SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Giornata della Carenza di ferro: al via la campagna #TakeIronSeriously per sensibilizzare sul ruolo vitale del ferro, troppo spesso trascurato

27/11/20

• Nel mondo 1 persona su 3 soffre di carenza di ferro. • Donne in età fertile, future mamme e bambini sotto i 5 anni tra i soggetti più colpiti dal deficit marziale. • Da oggi online il sito web www.takeironseriously.com/it che invita a ‘prendere sul serio il ferro’ per non mettere a rischio la propria salute e il benessere psicofisico. • La campagna è supportata dalle organizzazioni internazionali Anemia Community, CROI, Global Heart Hub, Heart Failure Policy Network e European Kidney Alliance.

FotoSi celebra oggi la Giornata Internazionale della Carenza di ferro (Iron Deficiency Day), istituita nel 2015 con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul ruolo vitale del ferro per l’organismo e sui rischi legati alla sua carenza1, in particolar modo nelle donne in età fertile, nelle future mamme e nei bambini sotto i cinque anni, che sono tra i soggetti maggiormente interessati dal problema, a causa di una perdita eccesiva o di un aumentato fabbisogno del ferro per la crescita.

La carenza marziale, con o senza anemia, colpisce un terzo della popolazione mondiale2, eppure resta un problema ampiamente trascurato e sotto diagnosticato, benché sia facilmente identificabile con un esame del sangue. Per promuovere una corretta informazione e aiutare a riconoscere precocemente i sintomi, è da oggi online il sito www.takeironseriously.com/it, che invita le persone di tutte le età a “prendere sul serio il ferro” per non mettere a rischio la propria salute o aggravare il decorso di malattie croniche sottostanti.

La Giornata 2020 è supportata dalle organizzazioni internazionali Anemia Community, CROI, Global Heart Hub, Heart Failure Policy Network e European Kidney Alliance, per sensibilizzare sugli effetti del deficit marziale anche nei pazienti con scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e malattie croniche intestinali.

Il ferro è un elemento essenziale per mantenere le funzioni vitali: interviene nella produzione dei globuli rossi, assicura un efficace funzionamento di cuore e cervello e rafforza il sistema immunitario, proteggendo da infezioni e malattie. Senza sufficiente ferro a disposizione, il corpo umano non può funzionare correttamente e l’impatto sulla salute e sulla qualità di vita è notevole: affaticamento, mal di testa, fiato corto, pallore, fragilità di unghie e capelli, vulnerabilità alle infezioni, irritabilità, scarsa concentrazione sono i sintomi più comuni, che possono manifestarsi a qualsiasi età, anche se sono più frequenti in determinate fasi della vita e in presenza di alcune malattie croniche.

A fare i conti con la carenza di ferro è soprattutto l’universo femminile: durante la vita fertile 1 donna su 33 vive questa condizione, a causa di mestruazioni abbondanti (interessano il 10%4 delle donne, che ‘in quei giorni’ necessitano di introdurre il doppio del ferro con la dieta5), problemi di cattivo assorbimento o carenze alimentari. Se le perdite non sono adeguatamente compensate, l’organismo va in deficit marziale, condizione che può portare all’anemia sideropenica (valori di emoglobina al di sotto di 12 g/dl), con conseguente stanchezza cronica e altri sintomi debilitanti che si ripercuotono sul benessere psico-fisico, il desiderio sessuale, la produttività.

“Particolarmente delicato è il periodo della gestazione, durante il quale raddoppia il fabbisogno di ferro per la crescita della placenta e per lo sviluppo cerebrale e del sistema immunitario del feto - afferma Antonio Ragusa, Direttore UOC di Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Fatebenefratelli di Roma. Tuttavia, almeno il 30% delle future mamme inizia la gravidanza senza adeguate scorte di ferro, aumentando il rischio di parto prematuro e di basso peso del bambino alla nascita. Arrivare al termine della gestazione con riserve di ferro depauperate può essere molto pericoloso per la donna, se si considera che l’emorragia ostetrica è la prima causa di mortalità e grave morbosità materna in Italia. La carenza di ferro può perdurare anche nel puerperio, esasperando lo stress emotivo e la sensazione di stanchezza fisica, e predisponendo ad andare incontro a scarsa produzione di latte e depressione post partum. Per tutti questi motivi è fondamentale identificare le donne a rischio e correggere l’anemia prima o all’inizio della gravidanza”.

Nonostante l’importanza del ferro per la salute materna e del nascituro, si stima che il 90% delle future mamme non ne assuma a sufficienza durante la gestazione6, trascurando che durante l’ultimo trimestre il feto immagazzina l’80% del ferro di cui avrà bisogno per la crescita nei primi sei mesi di vita7. Nei più piccoli, la carenza di ferro può compromettere significativamente lo sviluppo cognitivo e motorio.

A richiedere una particolare attenzione sono anche le gravi conseguenze della carenza di ferro sulla salute dei pazienti affetti da patologie croniche infiammatorie. Il deficit marziale interessa fino al 50% dei pazienti con malattia renale cronica (stadio 2-5) e all’incirca il 70% dei pazienti che iniziano il trattamento dialitico8. Il 50% dei pazienti affetti da scompenso cardiaco8 ha una qualche forma di carenza di ferro che interferisce con la produzione di energia muscolare, che correla direttamente con i sintomi e la sopravvivenza del paziente.

“Fino al 50% dei soggetti affetti da scompenso cardiaco è interessato da carenza di ferro, con o senza anemia, condizione che interferisce con la produzione di energia muscolare, peggiorando la performance dei pazienti e la loro qualità di vita. Per questo motivo, una corretta diagnosi e una gestione appropriata della carenza di ferro sono fondamentali - spiega Fabrizio Oliva, Direttore Cardiologia 1, Cardio Center De Gasperis, Ospedale Niguarda, Milano. Studi scientifici hanno infatti evidenziato come correggendo il deficit marziale è possibile migliorare il metabolismo energetico e la capacità funzionale del paziente, contribuendo a ridurre in maniera significativa le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco”.

“La carenza di ferro è una condizione comune, presente fino nel 60% delle persone affette da malattia renale cronica. Può aggravarne la condizione di anemia – rendendo meno efficace il trattamento con eritropoietina – o addirittura precederla – spiega Pietro Manuel Ferraro, Professore Associato in Nefrologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Poiché l’anemia e la carenza di ferro impattano in modo significativo sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza delle persone con nefropatia, è importante che tali condizioni vengano adeguatamente riconosciute e trattate. In particolare, nelle persone con nefropatia va valutato in modo completo l’assetto marziale, che dovrebbe essere interpretato da uno specialista in considerazione della peculiarità di questa condizione, e laddove indicato instaurata una adeguata supplementazione di ferro”.

La diagnosi di carenza di ferro viene effettuata mediante un semplice esame del sangue che misura i livelli di emoglobina (il principale componente dei globuli rossi, responsabili del trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso tessuti e organi), la ferritina sierica (che misura i depositi di ferro presenti nell’organismo) e la percentuale di saturazione della transferrina (che indica quanto del ferro disponibile può essere utilizzato per produrre nuovi globuli rossi).

La campagna #TakeIronSeriously intende sensibilizzare la popolazione sull’importanza di riconoscere i sintomi della carenza di ferro e rivolgersi al proprio medico di fiducia, il primo passo per una diagnosi corretta e l’impostazione di una cura appropriata.

Bibliografia

1. Hassan, Tamer Hasan et al. “Impact of Iron Deficiency Anemia on the Function of the Immune System in Children.” Ed. Esaki M. Shankar. Medicine 95.47 (2016): e5395. PMC. Web. 12 June 2018.

2. Peyrin-Biroulet L, et al. Guidelines on the diagnosis and treatment of iron deficiency across indications: a systematic review. Am J Clin Nutr. 2015;102(6):1585-94.

3. Hercberg S, et al. Iron deficiency in Europe. Public Health Nutr. 2007;4 (2b).

4. Hurrell R, Egli I. Iron bioavailability and dietary reference values. Am J Clin Nutr. 2010; 91:1461-1467, doi: 10.3945/ajcn.2010.28674F

5. Zimmermann M., Hurrell R. Nutritional iron deficiency. Lancet 2007; 370:511-520.

6. Milman N. Prepartum anaemia: prevention and treatment. Ann Hematol. 2008;87(12):949-59.

7. Rao R. Georgieff MK. Iron in fetal and neonatal nutrition Semin Fetal Neonatal Med. 2007; 12(1):54-63, doi: 10.1016/j.siny.2006.10.007

8. Cappellini MD et al. Iron deficiency across chronic inflammatory conditions: International expert opinion on definition, diagnosis, and management. Am J Hematol. 2017 Oct;92(10):1068-1078.

Vifor Pharma Group

Vifor Pharma Group è una società farmaceutica globale con sede in Svizzera. La società è il partner di riferimento per prodotti farmaceutici e soluzioni innovative incentrate sul paziente. Vifor Pharma Group si impegna ad aiutare i pazienti di tutto il mondo con malattie croniche a raggiungere una sempre migliore qualità della vita. Vifor Pharma Group comprende le seguenti società: Vifor Pharma; Vifor Fresenius Medical Care Renal Pharma (una società comune con Fresenius Medical Care); Relypsa. Vifor Pharma Group è quotata alla Borsa svizzera (SIX Swiss Exchange, VIFN, ISIN: CH0364749348).

La carenza di ferro

Sebbene la carenza di ferro possa colpire chiunque, è più diffusa nelle donne in premenopausa, nelle donne in gravidanza e nei bambini di età inferiore ai cinque anni. Se non trattato, può evolvere in anemia sideropenica. Gli effetti della carenza di ferro differiscono da persona a persona, ma possono essere collegati a un declino della salute e del benessere generale. Anche senza anemia, la carenza di ferro può essere debilitante, esacerbare una malattia cronica sottostante e portare ad un aumento della morbilità e della mortalità. Sintomi comuni includono affaticamento, pallore della pelle, unghie fragili, desiderio di ingerire prodotti non alimentari come argilla e ghiaccio, incapacità di concentrazione. Nei bambini, la carenza di ferro può compromettere significativamente lo sviluppo cognitivo e motorio.

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