grazia Dormiente, storica-etnoantropologa, di Lucia Trombatore, critica letteraria e di Claudio Vindigni, artista e docente di Storia dell’Arte.
A quest’ultimo, l’Associazione Culturale Incontri Mediterranei-Helios (ACIM-Helios) ha volutamente chiesto una personalissima riflessione sulla personalità ecclettica del docente F.Q. Sigona. “Del maestro, ma oserei anche aggiungere Professore Sigona mi rimarrà sempre il suo silenzio improvvisamente solcato da quattro parole, quattro!“, così ci dice il prof. Vindigni, dipingendo una visione realistica dalle tinte di memoria essenziale con toni artistici quali merita il cittadino pozzallese Ferdinando Quinto Sigona; e noi AICM-Helios aggiungiamo un personaggio un po’ nell’ombra per la sua modestia ed umiltà, pur possedendo un’ invidiabile luce. Una luce che si irradiava ancora e ben oltre quelle capacità sopraelencate perché motivato da una sete di conoscenza, dalla quale scaturiva un’altra delle sue passioni: quelle fotografica. A F.Q. Sigona si deve un’importante raccolta storica e collezione di foto legate all’epoca garibaldina. Tra le migliaia di foto che gli appartenevano, si deve merito alla figlia Sara lo scrupolo di averne selezionato alcune per essere proiettate durante la serata dedicata al padre. Ed è soprattutto alla figlia Sara, dedita alla ricerca artistica ed espressiva, che rivolgiamo la nostra stima per il doveroso onere di avere realizzato un lavoro di certosina custodia dell’eredità del padre: l’amore per Pozzallo e la sua storia, il suo mare, la sua gente come innato slancio della brezza mediterranea che fomenta il desiderio a viaggiare oltre l’orizzonte e poi fortemente motiva il sentire a tornare. E così accade che le persone di questo lembo di mediterraneo ibleo diventano spuma che cambia l’onda impetuosa in delicato e accarezzante biancheggiare, dalla sabbia dorata del fondale, la battigia della balata e genera il profumo del nostro mare.
Noi, ACIM-Helios, oggi vogliamo semplicemente dare con profonda ammirazione il nostro piccolissimo contributo on-line a Ferdinando Sigona affinché rimanga tra noi l’orma del suo cammino tra le brulle strade di Pozzallo, sperando che la cultura possa rendere onore e merito ad un uomo di talento, di certo cittadino di pregio “in e per” un paese piccolo che, inconsapevolmente e per una ragione che non è necessario conoscere, ha dato i natali a persone di spessore nazionale ed internazionale.






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