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Intelligenza artificiale: ha creato il politico ideale?

Nasce Sam il politico Robot: dalla Nuova Zelanda parte una rivoluzione.
del 09/03/18 -

Versione media immagine Consulenti d’immagine, addetti stampa e analisti politici tremate. Dalla Nuova Zelanda arriva una novità che promette di sconvolgere completamente il concetto di strategia politica, di rendere sempre più incerta, mutevole e fluttuante la lotta politica, così come il confronto tra i vari candidati e la base elettorale.

Stiamo parlando di SAM, il primo politico robot. Creato da Nick Gerritsen, imprenditore del digitale e dell’innovazione globale con spiccate doti di provocatore, SAM si pone come obiettivo, stando alle dichiarazioni, di candidarsi alle elezioni politiche del 2020.

Si tratta chiaramente di una provocazione, ma solo fino ad un certo punto.

La realtà è che SAM ha dimostrato di potersi destreggiare in modo unico ed inimitabile per tutto ciò che riguarda l’interazione con la base elettorale o di opinione, cioè con milioni di utenti Facebook, Twitter o simili.

SAM infatti altro non è che un software frutto di un progetto collaborativo tra diversi soggetti imprenditoriali neozelandesi, tra cui Touchtech, Crispstart e la Victoria University of Wellington, tutti convinti che a breve questa A.I. potrà sviluppare anche delle opinioni proprie.

SAM per ora può solo rispondere ad un set limitato di domande da parte degli utenti, spaziando però da tematica in tematica, come ambiente, salute, economia, eutanasia e via discorrendo, cercando sempre di fungere da ascoltatore rispetto all’utente con cui sta interagendo, ed operando quindi più come raccoglitore di dati e di opinioni, piuttosto che come parte attiva di un problem solving politico reale.

Certo, diranno in molti, in fondo si tratta di un grosso raccoglitore di dati ed opinioni. Invece no, dal momento che SAM, può interagire con migliaia e migliaia di persone alla volta, creando vere e proprie conversazioni, senza perdere traccia delle singole interazioni e riproponendo quindi dati ed opinioni in modo continuo e costruttivo.


Ovvio che durante una campagna elettorale moderna, sempre più fluida, imprevedibile, e permeate da un grande bisogno di guadagnare consensi in un’opinione pubblica, che vede sempre più la politica come qualcosa di meno legato agli ideali, in nome di una soluzione “veloce” e semplice ai propri problemi, l’idea di poter aumentare le possibilità di interazione e dialogo verso “la base” sia qualcosa senza prezzo.

Tuttavia la politica “ufficiale” dovrà pazientare e non poco, perché i creatori di SAM hanno deciso che per ora la loro creazione resterà qualcosa di sperimentale e al servizio dei cittadini, più che dei politici.

Il principio non è del resto nuovo al mondo della politica, in fin dei conti i sondaggi d’opinione (di cui per esempio Berlusconi fece sempre uso magistrale nel suo corso politico) hanno sempre cercato di comprendere le intenzioni ed i desideri degli elettori basandosi su campioni relativamente esigui della popolazione.

SAM invece allarga il tutto a livelli che non possono per ora essere previsti. Perché un conto è sapere come si è visti da un certo numero rappresentativo di potenziali elettori, quali sono le loro paure e desideri, quali temi sono più centrali e quali meno. Avere un feedback basato su milioni di utenti, con i quali si può portare una discussione costruttiva, intercettandone le tendenze e intenzioni di voto è qualcosa che in una lotta politica non ha prezzo.


SAM, la sua creazione, il modo in cui interagisce, sono solo l’ennesima prova di quanto i Social Media abbiano creato una fonte inesauribile di dati, idee, tracciato i nostri desideri ed opinioni, bypassando quella mancanza di sincerità che sovente è stata indicata come une delle principali cause che vanificano i risultati dei vecchi sondaggi.

Le polemiche, i post, i like, tutto quello che lasciamo sui social, rivelano di noi molto più di quanto pensiamo, creando una base dati che osservata e studiata con i mezzi adeguati, creano la base di ciò che oggi come oggi è noto come Big Data Driven. SAM aumenterà in futuro la capacità di modulare risposte, proposte e feedback in base alla persona e all’utente a cui ci si vuole rivolgere, seguendo strategie di marketing che già ci circondano in modo assillante e tambureggiante.

Tuttavia i rischi sono quelli di inseguire senza alcun tipo di controllo i desideri e le pulsioni base dell’opinione pubblica, che la storia insegna sovente essere ben poco nobili o ragionati, riducendo la politica a semplice operazione on-demand, che de-responsabilizza un’opinione pubblica già troppo impigrita e passiva.



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