Guerra Russia – Ucraina: conseguenze commerciali

Chiunque abbia accesso ad una qualsivoglia fonte di informazioni , che sia un quotidiano, un televisore od un computer è a conoscenza (sempre più vicina ad un conflitto, a onor del vero) della guerra Russia – Ucraina.
del 01/09/14 -

Le conseguenze economiche per l’Ucraina, dopo l’annunciata invasione del suo territorio sovrano da parte dell’esercito russo (o, secondo le autorità russe, da parte di volontari che parteggiano per i ribelli), sono state ovviamente disastrose.

Migliaia di dollari in coltivazioni andati perduti a causa della guerra Russia – Ucraina, una riduzione a dir poco drastica sia delle importazioni che delle esportazioni (che ha causato da un lato la penuria di beni che non vengono prodotti nel Paese, dall’altro una riduzione drastica di entrate che, in durante un conflitto, possono assicurare un maggior approvvigionamento di beni necessari, dai generi di prima necessità a armi a medicinali).

Se da un lato però questa guerra Russia – Ucraina ha danneggiato la seconda, dall’altro anche la Russia è stata penalizzata per il suo modus operandi.

Quali condanne a favore di questa guerra Russia – Ucraina?

L’Europa ha condannato più volte a gran voce l’operato di Putin, e alla sua voce si è unita tutta la comunità internazionale. A seguito di tali ammonizioni verbali, sono scattate le classiche contromisure internazionali: embarghi e restrizioni commerciali.

Queste restrizioni hanno reso di difficile reperibilità in tutta la Russia una serie di prodotti: embarghi e restrizioni, infatti, altro non sono se non accordi internazionali per cui nessuno venderà al paese “colpevole” alcuni generi. L’Europa, in particolare, ha preso molto sul serio la decisione di danneggiare la bilancia commerciale Russa, tanto da affermare che le nuove restrizioni comprenderanno “tutte le persone e tutte le istituzioni che hanno rapporto con i ribelli”, rimarcando il pieno appoggio dell’Unione Europea all’Ucraina.

D’altro canto, la Russia ha deciso di non rimanere ferma a guardare, rispondendo, come si suol dire, al fuoco con il fuoco. Inizialmente ha interrotto le forniture di gas all’Europa, giustificandosi con l’impossibilità di far passare il combustibile attraverso il territorio Ucraino, a causa degli innumerevoli furti perpetrati nel paese ai gasdotti russi. Ovviamente, questa scelta ha danneggiato seriamente la Nazione esportatrice, poiché ha ridotto di miliardi il suo indotto, ma ha penalizzato molto più seriamente alcuni paesi europei, che dipendevano dal punto di vista energetico dalla Russia per il 90% o più (in Italia questa crisi non si è avvertita in maniera così forte, poiché il nostro paese ha da tempo differenziato gli acquisti di gas naturale: una parte proviene dalla Russia, ma circa il 40% del gas che usiamo giunge dall’Algeria).

Non paga, la Russia ha deciso di limitare poi sul suo territorio il consumo di alcuni beni tipicamente occidentali: molti McDonald’s hanno chiuso i battenti nella capitale sovietica, e la Duma sta valutando di vietare il consumo di Coca-Cola per un anno in tutto il paese. Che sia una scelta economicamente vantaggiosa o meno per il paese è ancora dubbio, ma senza dubbio è un chiaro messaggio politico: anche se piegata, la Russia non cederà sotto il peso degli embarghi occidentali.

E secondo te, questa guerra Russia – Ucraina come si evolverà? Si arriverà ad un conflitto oppure ci fermeremo in tempo?



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