Inquilino moroso: cosa fare?
Difendersi in anticipo dalla morosità. Interessi di mora, penale, clausola risolutiva espressa.
del 30/10/18 - di Leonardo Breccolenti
A contratto già firmato, se l’affittuario paga il canone sempre in ritardo si può solo agire per ottenere l’adempimento coattivo e, se del caso, la risoluzione del contratto ossia lo sfratto.
Se l’inquilino paga in ritardo, il proprietario può diffidarlo con una raccomandata scritta con cui gli intima il versamento della somma arretrata a pena di ricorso alle vie giudiziarie. Lo può fare anche dopo un solo giorno di ritardo e ripeterlo ogni volta in cui manca la puntualità.
Per legge, l’azione di sfratto può essere avviata solo se il ritardo si prolunga fino a 20 giorni dopo il mese successivo a quello del pagamento
Per difendersi dall’inquilino moroso si può giocare d’anticipo e inserire nel contratto quella che viene detta clausola risolutiva espressa. Il suo tenore è pressappoco il seguente: «Il presente contratto si intende automaticamente risolto in caso di mancato pagamento di almeno due rate consecutive». L’effetto è quello di collegare l’automatico scioglimento del contratto – senza necessità di una sentenza del giudice – al verificarsi dell’evento descritto nella scrittura privata (nel nostro esempio, il mancato pagamento di due canoni).
Per evitare o ridurre il rischio di un inquilino che paga sempre in ritardo si può inserire nel contratto la cosiddetta clausola penale. Con questa si stabilisce, in via preventiva, la somma che l’affittuario dovrà versare in caso di inadempimento: si tratta di una sorta di risarcimento del danno determinato in modo forfettario e anticipato.
Sintesi dell’articolo pubblicato sul sito: https://www.laleggepertutti.it/