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Il tuo titolare minaccia di licenziarti? Fai valere i tuoi diritti

Se sei un lavoratore nella provincia di Brescia, potresti trovarti attualmente in una spiacevole situazione. Il tuo datore di lavoro potrebbe infatti minacciarti di licenziamento.
del 06/07/20 -

Non farti prendere dallo sconforto, perché hai la legge dalla tua parte ed è giusto che tu faccia valere i tuoi diritti in questi casi.
Leggi attentamente questo articolo nel quale ti spieghiamo come far valere i tuoi diritti in caso di minaccia di licenziamento, avvalendoti dell'assistenza legale di un bravo avvocato diritto del lavoro a Brescia.

Minaccia di licenziamento: cosa vuol dire
La prima cosa che devi sapere, in quanto tuo diritto, come qualunque avvocato del diritto del lavoro a Brescia ti potrà confermare, è che la minaccia di licenziamento viola la legge in due modi specifici:

innanzitutto per poterti licenziare il tuo datore di lavoro ha bisogno di un giustificato motivo, e qualunque annuncio verbale (che non sia seguito appunto da lettera scritta con giusta causa) non ha alcun valore;
in secondo luogo sappi che la minaccia di licenziamento, laddove il lavoro rappresenta l'unico mezzo di sussistenza per un cittadino, potrebbe rappresentare anche una violenza psicologica sul luogo di lavoro.

Se il tuo datore ti ripete continuamente che se non farai una certa cosa ti licenzierà, o se ti dice che vuole licenziarti ogni giorno, puoi far valere i tuoi diritti per farlo smettere.

Cosa può fare e cosa non può fare il datore di lavoro
Continuiamo con l'elencarti le azioni che il datore di lavoro può compiere e soprattutto quelle che non è autorizzato a fare. In questo modo saprai che se dovessi trovarti in una di queste situazioni, potrai ricorrere ad un legale esperto in diritto lavorativo, specialmente se vivi a Brescia o in provincia.
Se il datore minaccia di licenziarti per giusta causa deve poi specificare quale sia. La giusta causa però deve essere provata e soprattutto messa per iscritto, e se così non fosse potresti anche citarlo per mobbing sul posto di lavoro.
Sappi anche che hai la legge dalla tua parte: se il giudice del lavoro al quale il tuo legale si rivolgerà dovesse decidere che non c'è stata giusta causa nel mandarti via, avrai indietro il tuo posto oltre che un risarcimento.

Quello che puoi fare e non dovresti fare tu
A questo punto però ci sono anche da specificare alcune cose importanti che devi sapere per poterti tutelare al massimo.
Consulta innanzitutto un avvocato del lavoro in zona Brescia per sapere come muoverti.
Riferiscigli tutte le circostanze in cui il datore di lavoro ha minacciato verbalmente di licenziarti e soprattutto se ha addotto dei motivi e quali sono.
Non firmare mai lettere di licenziamento in bianco! Questa è una procedura assolutamente illegale che spesso i datori di lavoro tentano con i loro dipendenti.
Non farti ingannare se il datore di lavoro ti dice che non userà mai quella lettera, perché firmare un documento del genere equivale a firmare le proprie dimissioni (che non potranno essere impugnate).

Cosa fare per far smettere il datore di lavoro
Un'alra cosa molto utile da sapere è come rispondere al proprio datore di lavoro in questi casi.
La premessa naturalmente è quella che il tuo interesse principale deve rimanere il mantenere il tuo posto di lavoro.
Quindi non cedere alle provocazioni e non rispondere mai male o con rabbia al datore di lavoro. Potrebbe addirittura usare contro di te questi comportamenti.
Se dovesse minacciarti di nuovo, ricordagli che il licenziamento, per essere valido, deve soddisfare alcuni requisiti:

- avere un motivo giustificato
- essere messo per iscritto
- prevedere un preavviso.

Puoi anche fargli scrivere da un avvocato che sia esperto di codice del lavoro per fargli capire che conosci i tuoi diritti.
Ricorda infine che se dovesse arrivare quella tanto temuta lettera, hai due mesi di tempo per fare ricorso tramite il tuo legale.
Come vedi la legge ti tutela anche prima di arrivare in causa davanti ad un giudice del lavoro.

Minacciare di far perdere il posto di lavoro è un atto grave e che genera anche ansia e depressione in casi estremi.
Potresti provvedere alla consultazione di uno psicologo che possa accertare il tuo stato di prostrazione, e questo sarebbe un ulteriore strumento a tuo vantaggio.
Soprattutto, ascolta con fiducia un esperto forense.



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