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Incapsulamento amianto: la rimozione non è sempre necessaria

Dopo 25 dall'entrata in vigore della legge che ne ha dato divieto assoluto di utilizzo, l'amianto in Italia è ancora presente in grande quantità e sono ancora milioni gli edifici in cui deve essere rimosso.
del 08/03/17 -

A venticinque anni dal 1992, l'anno in cui per legge fu stabilito il divieto assoluto di utilizzare amianto nell'edilizia, e in cui cominciò la grande opera di bonifica e smaltimento dei pannelli di questo materiale da edifici commerciali, residenziali e industriali, sono ancora milioni le case e le industrie nelle quali si deve tuttora provvedere a tale obbligo.

Se però per gli edifici più vecchi non ci sono alternative, e le condizioni critiche di sfaldamento non lasciano altra possibilità che lo smaltimento in sicurezza, esiste per quelle installazioni più recenti e che siano in ottime condizioni un'altra opportunità molto più rapida ed economica, quella dell'incapsulamento. Ci siamo fatti spiegare di cosa si tratta da Recover, un'azienda specializzata nella gestione di bonifica e smaltimento dell'amianto.

La ragione per cui l'amianto è pericoloso è legata alla sua struttura: questo materiale tende infatti a sfibrarsi in filamenti microscopici, che possono poi essere inalati e causare gravi malattie, come asbestosi e tumori. Ma se, come dicevamo, nei pannelli più vecchi questo sfaldamento è ormai avanzato e non arrestabile, e non esiste altra soluzione che un'accurata rimozione, esistono molte situazioni in cui i pannelli, relativamente recenti, sono ancora perfettamente integri, e anzi potrebbe essere proprio l'operazione di rimozione a danneggiarli e far loro liberare quelle fibre tanto pericolose.

Ed è proprio in questo caso, ci ha confermato Recover, che si può procedere all'incapsulamento, una procedura che sigilla l'amianto impedendone ogni possibile futuro sfaldamento. Tale risultato si ottiene applicando due coperture successive, una consolidante e una appunto sigillante, che compattano il pannello evitando che possa liberare fibre in futuro e lo isolano dall'ambiente esterno.

Sebbene applicabile soltanto, come dicevamo, in presenza di pannelli integri – e che non si preveda di modificare con successive demolizioni o ristrutturazioni, che potrebbero spezzarli e liberare le fibre pericolose – la soluzione dell'incapsulamento è molto interessante per un gran numero di proprietari, prevedendo tempi e costi decisamente inferiori a quelli di bonifica e smaltimento.



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