SOCIETA
Articolo

Il diritto all’amore dei figli

16/08/17

La disciplina della filiazione rappresenta uno dei punti fondamentali del diritto di famiglia. Gli articoli 29,30 e 31 della Costituzione sanciscono la rilevanza che l’ordinamento giuridico italiano attribuisce ai rapporti familiari e, in particolar modo, al legame che unisce i genitori ai figli.

FotoOriginariamente la disciplina della filiazione si basava sulla ripartizione dello status di figlio in quattro categorie differenti: legittimo, naturale, legittimato ed adottivo. Tralasciando il piano degli effetti, che è assolutamente identico, la vera disparità era costituita dalla differenza tra i nati all’interno di una famiglia fondata sul matrimonio, cioè i figli legittimi e quelli nati da genitori non coniugati, cioè i figli naturali. In tale ambito è intervenuta la recente riforma della filiazione che con la legge 219 del 2012 ha eliminato ogni forma di disparità di trattamento tra figli legittimi e figli naturali.
Due le ragioni che hanno spinto il Legislatore a procedere ad una riorganizzazione della materia, ovvero la necessità, in primis, di adeguare la disciplina italiana della filiazione ai principi dell’Unione Europea, tra cui quello sancito dall’art. 21 della CEDU “ divieto di discriminazione in base alla nascita” e la necessità di eliminare le numerose incertezze derivanti dalla giurisprudenza.

Rilevante è l’introduzione del nuovo art. 315 bis c.c. relativo ai “diritti e doveri del figlio”.
Si sottolinea che, mentre la previgente disciplina si riferiva unitamente ai doveri del figlio verso i genitori, la nuova norma pone, invece, l’accento sui diritti del figlio, sancendo, in particolare, il diritto al mantenimento, all’istruzione e all’educazione; il diritto all’assistenza morale nel rispetto delle loro capacità; il diritto a crescere nella famiglia e a mantenere rapporti significativi con i parenti; il diritto ad essere ascoltati in tutte le questioni in cui sono coinvolti e solo all’ultimo comma il legislatore relega il contenuto del vecchio articolo 315 c.c relativo ai doveri del figlio verso i genitori.

Partendo da tale nuova norma, la dottrina ha ipotizzato, la configurabilità in capo al figlio minore di un diritto all’amore nell’ambiente familiare, toccando, peraltro, un tema particolarmente complesso, e cioè quello della rilevanza giuridica dei sentimenti.
Va preliminarmente chiarito che laddove il sentimento resti un fatto interno all’animo umano, privo di esternazione, esso non avrà alcuna rilevanza, non comportando alcuna modificazione della realtà; laddove, invece, il sentimento venga esternato, traducendosi in un comportamento materiale, sarà quest’ultimo, e non al sentimento in sé che dovranno attribuirsi gli effetti giuridici eventualmente ricollegati dall’ordinamento.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Studio Legale Polenzani-Brizzi
Responsabile account:
Leonardo Breccolenti (Social Media manager)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere