AZIENDALI
Comunicato Stampa

Il vestire contemporaneo - Riciclare la vecchia Pelliccia per un'economia circolare e sostenibile

27/02/20

I grandi brand della moda, già da diverso tempo hanno iniziato a sperimentare nuove materie prima come bucce di agrumi, fibre di foglie di ananas, biomasse di alghe marine e tanto altro. Si andrà sempre più velocemente verso una consapevolezza che il “riciclo” e la scoperta di nuove fibre e forme, sarà il futuro del fashion.

FotoOrmai è un dato di fatto che sempre di più, il mondo della moda sta subendo una rivoluzione e che l’orientamento andrà sempre più verso un modello di economia circolare. Una ricerca del McKinsey ci dice che nel 2030 i consumatori di classe media saranno 3 miliardi per l’intera economia e, mentre la produzione di capi di abbigliamento sta aumentando, gli acquisti da parte dei consumatori saranno sempre più orientati verso capi di abbigliamento riciclati o prodotti attraverso filati o materiali riciclati.

La Ellen Mc Arthur Foundation, punto di riferimento fondamentale per l’economia circolare nel mondo della moda, la definisce così: “l’economia circolare è così definita quando si ha, nella produzione di capi di abbigliamento, un riciclo delle fibre o dei tessuti invenduti, oppure quando siamo di fronte ad un consumo collaborativo”.

E a proposito di consumo collaborativo, sicuramente molte di voi hanno una pelliccia nell’armadio, vostra o ereditata da mamma, zia, nonna. Ecco che allora è arrivato il momento di tirarla fuori dall’armadio e di darle nuova vita, trasformandola in un morbidissimo cappotto misto lana, o in una giacca dal taglio asimmetrico e soprattutto attuale. Così, vi ritroverete a indossare un qualcosa di nuovo che mai avreste pensato. Un capo esclusivo, tutto vostro, da abbinare a un outfit super elegante o sportivo.

Lo sappiamo, c’è chi dice che le pellicce non vanno indossate e che vanno salvaguardati gli animali e l’ambiente ma, proprio per questo, gli artigiani del fashion da diverso tempo utilizzano proprio i vostri vecchi capi per dargli nuova vita e rimettere in circolo quelle che sarebbero rimaste chiuse nei vostri armadi o addirittura nei frigoriferi, le vostre pellicce.

I grandi brand della moda, già da diverso tempo hanno iniziato a sperimentare nuove materie prima come bucce di agrumi, fibre di foglie di ananas, biomasse di alghe marine e tanto altro. Si andrà sempre più velocemente verso una consapevolezza che il “riciclo” e la scoperta di nuove fibre e forme, sarà il futuro del fashion.

L’indossare una pelliccia, sapendo che è “riciclata” e a cui si è data nuova vita, piuttosto che lasciarla ammuffire nell’armadio, ci da quel senso di aver fatto qualcosa di bello per l’ambiente, per gli animali e per i nostri figli e nipoti, che un giorno ci ringrazieranno di avergli lasciato un mondo migliore.

Giusto anche contribuire per un’economia circolare, che permette oltre che a salvaguardare il pianeta e il mondo animale, anche a mettere in “circolo” appunto, la produttività di cui il paese Italia ha tanto bisogno.

Un capo personalizzato, pensato e creato riciclando una vecchia pelliccia. Questo un motivo in più per affidarsi alla maestria e creatività di quegli artigiani che in tanti anni hanno messo a disposizione di tutti noi la loro arte, facendoci sognare.

A Milano e nelle marche, dove ha le proprie sedi, già da diversi anni la couturier Fiorella Ciaboco (www.sartoriafiorella.com), maestra dell’arte sartoriale, ha pensato di dare nuova vita a questi meravigliosi capi chiusi negli armadi e con uno stile un po’ retrò, dandogli nuova vita.

Ogni pelliccia viene decostruita e riassemblata , portata a nuova forma, più attuale e in linea con le tendenze del momento, sia nelle forme che nei colori, utilizzando materiali diversi come lane, tessuti, pelli (anche quelle riciclate), filati, bottoni gioiello.

Quindi, diamo nuova vita a tutte le nostre pellicce, senza lasciarle chiuse dentro i nostri armadi ad ammuffire

A proposito di Fiorella Ciaboco ®

Fiorella Ciaboco – si specializza giovanissima in modellistica e apre il suo primo laboratorio sartoriale sfidando la diffidenza e i pregiudizi di un piccolo paese di provincia. Appassionata, esigente e determinata sviluppa e ingrandisce la sua attività avvalendosi di maestranze specializzate. Oggi i suoi capi su misura, oltre che sul territorio locale, sono conosciuti e apprezzati da clienti di molte altre città come Roma, Milano, Melbourne, Montecarlo, Londra, Perth in Australia.
La sartoria Fiorella di Jesi, attiva dal 1986 nel mondo della moda femminile, si distingue per l’elevata qualità del prodotto su misura e per uno stile imprenditoriale creativo e innovativo.
Nel 2002 lq sartoria avvia un ponte con il mercato milanese che nel 2010, per soddisfare la domanda crescente di un pubblico alla ricerca dell’abito fatto a mano, si concretizza con l’apertura di una sede in Corso Como, 9. Questo nuovo atelier si trasferisce poi in una sede più grande in Via Carlo de Cristoforis 5, a due passi da Piazza Gae Aulenti.
La presenza su Milano rafforza le numerose collaborazioni che Fiorella attiva per realizzare progetti speciali in cui il proprio prodotto artigianale incontra e si confronta con il meglio della cultura della sua regione: la buona tavola, i vini eccellenti, il panorama, il teatro, l’arte, la musica. L’Atelier diviene anche meta per delegazioni estere che, attraverso giornate workshop, possono vivere un’esperienza a contatto con le maestranze e le tipiche lavorazioni sartoriali. Anche l’organizzazione delle sue sfilate non tradisce il suo bisogno di raccontare la bellezza di un mestiere unico, quello di creare uno stile su misura.



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