SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Genetica: dal Cnr un grande passo nello studio del dna

19/04/11

Uno studio dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) di Avellino apre nuove strade nella comprensione di meccanismi del Dna che chiariscono il rapporto tra la sua struttura e la sua funzione.

Uno studio dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Isa-Cnr) di Avellino apre nuove strade nella comprensione di meccanismi del Dna che chiariscono il rapporto tra la sua struttura e la sua funzione. La scoperta aiuta a capire come la forma del genoma possa influire sullagenetica funzione molecolare. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con le università degli Studi di Foggia e Genova (Francesca Sbrana e Roberto Raiteri), e pubblicata sulla rivista americana “Biomacromolecules”.
“Da tempo – spiega Giuseppe Iacomino dell’Isa-Cnr – è noto che una classe di piccole molecole, le poliammine, può regolare numerose funzioni cellulari. Le poliammine contribuiscono alla regolazione della crescita e della proliferazione cellulare, alla stabilizzazione fisico-chimica della struttura a doppia elica del Dna, alla modulazione e alla trascrizione dell’Rna e della sintesi proteica, alla regolazione della risposta immunitaria”. Finora sono però rimasti poco chiari i meccanismi attraverso i quali avviene l’azione e l’interazione con il Dna. “Abbiamo dapprima dimostrato che le poliammine nel nucleo si trovano sotto forma di aggregati molecolari dalle strutture ben definite”, prosegue Iacomino.
“In seguito, simulando le condizioni chimiche del nucleo cellulare, abbiamo riprodotto in vitro gli aggregati nucleari di poliammine (Nap), dimostrando che si assemblano in base a un processo chimico di ‘auto-riconoscimento’ che produce strutture discoidali analoghe a quelle identificate nelle cellule. Questi elementi, a loro volta, si impilano, secondo un processo gerarchico di accrescimento progressivo, fino a generare filamenti tubolari chiamati ‘nano tubi’”.
Le caratteristiche di “estrema flessibilità e plasticità degli aggregati si manifestano anche nella loro capacità di disassemblarsi e rigenerarsi dinamicamente”, chiarisce ancora Iacomino.
“In condizioni di disidratazione queste molecole producono cristalli aghiformi con particolarissime proprietà di ‘autoriparazione’. Le immagini al microscopio a forza atomica hanno fornito – aggiunge – una visione diretta del fenomeno di avvolgimento e strutturazione del Dna genomico da parte degli aggregati di poliammine. Tali complessi potrebbero essere in grado di guidare e governare le modificazioni morfo-funzionali del Dna. I Nap offrono un’ulteriore evidenza della grandiosità alla base del funzionamento dei sistemi biologici, suscitando un interesse enorme a più livelli: dal punto di vista della ricerca di base e, soprattutto, per le loro prevedibili applicazioni biotecnologiche – ad esempio nei nano materiali o nanotools – o per lo sviluppo di materiali biomedici”.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Sic - Sanità in Cifre
Responsabile account:
Mario Bianconi (Responsabile contenuti)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere