Helicobacter pylori e Micoterapia

Nello studio sugli effetti inibitori dei funghi sulla crescita dell’Helicobacter pylori (HP), il Reishi ha dimostrato di avere un’efficacia pari all’Ampicillina, un antibiotico comunemente utilizzato nella cura di questa patologia. Il Reishi contiene infatti un polisaccaride P3 in grado d’impedire la crescita del battere.
del 31/10/16 -

L’Helicobacter pylori è un batterio gram-negativo flagellato che provoca gastrite cronica e svolge un ruolo importante nella formazione della ulcera peptica, del carcinoma gastrico e del linfoma gastrico.
Questo batterio è stato rilevato nello stomaco degli esseri umani in tutte le parti del mondo. È in grado di sopravvivere a valori di pH molto bassi, come quelli riscontrabili nello stomaco umano, grazie all’attività dell’enzima ureasi: questa idrolasi, indispensabile per creare intorno al batterio un ambiente idoneo alla sua sopravvivenza, catalizza l’idrolisi dell’urea in biossido di carbonio (CO2) e ammoniaca (NH3) che neutralizza l'effetto degli acidi gastrici. Inoltre l’ureasi dell’Helicobacter è in grado di distruggere le cellule gastriche, tramite lisi (azione citolitica), e provocare un intensa infiammazione.

L’infezione da H. pylori rappresenta un fattore chiave nell'eziologia di varie malattie gastrointestinali che vanno dalla gastrite cronica attiva senza sintomi clinici all’ulcera peptica, l’adenocarcinoma gastrico e il linfoma gastrico (Kusters JG et al., 2006).

Nei paesi in via di sviluppo, dal 70 al 90% della popolazione ospita nel proprio stomaco l’Helicobacter pylori mentre nei paesi sviluppati, la prevalenza di infezione è più bassa.

La trasmissione può avvenire per via iatrogena, oro-fecale e per via orale. È possibile effettuare diversi test per la diagnosi dell’infezione e vengono classificati in due diverse categorie: invasivi e non invasivi. La biopsia e la gastroscopia sono due tecniche diagnostiche molto invasive che prevedono l’utilizzo del gastroscopio per avere una visione diretta della parete dello stomaco e prelevare dei campioni di tessuto che possono essere utilizzati per gli esami istologici. Il test del respiro, invece, è una tecnica diagnostica non invasiva, come lo è l’analisi delle feci.

La terapia farmacologica per l’eradicazione dell’Helicobacter (cioè l’eliminazione completa e definitiva del batterio) viene definita “triplice terapia standard” e si avvale della somministrazione di un antiacido e più antibatterici contemporaneamente.

In questo tipo di terapia, i farmaci utilizzati per ridurre l’acidità di stomaco sono gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo e derivati) e gli antistaminici H2 (ranitidina), scelta che ricade molto spesso sugli inibitori di pompa che risultano essere molto più efficaci. Il mix di antibatterici è costituito dalla claritromicina (macrolide) e amoxicillina (penicillina semisintetica) o metronidazolo (nitroimidazolo). Se questo non fosse sufficiente, un secondo ciclo prevede l’impiego di antibatterici della classe delle tetracicline e il bismuto.

Oltre alla cura farmacologica, dai vari studi è emerso che i funghi medicinali possono risultare molto utili in caso di infezione da Helicobacter pylori; in particolare, il Ganoderma lucidum (Reishi) e l’Hericium erinaceus sembrano essere i più indicati per dare un supporto efficace nella terapia di eradicazione. Il Reishi è in grado di fornire protezione significativa alla mucosa gastrica contro l’ulcerazione (Jae-Heung Parco et al., 2014) e favorirne il processo di guarigione (Gao Y et al., 2002), mentre l’Hericium è in grado di inibire in vitro la crescita dell’Helicobacter pylori (Shang X et al., 2013).



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