Il 67% delle attività brucia i suoi soldi con la pubblicità su Google

I fondatori del sito, www.SitoCheVende.it, hanno recentemente svolto e pubblicato una ricerca concernente le attività che investono su Internet per aumentare la propria visibilità ma che ottengono risultati deludenti nelle vendite e, di conseguenza, bruciano i propri soldi. La causa principale dell'insuccesso economico ha a che vedere con i minimi sforzi fatti per migliorare la comunicazione, la mancanza di convincenti promozioni offerte agli utenti per differenziarsi dai concorrenti, l'ingenua opinione che ottenere più visite significhi ottenere più clienti e vendite ed anche l'errore di non utilizzare il proprio sito web come mezzo decisivo per vendere di più.
del 25/07/16 -

La ricerca è stata fatta analizzando un campione di 384 siti pubblicati su Internet suddivisi in 48 settori merceologici ed appartenenti a società di servizi italiane presenti nella prima pagina di Google; questi siti web vengono visitati giornalmente da nuovi utenti, potenziali clienti, costituiti da aziende e da privati.
Ebbene, secondo i sorprendenti risultati dell'indagine il 67% delle attività studiate non possiede gli elementi essenziali di base, evidenziati da diverse ricerche fatte all'estero come la Stanford Web Credibility Research, perché queste società risultino credibili per la potenziale clientela.

Solamente il 17% delle attività esaminate, infatti, presenta sul proprio sito un titolo significativo che permetta agli utenti di capire il vantaggio offertogli e in che modo queste società di servizi si differenzino nelle loro attività dalla loro concorrenza; mentre con gli altri media, come la TV o i giornali, c'è grande attenzione al messaggio pubblicitario che si vuole veicolare.

Continuando, nella maggior parte dei siti Internet osservati manca un'offerta invitante che convinca i potenziali clienti a fornire i propri contatti e i propri dati; solo il 6% di essi mostra un'offerta convincente!

E' risaputo che stare al passo con i tempi, soprattutto tecnologicamente parlando, è indispensabile per essere sempre competitivi negli affari, ma il 37% dei siti web studiati in questa ricerca con il test di compatibilità di Google non risulta ancora aggiornato per la navigazione con smartphone, tablet e altre tecnologie mobili.

- La distribuzione di Weibull e il comportamento degli utenti

Secondo la distribuzione di Weibull sul comportamento dei navigatori Internet quando gli internauti si trovano su di una pagina web ci mettono circa 10 secondi a decidere se restarci o cercare le informazioni altrove; possiamo considerare questi 10 secondi il tempo di probabilità di abbandono.

Per convincere gli utenti del web a restare sulla pagina scelta e sfruttare al massimo questi dieci secondi è necessario inserire nella parte alta della schermata i dati di contatto come telefono, email, indirizzo, orari di lavoro o di apertura e un messaggio accattivante ma l'indagine evidenzia che soltanto il 26% del campione analizzato ha i dati visibili in alto alla schermata ( il 25% mostra il numero telefonico, il 7% la email, il 4% l'indirizzo e l'1% l'orario di apertura).

- Credibilità e professionalità

Come già detto in precedenza per essere credibili e vincere il naturale scetticismo di chi cerca fornitori su internet bisogna dare messaggi chiari e le giuste informazioni; questo è ancor più facilmente realizzabile pubblicando immagini realistiche, foto e video che mostrino le varie attività aziendali, il personale, i locali e i prodotti offerti.

A tal proposito i dati della ricerca dimostrano che dare riprova dell'esistenza della società, del successo fra il pubblico, delle collaborazioni, dei loghi dei clienti, delle certificazioni, degli aggiornamenti tecnici, delle news costantemente aggiornate e dei lavori svolti, nonché modernizzarsi, smettendo di resistere ai buoni cambiamenti, sono i punti cardini perché un sito Internet dia i risultati voluti non solo in termini di aumento dei contatti ma in un concreto aumento dei clienti, degli appuntamenti e delle vendite.

Eppure, nonostante le fotografie diano maggior professionalità e l'idea di reale esistenza di un'azienda, solo il 29% dei siti studiati le presentano.

In definitiva perché i soldi spesi per rendersi visibili sul web non siano sprecati la soluzione vincente è investire in siti capaci di incentivare e aumentare le vendite!

Di seguito alcune dichiarazioni rilasciate dagli autori:

Mirco Di Porzio:

"Il 37% dei siti non risulta compatibile con la navigazione su tablet e mobile. I risultati sono sbalorditivi se si considera che la ricerca è stata effettuata su siti di attività di servizi che compaiono in prima pagina per ricerche che portano un totale di circa 320.000 visite annuali di potenziali clienti, con un investimento annuo per gli annunci a pagamento di 1.443.319€."

Christian Vianello:

"Mentre con qualsiasi altro media c’è grande attenzione al messaggio veicolato ai potenziali clienti, solo un piccolissimo 17% delle società analizzate mostra sul proprio sito un titolo che faccia capire ai potenziali clienti quale beneficio viene offerto."

Per scaricare la ricerca completa ecco il link:

http://www.sitochevende.it/wp-content/uploads/2016/07/SSM2016_SOCIETA_DI_SERVIZI_SUI_MOTORI_DI_RICERCA.pdf]

Immagine: Burning Money Link: https://www.flickr.com/photos/purpleslog/3134323442]

di Purple Slog Link: url=https://www.flickr.com/photos/purpleslog

Licenza Creative Commons – Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0): Link: https://creativecommons.org/licenses/by/2.0

Autori della ricerca:

Christian Vianello
[email protected]
3889095702

Mirco Di Porzio
[email protected]
3450651078



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