Incognita Brexit per la Lombardia protagonista dell’export verso il Regno Unito

La decisione di uscire dall’Unione Europea da parte della Gran Bretagna a seguito del referendum dello scorso 23 giugno, la cosiddetta Brexit, assume contorni di maggiore interesse per una regione, come la nostra, che sta progressivamente consolidando il suo legame con i territori britannici: gli scambi sono cresciuti dell’1,8% nel corso dell’ultimo anno.
del 12/07/16 -

Il valore dell’interscambio commerciale tra Italia e Regno Unito vale 33 miliardi di euro. Ben il 27% (nove miliardi di euro) dipende dalla sola Lombardia, che è anche il territorio italiano che esporta la quantità di merci con il valore più elevato oltre Manica.

INTERSCAMBIO LOMBARDIA-REGNO UNITO CRESCIUTO DELL’1,8% IN UN ANNO

La decisione di uscire dall’Unione Europea da parte della Gran Bretagna a seguito del referendum dello scorso 23 giugno, la cosiddetta Brexit, assume dunque contorni di maggiore interesse per una regione, come la nostra, che sta progressivamente consolidando il suo legame con i territori britannici: gli scambi sono cresciuti dell’1,8% nel corso dell’ultimo anno.

Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Milano i prodotti maggiormente esportati dalla nostra regione sono i macchinari, per un valore totale di 877 milioni di euro.

LOMBARDIA PRIMA REGIONE ITALIANA PER EXPORT NEL REGNO UNITO

L’export lombardo nel Regno Unito è passato da 5,2 miliardi di euro del 2014 a 5,3 del 2015. Un valore che conferma il ruolo fondamentale della Lombardia su scala nazionale. Al secondo posto, come riporta la classifica elaborata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, si piazza il Veneto con poco meno di 3,5 miliardi di euro. Seguono, l’Emilia Romagna (con un valore molto simile), il Piemonte (2,3 miliardi di euro), la Toscana (1,8 miliardi) e il Lazio (un miliardo). Il valore totale italiano delle esportazioni nel Regno Unito è pari a 22,5 miliardi di euro, la Lombardia da sola ne rappresenta dunque un quarto.

MILANO RAPPRESENTA OLTRE UN TERZO DELL’INTERSCAMBIO LOMBARDO

A livello di città, da un punto di vista di interscambio, è Milano a fare da traino in Lombardia grazie a scambi commerciali di 3,4 miliardi di euro, oltre un terzo di tutta la regione. Le maggiori esportazioni in questo caso sono legate a macchinari, apparecchi elettrici e moda. Dietro il capoluogo meneghino ci sono Bergamo Varese e Brescia, tutte con valori di interscambio superiori ai 900 milioni di euro. Per quanto riguarda la città orobica, i prodotti maggiormente esportati rientrano nella categoria dei macchinari e dei prodotti chimici, mentre per Varese e Brescia il settore di maggior interesse è quello relativo ai mezzi di trasporto.

MANTOVA E COMO GUARDANO SEMPRE PIÙ OLTRE MANICA

Un’attenzione particolare meritano le province di Mantova e Como, il cui interscambio con l’Inghilterra è aumentato in un solo anno di percentuali molto elevate e pari rispettivamente al 25,3% e al 22,7%. E se la prima ha puntato sul settore dei mezzi di trasporto, la seconda si è distinta invece nel campo della moda.

PRESENTI IN LOMBARDIA 500 IMPRESE A CONTROLLO BRITANNICO

A dimostrare ulteriormente la forza di questo legame commerciale, sono anche i numeri relativi alla presenza di imprese a partecipazione o controllo britannico sul territorio lombardo: sono ben 496, che fanno della Gran Bretagna il quarto investitore e danno oggi lavoro a circa 50mila persone. Il fatturato generato è pari a oltre 13 miliardi di euro.

L’anno medio di insediamento di queste imprese sul nostro territorio è il 1998, non si tratta dunque di un fenomeno nato negli ultimi tempi. Se però si considerano gli ultimi tre anni, è possibile osservare un dato interessante, soprattutto in ottica prospettica: degli ultimi progetti di investimento sviluppati sul territorio lombardo da parte di 40 aziende inglesi, una percentuale pari al 30% si rivela ad alto contenuto tecnologico.

Milano da sola ospita buona parte delle imprese a trazione britannica presenti in Lombardia. Sul suo territorio ne sono presenti 392 su 496, quasi l’80%. I dipendenti sono 43.175 (su un totale, come già segnalato, di 49.799) e 10,9 miliardi di euro è il valore del fatturato (l’84% del totale).

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