ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

INCONTRO PUBBLICO “47 morto che parla. La legalità secondo Totò”

04/12/17

Mercoledì 6 dicembre, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta Gerardino Romano 15, Telese Terme (BN), propone l’Incontro pubblico “47 morto che parla. La legalità secondo Totò” a chiusura del Progetto proposto dalla Biblioteca della Fondazione Gerardino Romano, per incentivare la lettura e gli approfondimenti tematici legati all’educazione civica. Partecipano al dibattito l’attore Alan De Luca, don Antonio Loffredo e Mariarosaria Paesano autori del libro “Conversando con Totò”, Reclame srls, 2017, attraverso il quale la Fondazione San Gennaro racconta le iniziative e le opere di riqualificazione urbana realizzate per il cinquantesimo anniversario della morte di Totò, immaginando di realizzare un incontro impossibile con il principe De Curtis.

Da questo testo nasce l’idea di avviare un laboratorio di “scrittura creativa” aperto al Rione,alla Città, al Mondo.
L’essenza del potere, secondo Totò, coincide con l’essenza stessa della vera democrazia che è collaborazione e integrazione tra le classi e non egemonia di una classe sull’altra . È in quest’ottica che vanno lette, alcune sue battute come: “Democrazia vuol dire che ognuno può dire e può fare tutte le fesserie che vuole”, oppure “Siccome sono democratico, comando io!”, dal film “Gli onorevoli”. Battute attraverso le quali la logica è resa volutamente incongruente allo scopo di imprimere ad esse un effetto comico che non ci sarebbe stato se esse fossero state dette con un linguaggio “normale”. Del resto l’incongruenza, e cioè la mancanza di consequenzialità tra ciò che si dice e ciò che si vuole intendere, fu una delle caratteristiche fondamentali della comicità di Totò; ed è proprio in tale ottica che bisogna leggere molte delle sue battute quali, ad esempio: Parli come badi!, nel film “Totò Fabrizi e i giovani d’oggi”; Ogni limite ha una pazienza!, nel film “Totò contro i quattro”; Ho un capello per diavolo!, nel film “Totò diabolicus”.
Il Progetto della Fondazione Gerardino Romano è stato considerato meritevole del contributo dalla Regione Campania – UOD Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche, che ha lanciato un Bando di Animazione Bibliotecaria finalizzato a garantire un’ampia partecipazione popolare e una maggiore consapevolezza sull’importanza dei servizi bibliotecari territoriali.


Tutti i video relativi agli incontri settimanali sono visibili sul sito della Fondazione: https://www.fondazioneromano.it e sul canale YouTube.

Alan De Luca è un attore, comico, trasformista, presentatore televisivo e disc jockey italiano molto amato dal pubblico televisivo. È stato regista, sceneggiatore e attore, in coppia con Lino D'Angiò, nel film “Non lo sappiamo ancora”, 1999, prodotto da Rodeo Drive in collaborazione con la Rai.

Don Antonio Loffredo, è molto più di un semplice parroco. È uomo di Chiesa, ma anche di strada, di parole e di fatti. Nel 2001 è arrivato in uno dei rioni più martoriati della città, La Sanità, isolato dal mondo da un ponte che lo sovrasta, un luogo dove erano custodite opere d'arte di straordinaria bellezza, come la Basilica di Santa Maria della Sanità e quella di San Severo, le catacombe di San Gennaro e il palazzo dello Spagnolo, tutti in inspiegabile stato di degrado, e dove, nonostante i tanti veleni e le mille difficoltà, scorreva ancora un'incredibile linfa vitale. Si è trattata di una scoperta, che si è subito trasformata in una sfida apparentemente impossibile: trasformare il ghetto in una delle realtà italiane più vivaci, capace di dare un lavoro e un futuro migliore ai suoi abitanti, proprio a partire dal recupero delle bellezze architettoniche. Chi conosce don Antonio sa che la sua professione di fede è un’arte.

Mariarosaria Paesano è psicologa e psicoterapeuta. Ama cani, gatti & co. partecipa al Laboratorio di Scrittura Creativa l'Isola delle Voci di Nando Vitali da circa 10 anni. Ha pubblicato il racconto Conversando con il Principe, in occasione del 50° anniversario dalla morte di Totò. Il suo racconto La Voce è stato selezionato e pubblicato nella raccolta “Racconti Campani”. Sul prossimo numero della rivista letteraria Achab uscirà la sua Filastrocca per il Sud.

Fondazione di Comunità San Gennaro onlus incoraggia la Cura del Bello, la Cultura del dono, della Partecipazione e della Responsabilità, contribuendo all’infrastrutturazione sociale ed economica del territorio. Intende operare attraverso due principali modalità: avvisi pubblici (bandi e manifestazioni d’interesse) e progettazione condivisa con le organizzazioni locali. La Fondazione concentra l’attività e le risorse prevalentemente nei seguenti ambiti: Capitale umano, Cultura, Innovazione. Inoltre, vuole essere il contenitore giuridico in grado di rappresentare il territorio, interpretarne le esigenze e sostenerne la crescita in modo stabile ed equilibrato. La Fondazione promuove l’innovazione sociale, che può essere definita come un insieme di nuove idee (prodotti, modelli e servizi) che riescono simultaneamente a soddisfare i bisogni sociali più efficacemente rispetto alle alternative tradizionali e, al contempo, ad aumentare la capacità di agire collettiva della società stessa, creando nuove relazioni sociali ed opportunità di sviluppo anche sotto il profilo economico. Pertanto, coinvolgendo partecipativamente la comunità su progetti specifici, i progetti di innovazione sociale così costruiti risulteranno più efficaci di alternative top-down nel rispondere a bisogni effettivi della comunità stessa.

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