I Gettoni d'oro della tv: ma come funziona?

Guardando la tv, spesso ci si chiede come funziona il meccanismo dei gettoni d'oro Ecco una piccola guida per i fortunati vincitori o semplicemente per i curiosi.
del 22/02/11 -

Spesso ci si chiede come mai i montepremi televisivi siano in gettoni d'oro. Semplice: per legge sono vietati i premi corrisposti in denaro. La normativa che disciplina le manifestazioni a premio è il DPR n. 430 del 26 ottobre 2001 che definisce come “concorsi a premio le iniziative pubblicitarie, aventi fini commerciali, che prevedono l’assegnazione di premi in base al caso o all’abilità anche senza alcun acquisto o vendita di prodotti o servizi”.
Ecco come funziona il meccanismo: i gettoni d’oro vengono, ordinati alla ditta produttrice, quando necessari, ad un valore prestabilito, ad es., 100 euro l’uno. In questi 100 euro rientrano: il costo del metallo puro, il costo della manifattura e, a volte, ma non sempre, l’ IVA al 20%.
A questo punto l’organizzatore del concorso possiede dei gettoni il cui valore è 100 euro perché questo è l’importo che ha pagato e quindi li destina ai vincitori basandosi su questo valore sottraendo però, per legge, al valore totale il 20% di IVA.
Nel momento in cui i gettoni vengono monetizzati da chi li ha vinti, la società a cui si rivolgerà il vincitore valuterà il gettone esclusivamente in base all’oro puro contenuto, e determinerà il prezzo a seconda della quotazione che avrà in quel momento il metallo. Cosa vuol dire: che se l’organizzatore ha acquistato l’oro a, poniamo, 15 euro al grammo e al momento della vendita il prezzo è sceso a 10 euro, o è salito a 20 euro, ecco che il vincitore si troverà con dei gettoni che varranno una cifra anche molto diversa da quella nominale potrebbe perderci qualcosa, ma potrebbe anche ricavare più di quello che, sulla carta, avrebbe vinto.
Ricapitolando: per la società organizzatrice del concorso il valore del gettone è pari a ciò che ha pagato; per la società che lo acquista il valore è quello dato dal prezzo, in quel momento, del metallo puro.
Chi li ha vinti invece ha la possibilità di vendere i propri gettoni quando il prezzo risulterà di suo gradimento, nessuno gli impone il momento e, soprattutto, il prezzo: basta che tenga i suoi gettoni d’oro nel cassetto e che li tiri fuori al momento più opportuno. 
C’è chi pensa che i gettoni d’oro vengano, in seconda battuta, rivenduti a Rai o a Mediaset dalla società che li ha acquistati dal privato e rimessi in palio, se così fosse vorrebbe dire che la Rai e Mediaset dovrebbero tenere nel cassetto migliaia e migliaia di gettoni, tutti di peso diverso (il peso viene infatti determinato dal costo dell'oro), aspettando l’occasione che il prezzo del metallo renda possibile il riutilizzo di qualcuno di questi: assurdo, materialmente improponibile. 
Spesso si fa confusione tra il prezzo dell’oro puro ed il prezzo di acquisto dei gettoni. Quello che si legge sui giornali è sempre il costo del metallo puro, invece il prezzo che viene indicato per i gettoni è quello a 750°/°°, ovvero il prezzo del peso lordo del gettone.
In pratica: possiamo dire che paghiamo l’oro puro contenuto nel gettone a, per es., 20 euro al grammo, oppure dire che paghiamo il gettone, in quanto tale, a 15 euro al grammo (20 x 750=15). E’ la stessa cosa, ma tenendo conto di questo semplice calcolo la differenza non sembra più così grande. 



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