SPETTACOLO
Comunicato Stampa

Il Nuovo Diario di Anna Frank in scena a Viterbo

21/05/13

Il 19 maggio 2013, Il Creative Drama & In-Out Theatre ha messo in scena al Teatro Tenda di Viterbo “Il Nuovo Diario di Anna Frank, una drammaturgia del giornalista Daniele Poto, nel contesto del mese del teatro Sociale e Integrato, sponsorizzato dal Comune e a beneficio dell’Associazione Onlus “Aiutiamo i Bambini di Bel Colle” ed Abio . La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie al supporto organizzativo fornito dall’Assessorato al Turismo e Cultura del Comune e al prof. Paolo Manganiello, docente di Drammaturgia e Pedagogia teatrale (Università degli Studi della Tuscia) e del prof Palumbo, primario del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dell’Ospedale di Viterbo.

Importante performance degli attori del Creative Drama & In-Out Theatre, diretti del regista E. Gioacchini che hanno proposto una lettura cinema-dramaterapica della drammaturgia già in scena, in prima nazionale, lo scorso mese di gennaio a Roma, in occasione della settimana della memoria. Si è assistito ad una recitazione piena di umiltà nell'accostamento ad un personaggio tanto significativo, ma insieme coraggio. Quale? Quello che c'è da sempre: il teatro che s'impone quale specchio impietoso e tuttavia confortante della comunicazione umana.
Nello specifico di questa piece, essi hanno dato tutta la povertà della propria condizione che spinge ad essere sempre se stessi, desolatamente se stessi, perversamente se stessi in dialogo con la ricchezza del rischio, della scomodità, dell'esplorazione delle proprie risorse. E' questa la scommessa di quanto avviene nel teatro che riesca a far riflettere mentre e dopo e in loro anche prima. Ma poi, i tre momenti dialettici del percorso dello specifico teatro drammaterapico si riassumono magicamente nel cuore dello spettatore, nella sua mente sconcertata che può vedere gioire e soffrire come tutto davvero è così costruito in noi e come sia potenzialmente altrettanto ""magico" tentare di cambiarlo.
Anna Frank è un'icona, lo afferma il personaggio Wiesel nel testo, è un mito grida Solomon alla madre, difendendo in sé quell'idealità che tuttavia non è riuscita a coprire gli spazi d'amore inevasi. Anna Frank è quanto di noi potrebbe avvenire, quanto potrebbe far interrogare, quanto evolvere.
Il regista ci racconta all'indomani della performance:
"Anna Frank è uscita dal giorno della memoria e si è aggirata per le strade di Viterbo, un pò folle e così fuori tempo. Ogni attore se l'è portata a passeggio per le piazzette della città e i passaggi più angusti delle quinte. Spererei davvero che lei non abbia voluto mischiare il suo oscuro tempo al nostro, come avvenuto in scena, ma regalarci solo la "speranza", il senso degli ideali, pianto e insieme gioito da Maria Luisa Pasquarella in finale piece, la forza dello sconvolgimento del mondo per la “big lie” celebrata dal regista, la ricerca del vero (e non della verità) di Jonah, il pentimento (vogliamo credere sincero) di Solom se sarà in grado di ascoltare suo figlio ed improvvisare con lui un cover di Holocaust Rap!
Nel recitare abbiamo avuto con noi idealmente i bambini dell’Ospedale di Viterbo, tutti quelli che lo hanno attraversato o che ricorrono al suo supporto, agli operatori, alle associazioni di volontariato che vi operano. E’ questo il senso dell’integrazione Arte, Cultura, Collettività, farsi eco dei bisogni e delle risposte, un processo continuo e costante di dialogo tra istituzioni e persone, abilità e bisogni.
Un grazie importante all’autore, ai miei attori, allo staff, al pubblico ed alla sua generosità, alla sensibilità degli amministratori locali, degli operatori sanitari con in testa il prof. Massimo Palumbo, delle associazioni di volontariato (ABIO e Aiutiamo i Bambini di Belcolle) che hanno supportato questo evento, allo spazio concesso del teatro Tenda di Viterbo".



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