ECONOMIA e FINANZA
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Home sharing: come automatizzare il check-in con Keesy

03/06/19

Come affittare l’alloggio senza essere presenti? Come fare il check-in? Donnini Patrizio, founder di Keesy, ci spega come automatizzare il check-in.

FotoCome automatizzare il check-in quando si affitta un proprio alloggio o una camera con Airbnb? Chi si è avvicinato a questo tipo di attività per aumentare le proprie entrate o per farne una vera e propria professione, conosce bene il problema relativo alle operazioni di check-in e di check-out. Riuscire a organizzare l’incontro fra host e guest spesso diventa un’impresa. Tra ritardi dell’aereo, comunicazioni spesso non tempestive o fraintendimenti vari, il rapporto tra i due soggetti può essere piuttosto complicato. Tanto più se si svolge già un’altra professione e occorre conciliare i propri impegni lavorativi con quello di host.

Sulla base di un bisogno preciso e mirato, nasce in Italia la prima start up che permette di rendere automatico l’intero processo di check-in e check-out. Parliamo di Keesy. Oggi abbiamo il piacere di intervistare il Founder & COO di Keesy, Patrizio Donnini che ci spiegherà la sua idea su come automatizzare il check-in nel mondo del home sharing.



come automatizzare il check-in





Da dove nasce l’idea di Keesy?
Ho fondato Keesy a Firenze nel 2016 grazie ad un’intuizione legata alla mia personale esperienza come host. Volevo trovare una soluzione per rendere più semplice il momento del check-in negli appartamenti in affitto su Airbnb e in generale in tutte quelle strutture che non hanno una reception. Così abbiamo progettato e realizzato il primo sistema di self check-in completamente automatizzato. I proprietari gestiscono ogni fase del check-in, inclusa la burocrazia, risparmiando tempo e risorse. Gli ospiti hanno completa libertà di accedere in struttura in qualsiasi momento h24, senza vincoli di orario.



Come funziona e quali sono i servizi che offrite? A chi vi rivolgete?
Ci rivolgiamo sia ai piccoli proprietari che colgono l’opportunità di avere una seconda entrata con l’home sharing, sia ai gestori professionali di strutture in affitto, i cosiddetti property managers, aiutandoli ad offrire la migliore accoglienza ai loro ospiti.

Tutti i passaggi del check-in sono gestiti in maniera automatizzata: attraverso la piattaforma web e l’applicazione di Keesy i nostri clienti possono acquistare e prenotare in ogni momento il servizio. L’ospite riceve da Keesy il link e il codice personale per fare il check-in online (disponibile in 7 lingue) che comprende la raccolta dei documenti e l’invio dei dati alla Questura, la verifica dell’identità dell’ospite con raffronto visivo fatta dall’operatore in tempo reale, il calcolo e la riscossione della tassa comunale di soggiorno, la riscossione del saldo del soggiorno e delle pulizie, la firma digitale del contratto con l’ospite.

Siamo l’unico servizio sul mercato che garantisce la verifica dell’identità dell’ospite come previsto dal Testo unico di pubblica sicurezza. Per l’accesso all’appartamento il gestore può scegliere la soluzione che preferisce: da Keesy Smart che permette di aprire porte e cancelli semplicemente usando lo smartphone al Keesy Box per lo scambio delle chiavi all’interno dei Keesy Point.

Inoltre sull’APP gli ospiti hanno a disposizione cuna guida multimediale con tutto ciò che serve: come raggiungere l’appartamento, quali sono le regole della casa, come si usano elettrodomestici e accessori.



Come scegliete il posizionamento dei vostri Keesy Point e Keesy Street?
I servizi Smart e Digital sono disponibili in tutta Italia. I Keesy Point sono attivi nelle più importanti città italiane e in località dall’alta vocazione turistica. Siamo a Firenze, Roma, Milano, Venezia, Torino, Cagliari, Como, La Spezia, Desenzano del Garda, Rapallo, Bibione. Proprio qualche settimana fa abbiamo iniziato la nostra avventura all’estero, aprendo a Nizza il primo Keesy Point fuori dal mercato italiano. Abbiamo richieste da tutta Italia e prossimamente sbarcheremo anche in Grecia.



Keesy è un’azienda giovane ma in forte crescita, può raccontarci la sua evoluzione? Si prevede che i servizi legati all’home sharing avranno un notevole incremento nei prossimi anni, prevedete di allargare la vostra gamma di servizi?


Siamo cresciuti in fretta, raggiungendo traguardi importanti in appena 18 mesi. Oggi Keesy impiega 12 dipendenti e abbiamo superato la soglia di 15.000 App scaricate, contiamo 1.500 appartamenti iscritti al servizio e nel 2018 abbiamo accolto 30.000 ospiti.

Nel primo trimestre di quest’anno il numero di check-in realizzati è cresciuto del 360% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e per il 2019 ci prepariamo ad accogliere oltre mille viaggiatori ogni giorno nei picchi stagionali. Credo che questi numeri restituiscano bene l’evoluzione della nostra realtà. Naturalmente non vogliamo fermarci qui: vogliamo consolidare la presenza nel mercato dell’home sharing e degli affitti brevi, che si sta strutturando e diventa sempre più professionale. Gli operatori hanno bisogno di servizi che ottimizzino i processi e garantiscano la marginalità. Noi vogliamo consolidare la nostra posizione con il servizio Smart e con l’ampliamento della nostra rete di Point. Inoltre vogliamo portare il self check-in in altri ambiti dell’accoglienza: a partire dai camping e B&B fino agli hotel.



Siete su Mamacrowd, come verranno investiti i fondi raccolti?


Abbiamo deciso di avviare la campagna su Mamacrowd per attrarre risorse e rafforzarci in ambito commerciale. Impiegheremo i fondi raccolti per il sistema CRM, lo sviluppo della tecnologia, attraverso integrazioni e miglioramento della user experience e le attività di marketing e comunicazione per le nuove aperture. Tutti i dettagli della campagna sono disponibili su www.mamacrowd.com/keesy



Home sharing in continua evoluzione


L’evoluzione della sharing economy porta con se nuove esigenze e nuove opportunità di business. Sempre più sovente vediamo nascere nuove aziende in grado di offrire servizi accessori al settore che prima erano impensabili. Keesy è un esempio di impresa che nasce dall’esigenza specifica di come automatizzare il check-in degli host presenti sulle diverse piattaforme di house sharing. Molto probabilmente, sarà proprio l’house sharing a giocare un ruolo da protagonista. Stando all’analisi PWG i servizi legati all’house sharing cresceranno del 50% entro il 2025. Nei prossimi mesi continueremo ad aggiornarvi sulle novità del settore con le nostre interviste e approfondimenti.



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