SPETTACOLO
Comunicato Stampa

il Collettivo Lunazione di Napoli arriva a Roma alla Casa delle Culture

Troilo e Cressida storia tragicomica di eroi e buffoni di Alessandro Paschitto

FotoDal 13 al 18 GENNAIO, in scena presso la CASA DELLE CULTURE di ROMA, il Collettivo LunAzione presenta:

"TROILO E CRESSIDA. STORIA TRAGICOMICA DI EROI E DI BUFFONI"

di Alessandro Paschitto
scritto pensando al “Troilo e Cressida” di William Shakespeare

con Mario Autore, Martina Di Leva, Annalisa Direttore, Michele Iazzetta, Cecilia Lupoli, Alessandro Paschitto

regia: Mario Autore, Eduardo Di Pietro

elaborazioni musicali: Mario Autore
tecnico luci: Eduardo Di Pietro
tecnico audio: Fabrizio Cavaliere
organizzazione e comunicazione: Giulia Esposito

www.collettivolunazione.it

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=9QNBRcvruBM

La scena è a Troia: la guerra imperversa da sette anni e le speranze di vittoria per i Greci sembrano allontanarsi sempre di più da quando Achille non scende in battaglia. Per proporre un’azione risolutiva, Ettore, il più forte guerriero troiano, sfida i campioni avversari a uno scontro diretto. L’astuto Ulisse coglie l’occasione per ordire un piano che porti Patroclo, l’amato di Achille, a combattere e a perire, così da suscitare l’ira del Pelide. Intanto in città il principe Troilo, fratello minore di Ettore, corona il suo sogno d’amore con Cressida, ma per breve tempo: uno scambio di prigionieri coinvolge la ragazza, che passa al campo greco e diviene oggetto delle attenzioni del generale Agamennone, da lei ricambiate. La sfida di Ettore offre a Troilo la possibilità di raggiungere l’amata e scoprire il suo tradimento. Subito dopo il giovane sarà testimone dell’assassinio del fratello, vedendo a un tempo crollare le proprie aspettative rispetto all’amore e alle sorti della guerra.

Note di regia:
La riscrittura di Alessandro Paschitto mantiene tutte le peculiarità che fanno del “Troilo e Cressida” di William Shakespeare una tragedia fuori dal comune, pregnante di significati fortemente contemporanei. Appare infatti adeguato, in entrambi i testi, il termine “tragicommedia” per un’opera che dipana una trama continuamente oscillante tra il carattere drammatico, e quello sarcastico più o meno raffinato, finanche sguaiato e urticante. L’argomento e l’ambientazione bellica definiscono uno sfondo inquieto, che materializza la guerra solo in poche situazioni, circoscritte a scontri aperti tra i personaggi che di eroico conservano solo la reputazione o un obsoleto senso dell’onore. Per il resto, fuori e dentro Troia si parla del conflitto senza che lo si veda: riunioni di guerra, schiere di soldati osservati in lontananza, messaggi di sfida e proclami. Tanto parlare, ma l’azione si è infiacchita sia tra i Greci, con l’assenza di Achille e l’inettitudine dei re, sia tra i Troiani, dove i governanti confrontano le rispettive opinioni, senza essere in grado di prospettare una soluzione che non sia combattere a oltranza.
In tali condizioni di sospensione, si rivela con progressiva determinazione per tutti, un unico, preminente senso di inadeguatezza alla vita. La guerra, emblema della stupidità, si dimostra un pretesto per palesare questa sproporzione. Ne deriva un disincanto che si riflette nelle vicende di ciascun personaggio e, per la prima volta, negli occhi del giovane Troilo, che vive sulla propria pelle l’assurdità della battaglia e, parimenti, dell’amore. I sogni romantici del ragazzo s’infrangono contro il muro del cinismo e della materialità. Ogni azione genera quindi degli errori, degli imprevisti – degenera, – e gli eventi travolgono tutti indistintamente, chi aveva provato a mutare la realtà e chi si era lasciato portare dalla corrente.
Proprio questa sostanziale impossibilità di scelta costituisce l’elemento cardine che viene elaborato nella riscrittura del testo shakespeariano, con un numero ristretto di personaggi e di sviluppi organizzati ex novo. Linguaggio e atmosfera sono certamente rimasti immutati per un’opera che, come si è visto, non si lascia mai catalogare strettamente sotto il termine “tragedia”.
Se Troilo soffre ma non muore e Cressida tradisce ma non paga, i riferimenti formali e le aspettative catartiche della messinscena vengono a mancare, resta il disorientamento dell’esistenza. Di fronte a tanto imponderabile, la misura del riso costituisce così una possibilità estrema per tentare la comprensione e l’accettazione, forse disperata, della realtà.


Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.30, domenica ore 18.00.

Orari del botteghino: solo in giorni di recite dalle 19.30 - la domenica dalle 16.00; tel. 06.58157182

Biglietti:

Intero: € 15,00

Ridotto: € 12,00 emesso direttamente in cassa: anziani (sopra i 65 anni) - per chi porta un libro da scambiare

Ridotto: € 12,00 esclusivamente con prenotazione e indicando il tipo di convenzione. Hanno diritto ad 1 biglietto Ridotto possessori di Bibliocard, Aci, Interclub, Fondazione Volume, Emergency, Carta X2 Provincia di Roma (1 intero, 1 omaggio), Cral Regione Lazio, Ikea, Arci, scuole di recitazione che aderiscono alla nostra rete.

Studenti: € 8,00 (fino a 25 anni)



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Casa delle culture
Responsabile account:
Patrizia D'Orsi/Olga Carlaccini (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere