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Comunicato Stampa

I Calabresi al seguito di Napoleone Bonaparte

03/08/15

"I Calabresi al seguito della Grande Armée" è stato il filo conduttore della tredicesima edizione della giornata di studi sul periodo napoleonico, denominata “5 maggio”.

FotoCon l'ingresso a Napoli di Giuseppe Bonaparte in data 15 febbraio 1806 venne discusso il problema inerente all'ampliamento dei ranghi militari dell'armata francese ed alla costituzione dell'esercito del Regno di Napoli. La nuova forza armata svolse in una prima fase azione di supporto alla "Armée de Naples" transalpina e la prima operazione che la coinvolse fu la difesa dei presidi ubicati nell'Italia settentrionale ed in particolar modo quella di Mantova nel 1807 e successivamente, con la nomina di Gioacchino Murat a Re di Napoli, venne estesa su tutti i maggiori fronti. Queste sono state alcune delle cifre di lettura che sono state oggetto di discussione della tredicesima edizione la giornata di studi sul periodo napoleonico, denominata “5 maggio”, organizzata dal Circolo Culturale “L'Agorà” e dal Centro studi “Gioacchino e Napoleone” di Reggio Calabria. La nuova edizione edizione si è basata sul tema "I Calabresi al seguito della Grande Armée" e nel corso della quale è stato tracciato il percorso inerente i ranghi militari, la struttura, e le campagne dove l'esercito del Regno di Napoli venne impegnato su vari scenari europei tra il 1806 ed il 1815 come la Spagna (guerra d'indipendenza), Russia, l'assedio di Danzica, battaglie di Lipsia, Tolentino, guerra austro-napoletana. Un percorso descrittivo fatto di luoghi, battaglie, di nomi di uomini spesso dimenticati ma che riemergono dagli scaffali impolverati della storia, grazie a pazienti ed elaborate ricerche archivistiche, come si è potuto evincere dalla relazione di Gianni Aiello. La relazione in argomento si è basata dall'insieme di alcune delle notizie, recuperate dallo stesso ricercatore in diversi archivi e dalle quali si delinea un interessante scenario di episodi e di persone che parteciparono in quel contesto storico. Dai fratelli Guglielmo e Florestano Pepe, al reggino Girolamo Arcovito che diresse il 5° reggimento fanteria di linea , il "Real Calabria" con volontari e coscritti calabresi, sotto le direttive del colonnello reggino Girolamo Arcovito, già comandante del 3° reggimento, ad un altro reggino (di cui la toponomastica reggina risulta priva), tale Angelo D'Ambrosio che per il suo valore e coraggio si distinse in diverse operazioni militari, tra le quali la Campagna di Spagna, la conquista della piazzaforte di Barcellona, la direzione delle operazioni di sbarco in Sicilia, la Campagna di Russia, la guerra austro-napoletana. Per tale ardimento venne insignito di diverse onorificenze come la Legion d'onore dall'imperatore dei Francesi, la Croce delle Due Sicilie del governo napoletano, la Gran Croce di S. Giorgio. A riguardo il generale Angelo D'Ambrosio Napoleone Bonaparte disse: «Dopo i tempi dei romani, gli italiani non avevano mai mostrato cosi splendido valor militare».



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