ARTE E CULTURA
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Il virtuoso racconto pittorico di Graziano Ciacchini

10/01/20

Pittore, poeta e cultore appassionato del concetto di bello e di bellezza, Graziano Ciacchini è certamente una figura interessante nel multiforme panorama contemporaneo e rivendica a buon conto e a buon diritto una propria esclusiva identità creativa, caratterizzante e distintiva.

FotoPittore, poeta e cultore appassionato del concetto di bello e di bellezza, Graziano Ciacchini è certamente una figura interessante nel multiforme panorama contemporaneo e rivendica a buon conto e a buon diritto una propria esclusiva identità creativa, caratterizzante e distintiva. La dottoressa Elena Gollini ha fatto una sintesi efficace delle sue pregevoli potenzialità e risorse espressive dichiarando: "Graziano può essere considerato un moderno colorista del figurativo. La pittura viene stesa senza vincoli a monte, plasmata in immagini e raffigurazioni dove la luce e il colore seguono e accompagnano con delicata grazia la trama narrativa che fluisce senza condizionamenti e filtri imposti, svolgendo una funzione basilare nella resa d'insieme. È un pittore di intense suggestioni visive, un visionario del colore, che non si presta e non si limita a semplici emulazioni copiative e descrittive fini a se stesse, ma cerca di alzarsi in volo con la fantasia e proporre rievocazioni inusuali e inattese. Per Graziano il colore possiede una sua qualità intrinseca speciale con una duplice importante funzione, evocativa e comunicativa. All'energia del colore affida la sintassi delle composizioni dove la materia basta da sé a riempire le figurazioni e le forme e a fargli prendere vita propria. Fonda nel colore figurazione e libertà espressiva con una pittura che è come un canto soave e sommesso dell'anima, che sussurra e rimembra, fissando sulla tela il suo racconto aulico. Il lirismo di fondo aumenta la potenza espressiva del colore, tra sfumature e declinazioni tonali, che intensificano la vis rappresentativa. Per Graziano dipingere equivale a uno splendido volo: la tela si traduce in un etereo librarsi verso orizzonti sconfinati e infiniti".

"L'arte è esperienza di universalità. Non può essere solo oggetto o mezzo. È parola primitiva, nel senso che viene prima e sta al fondo di ogni altra parola. È parola dell'origine che scruta al di là dell'immediatezza dell'esperienza, il senso primo e ultimo della vita" (Papa Giovanni Paolo II).



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