SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Giornata Mondiale delle Sindromi Mielodisplastiche, Celgene Italia al fianco dei pazienti: dipendenti e cittadini milanesi chiamati a donare il sangue

25/10/18

Iniziativa di Celgene Italia con AVIS Milano in occasione dell’MDS World Awareness Day: un’Unità Mobile AVIS sarà posizionata domani 24 ottobre dalle ore 8:30 alle ore 12:30 presso la piazza adiacente alla sede dell’azienda, in via Mike Bongiorno 13.

In occasione della Giornata Mondiale delle Sindromi Mielodisplastiche (MDS World Awareness Day) che si celebra il 25 ottobre, Celgene Italia si impegna insieme ai suoi dipendenti in un progetto di Responsabilità Sociale: dare sostegno ai pazienti affetti da MDS, per i quali la trasfusione di sangue rimane ancora oggi una necessità, nonostante i progressi terapeutici che ne riducono il fabbisogno.
Il progetto, reso possibile grazie ad AVIS Milano, ha preso avvio con una giornata di awareness sulla malattia che ha visto la partecipazione dell’Associazione Italiana Pazienti Sindrome Mielodisplastica (AIPaSiM) e della Federazione Italiana Malattie Rare (UNIAMO) per sensibilizzare sui bisogni delle persone che convivono con queste patologie. A questa seguirà la possibilità per i dipendenti Celgene di effettuare una donazione di sangue il domani, 24 ottobre, dalle 8:30 alle 12:30, previo screening medico, all’interno dell’Unità Mobile AVIS che sarà posizionata presso la piazza adiacente alla sede di Celgene Italia, in via Mike Bongiorno 13 a Milano. L’iniziativa sarà aperta anche alla cittadinanza milanese (fino a un massimo di 30 persone) per fornire informazioni sulle Sindromi Mielodisplastiche e per sensibilizzare sull’importanza della donazione di sangue.
Circa la metà delle persone affette da queste neoplasie, nonostante i progressi terapeutici che ne riducono il fabbisogno, necessita infatti di trasfusioni di sangue per mantenere livelli accettabili di emoglobina. Tale necessità destinata a incrementare con l’avanzamento della malattia, può aumentare il rischio di eventi cardiovascolari anche fatali per questi pazienti.
Un’indagine realizzata da IQVIA per Celgene ha evidenziato che ben il 46% di tutti i pazienti affetti da patologie croniche che necessitano di trasfusioni, sono pazienti con una diagnosi di mielodisplasia.
«La Giornata Mondiale delle Sindromi Mielodisplastiche è per Celgene un’occasione importante per impegnarci in prima linea, sensibilizzando la popolazione in merito a queste patologie, e al fianco delle Associazioni Pazienti dare voce ai loro bisogni». dichiara Jean Yves Chatelan, Presidente e Amministratore Delegato Celgene Italia. «Il nostro impegno nella Ricerca in questo campo sta andando avanti per migliorare la gestione della patologia, offrendo ai pazienti sempre nuove opportunità di trattamento e arrivare a liberarli dal peso delle trasfusioni».
Le Sindromi Mielodisplastiche (MDS – MyeloDysplastic Syndromes) sono un gruppo di malattie del sangue caratterizzate da un difetto nel midollo osseo, che non riesce più a produrre in numero sufficiente alcune linee cellulari del sangue come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Le principali manifestazioni sono l’anemia, con pallore e spossatezza, una predisposizione alle infezioni dovuta a un numero ridotto di globuli bianchi (leucopenia) ed emorragie ricorrenti associate a un calo nella produzione di piastrine (piastropenia). La causa alla base di questo gruppo di malattie è ancora sconosciuta, in alcuni casi è associata a difetti genetici, ereditari, in altri a difetti acquisiti.
L’incidenza delle Sindromi Mielodisplastiche in Europa è di 1:12.000-13.000 abitanti e in Italia si registrano, ogni anno, circa 3.000 nuovi casi. Sono patologie tipiche dell’età avanzata, rare prima dei 50 anni: l’età media alla diagnosi è intorno ai 70 anni. Le MDS possono evolvere, con il tempo, in leucemia acuta, sebbene a causa delle numerose variabili che caratterizzano la malattia, non è semplice prevedere il tipo di decorso clinico.
Oggi, i pazienti affetti da Sindromi Mielodisplastiche hanno a disposizione un trattamento che permette il controllo della malattia con un approccio meno aggressivo rispetto alla chemioterapia; con i farmaci attualmente in sviluppo si prospettano nuovi e promettenti scenari di trattamento.

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