ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Il sacro fuoco di Olimpia parte dall'Autodromo di Monza ed arriva a Novara

15/06/18

Il pittore Raf (www.rafdragani.com) espone alla Mostra “Open Art , Direttore Artistico Vincenzo Scardigno“ , che si terrà dal 23 al 30 giugno 2018 presso il Palazzo Renzo Piano di Novara una istallazione che ha gia’ partecipato all'esposizione “Sport, Natura e Brianza” nell'ambito del 43° Monza Sport Festival organizzato dall’U.S.S.M.B. , Autodromo di Monza (MB) - Italy, dal 9 al 10 giugno 2018.

FotoNell'ambito della Mostra “Open Art “che si terrà dal 23 al 30 giugno con la Direzione Artistica di Vincenzo Scardigno presso Palazzo Renzo Piano di Novara, RAF (www.rafdragani.com, Socio del CENACOLO DEI POETI E ARTISTI DI MONZA E BRIANZA - www.cenacolopambmonza.it presenta una istallazione (v. Fig.) composta da due opere sospese tra figurazione ed astrazione e che strizzano l’occhio al concettuale per raccontare il suo obiettivo di un’arte fondata sul pensiero e non più su un ormai frainteso ed equivoco piacere estetico. Infatti, e’ a tutti noto che la rarefazione dei contenuti emozionali nell'arte perseguita dagli artisti concettuali arriva anche a determinare la volontà di prescindere dall'opera d'arte in sé: l'idea e la riflessione subentrano così al manufatto, all'oggetto, indipendentemente dal loro carattere tradizionale o innovativo. I concetti e le idee espresse sono più importanti del risultato estetico e percettivo dell'opera stessa.

L’istallazione, poetica e concettuale, esposta da Raf alla Mostra “Open Art “che si terrà dal 23 al 30 giugno presso Palazzo Renzo Piano di Novara e’ composta assemblando i due lavori, realizzati nel 2018:

1. OMAGGIO AL POETA GIUSEPPE PARINI: IL LAGO DI PUSIANO EUPILI, un lavoro tra “arte figurativa e la dilagante arte concettuale”, realizzato con una “composizione”di 2 acrilici/riporto fotografico su 2 tele e su due carte.
2. IL SACRO FUOCO DI OLIMPIA una seconda “inconsueta composizione”realizzata con tre acrilici/riporto fotografici su tre tele e con tre carte.
Le più recenti opere di Raf rappresentano significativi esempi dell’attuale innovativa ”ricerca” basata sull'evoluzione della Pop Art e/o della più recente Neo Pop: superano le “abituali figurazioni” conservandone solo alcune caratteristiche per andare a scavare più a fondo nella libertà del colore e per avventurarsi verso strade non ancora percorse come l’inserimento della “dimensione spazio”. Si applicano i principi della Pop Arte e dello Spazialismo elaborati dai suoi storici rappresentanti (Andy Warhol, Roy Liechtenstein, Fontana, etc.), frantumatasi oggi in numerosi sottogruppi con diversi rimandi culturali: dal graffitismo urbano al mondo dell'underground.
Molteplici le citazioni presenti nei due lavori, come lo spazialismo, l’optical art, gli astrattisti del MAC, Duccio da Buoninsegna, Alighiero Boetti, Luigi Veronesi, Attanasio Soldati, Mauro Reggiani, ..... . Attualmente Raf fa uso di materiali diversi come plastiche, resine e riporti fotografici, oltre alle tradizionali tecniche di oli e/o acrilici su tela. Rinuncia volutamente alla usuale rappresentazione della forma: i suoi lavori si propongono di figurare ciò che non può essere rappresentato abitualmente. Fa molta più attenzione alla composizione geometrica caratterizzata da forme semplificate come accade nell'arte di Vasarely. Ricerca costantemente su come “unire al meglio l'opera e colui che la guarda”. Segue l’insegnamento di Victor Vasarely «La posta in gioco non è più il cuore, ma la retina, e l'anima bella ormai è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. […], l'insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate […] sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l'osservatore […] in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui. ».
Con questi presupposti il visitatore della Mostra potrà esplicare un ruolo attivo col lavoro di Raf come quello del “prosumer”, cioè del destinatario di beni e di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo (come viene teorizzato dalle recenti teorie 4.0).
In definitiva il visitatore si può svincolare dal classico ruolo passivo di limitarsi ad osservare l’opera per assumere un ruolo più attivo nel processo che coinvolge anche le fasi di creazione, produzione, distribuzione e consumo: il Prosumer, infatti, può indicare anche una nicchia di mercato nel campo della fotografia, del video e della registrazione Hi-Fi, relativa a prodotti in una fascia intermedia tra i modelli professionali e quelli amatoriali.

L’ambizioso obiettivo di Raf e’, in sintesi, far diventare lo spettatore parte integrante nella realizzazione dell’opera perché può partecipare alla esecuzione e concludere il lavoro proposto.
Il visitatore (“ARTTORE”, artista e visitatore) della Mostra “Open Art “ che si terrà dal 23 al 30 giugno presso il Palazzo Renzo Piano di Novara, non e’ solo un “fruitore” perché può ”toccare e riconfigurare i due lavori di Raf collocati sul pavimento”: vengono abbattute “le classiche barriere” che regolano i processi fino ad ora in atto.

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