Green Economy: può aiutarci ad uscire dalla crisi economica?

La Green Economy può costituire una ripartenza dell'economia consentendo maggiore occupazione, sviluppo ed uno standard qualitativo più elevato per le nostre vite?
del 13/03/13 -

L'individuazione di modelli si sviluppo sostenibile e responsabile (purchè condivise ed atttuabili) atte a promuovere crescita ed occupazione, sfruttando le fonti energetiche rinnovabili e le più avanzate tecnologie nel riciclo dei rifiuti, è uno degli scopi principali della Green Economy. Il tutto con grande attenzione all'ambiente ed alla salute. In questa ottica la Green Economy costituisce oggi un'alternativa praticabile per affrontare la crisi economica che come una bufera ha travolto le economie continentali tradizionali, a tutto vantaggio delle economie emergenti. Con gli Stati Generali della Green Economy (Ecomondo) si cerca di affrontare tematiche di questo genere in cerca di risposte condivise e praticabili, incentivando un'imprenditoria rinnovata all'insegna del VIVERE GREEN.

Sempre più frequentemente si parla di GREEN: dalla Green Economy, alla Green Life, allo Green Style, al Green Biz e che più GREEN ha, più GREEN mette.
Ma a cosa si intende esattamente per Green Economy?
Green Economy (letteralmente "economia verde", più esattamente economia ecologica) è un modello, più che altro teorico, di potenziale sviluppo dell'economia originato da una differente analisi del sistema economico, che valuta oltre ai desueti fondamentali (PIL o Prodotto Interno Lordo) anche indici relativi l'impatto ambientale e stimando i danni che i processi produttivi, industriali o agricoli, arrecano all'ambiente.
Si pone quindi attenzione all'intero ciclo di vita delle materie prime (dall'individuazione, all'estrazione, al trasporto, alla trasformazione/utilizzo, all'eliminazione/smaltimento), valutando i danni che ognuna di queste fasi è in grado di arrecare all'ambiente, danni che si traducano anche in danni (retroazione negativa) al PIL con il risultato di fallo crescere meno di quanto in realtà si stima o addirittura facendolo decrescere per via del calo che le attività strettamente connesse alla qualità ambientale (pesca, agricoltura, turismo. salute pubblica etc.) patiscono.
Un esempio molto semplice potrebbe essere la differenza tra un sistema di coltivazione naturale dei pomodori ed un sistema tradizione con l'uso di diserbanti e concimi:

* con una cultura intensiva avrò sicuramente un incremento del PIL in quanto produrrò un maggior quantitativo di pomodori che potrò vendere o consumare senza doverne acquistare (segno + per il PIL)
* però avrò sfruttato di più le risorse del terreno e conseguentemente:
*
* dovrò intervenire nuovamente per ricostituire le capacità nutrizionali del terreno (segno - per il PIL)
* il mio corpo avrò ingerito sostanze nocive che potrebbero esser fonte di malesseri (segno - per il PIL)
* concimi e diserbanti hanno un costo (segno - per il PIL)
* l'agricoltura biologica, come dimostrato da recenti studi, "stressando" i pomodori con condizioni avverse di crescita, portano i pomodori a produrre un maggior quantitativo di sostanze nutritive e quindi i pomodori coltivanti intensivamente sono più poveri di sostanze nutritive. Ergo o se ne consuma di più, o si ricorre a integratori, o si assumono poche sostanze utili all'organismo (segno - per il PIL)


Disponendo di più terra coltivabile allora, forse, mi converrebbe che le mie piante di pomodoro vengano su naturalmente visto e considerato che con il sistema intensivo quel che si guadagna da una parta lo perde da un'altra. Sempre che i danni arrecati dalla mia coltivazione intensiva siano reversibili sul breve. Ma se fossero danni irreversibili alla mia salute o se il mio terreno richiedesse poi un lungo periodo per poter esser nuovamente utilizzabile?

Scopo principe della Green Economy è quindi quello di effettuare queste considerazioni per mettere a punto misure economiche, soluzioni tecnologiche, nonchè civiche e legislative che risultino utili alla riduzione del consumo delle risorse naturali, alla riduzione di danni ambientali, incentivando lo sviluppo sostenibile raggiungibile per mezzo di una maggiore efficienza energetica, alla riduzione dei gas nocivi e grazie ad un'autentica economia sostenibile a livello mondiale e preferire l'utilizzo di risorse naturali e l'incremento del riciclaggio.

E' quindi possibile trovare spazi di ulteriore crescita per i PIL dei vari stati orientando le scelte verso il GREEN?

E' ovvio che in un modo in cui si produce quotidianamente di tutto e di più a prezzi sempre più competitivi (e quindi con maggiori margini di soddisfazione economica) è necessario che si trovino e creino nuovi spazi in cui l'indotto possa essere rivitalizzato.

La Green Economy, in quest'ottica, può costituire una valida alternativa per un sistema economico al collasso dove, ovviamente, spadroneggiano sempre più le economie emergenti che, per via dei minori costi di lavoro e welfare, sono sempre più competitive e diverranno leader nei prodotti di largo consumo anche laddove sino ad oggi questi beni erano preclusi per gli elevati costi. Economie queste, quelle emergenti, che però non dispongono ancora di know-how sufficientemente avanzato per lo sviluppo di tecnologie necessarie a far si che ad esempio i pannelli fotovoltaici possano diventare competitivi nella produzione di energia elettrica ad esempio (stesso discorso vale per le altre fonti rinnovabili così come i biomateriali etc..)

La Green Economy potrebbe essere in grado di occuparsi dei progetti per riqualificare il territorio sempre più soggetto a disastri ambientali causati dall'abbandono delle aree rurali, dalla desertificazione e dalla cementificazione. Sono ben presenti infatti i danni provocati dalle alluvioni e dalle frane, che trovano un amplificatore nelle nuove condizioni dei terreni o nella manutenzione dei corsi d'acqua. E' italiana l'azienda che ad esempio, ha brevettato una miscela di sementi adatte alla coltivazione montana caratterizzate da crescita rapida ed in grado colonizzare velocemente quei declivi abbandonati e che magari prima ospitavano qualche filare di viti che compattavano il terreno impedendone facili smottamenti.

La Green Economy può quindi costituire una seria ripartenza consentendo occupazione, sviluppo ed uno standard qualitativo più elevato per le nostre vite.



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