Google e le penalizzazioni… come scoprirle?

Sento spesso parlare in modo inesatto di SEO (e non) facendo riferimento alle penalizzazioni di Google: “ho preso un malware ed ora il mio sito è penalizzato” o “dal mio indirizzo è partito dello spam e ora Google mi penalizza” sono alcune delle frasi più ricorrenti. Ma cosa è davvero una penalizzazione del motore di ricerca?
del 20/06/18 -

Davvero Google può applicare delle penalizzazioni al tuo sito?

La risposta è senz’altro sì, ma nella stragrande maggioranza dei casi tale penalizzazione è ben diversa da quello che pensi. Esistono sostanzialmente differenti tipi di penalizzazione:

a) mancata indicizzazione di un URL
b) penalizzazione manuale
c) penalizzazione algoritmica

Sono comportamenti che Google attua per evitare che i risultati in SERP vengano alterati in maniera forzata o per impedire che un sito sospetto, ovvero ambiguo nei contenuti, possa essere visitato dagli utenti passando dal motore di ricerca. Ma sono tutti gravi? Ed in egual misura? Sicuramente no.

URL non indicizzato: una brutta grana, ma non così drammatica

Capita più spesso di quanto non pensi: Google ritiene che una determinata pagina del tuo sito non sia meritevole di apparire tra i risultati di ricerca.
Motivo? Non offre alcun tipo di contenuto, è un clone di un’altra pagina del tuo sito, è stata segnalata da utenti come contenuto che viola copyright o come contenuto volgare/non ammesso, contiene testi copiati da altre fonti senza che queste ultime vengano citate, e molti altri.
E’ evidente che parliamo quindi di omissione di una risorsa, non di vera e propria penalizzazione, ma se tale risorsa è una pagina importante del tuo sito è chiaro che anche il ranking può subire un duro colpo.

Attenzione quindi a:


  • non pubblicare MAI testi facendo copia-incolla da altri siti

  • se ciò avviene, cita sempre la fonte autorevole del testo

  • fai attenzione all’alberatura del tuo sito e ad evita pagine doppie o ambigue

  • tieni d’occhio lo stato dell’indicizzazione del tuo sito su GSC



Penalizzazione manuale: se la conosci, la curi

Google Search Console (GSC per gli amici) è uno strumento fondamentale per ogni SEO, ma dovrebbe essere visionato da chiunque abbia un sito web: c’è infatti un’apposita sezione che mostra eventuali provvedimenti presi dal motore di ricerca nei confronti del tuo sito.
I più tipici sono:


  • classificazione dei contenuti come spam: Google ritiene che una o più pagine del tuo sito contengano link non inerenti al contenuto trattato e non naturali (link juice in uscita per avvantaggiare altri siti su domini esterni)

  • classificazione dell’intero dominio come spam: come sopra, ma viene penalizzato l’intero dominio perchè uno o più link si trovano nella home del sito o vengono richiamati dalla home

  • sicurezza del sito compromessa: Google ha rilevato malware conosciuti sulle pagine del tuo sito, e per impedirne la diffusione ha bloccato queste ultime

  • contenuti inappropriati: azione inevitabile se sul tuo sito sono presenti contenuti pornografici, violenti, di istigazione alla violenza o in violazione delle leggi sul copyright



Attenzione: in questi casi, la risorsa individuata e penalizzata viene quasi sempre estromessa come visto nel paragrafo precedente, ma in questo caso non è sufficiente rimediare ma occorre avviare una segnalazione a Google dove vengano riportate le azioni intraprese per risolvere l’anomalia e si richiede la rimozione della penalità. Ecco perchè viene definita “manuale”: se la conosci, la puoi far rimuovere, anche se non sempre questo avviene…

La penalizzazione subdola, l’incubo di ogni SEO

Ed ecco infine la penalizzazione più odiata dai SEO (e non solo, ovviamente): la penalizzazione algoritmica, ovvero l’applicazione di fattori di ranking negativi, che invece che migliorare il posizionamento del tuo sito lo peggiorano.
Tempo fa abbiamo parlato della negative SEO ed i due concetti sono spesso correlati, ma attenzione perchè questo tipo di penalizzazione è estremamente frequenti quando si lavora ad un miglioramento del ranking, sopratutto su settori particolarmente competitivi.
Ormai saprai, infatti, che in questi scenari una delle tecniche pìù utilizzate per migliorare i risultati in SERP è la link building: fatta bene, può dare risultati incredibili, ma se fatta senza le dovute accortezze, ecco che le penalizzazioni algoritmiche saranno il tuo incubo ricorrente…

Il grosso problema di questa tipologia di azione da parte di Google è l’impossibilità di capire quale evento preciso abbia portato al provvedimento, e quindi di porvi rimedio: certo, forti oscillazioni di ranking in periodi ridotti e un “log” delle attività eseguite può aiutare, ma anche qualora tu riesca ad individuare il problema ed a risolverlo (magari rimuovendo il link che lo ha provocato), ciò non significa che Mr. Google riveda la sua decisione.

L’obiettivo di Google è risaputo: offrire la miglior esperienza utente, quindi risposte in tempi sempre più brevi e contenuti attendibili ed autorevoli: qualsiasi tentativo, o presunto tale, di compromettere tale esperienza, se individuato, comporta un’azione di penalizzazione. Tuttavia la soluzione, spesso, non è così problematica come sembra… Per info siamo [email protected]!



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