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Intervista doppia a Mimmo Costanzo e Nino Bevilacqua

09/05/13

Gli imprenditori siciliani Mimmo Costanzo e Nino Bevilacqua a confronto per I Love Sicilia

…e donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto': Mi sarebbe piaciuto cominciare così, ma forse sarebbe stato un incipit più adatto per un'intervista doppia, spalla a spalla, a Castore e Polluce, a Orlando e Rinaldo, a Patroclo e Achille.
In effetti, Ludovico Ariosto è un po' eccessivo per presentare le opinioni di un ingegnere e di un imprenditore, borghesi di mezza età, uno palermitano e l'altro catanese, ben inseriti nella vita sociale della Sicilia, accorti e sapienti conoscitori di uomini e cose. Così, lasciando da parte eroici furori, evitando esordi altisonanti, abbiamo messo assieme Nino
Bevilacqua e Minimo Costanzo, amici e coetanei, spesso in coppia su alcuni progetti
comuni, per sapere cosa pensano. E a questi due cinquantenni di successo, che ogni tanto o spesso indossano elmo e corazza nella vita di ogni giorno, abbiamo chiesto anche di amori, cortesie e audaci imprese. Ne è venuto fuori un sillabario di passioni e pensieri, un dizionario di speranze e delusioni, forse abbastanza condivisi da una generazione di siciliani che ha fatto fortuna.

BEVILACOUA È TRA GLI INGEGNERI PIU IMPORTANTI D'EUROPA, MIMMO COSTANZO CON LA SUA AZIENDA NEL SETTORE COSTRUZIONI HA CANTIERI IN OGNI PARTE D'ITALIA E DEL MONDO. ENTRAMBI, HANNO UNA CERTEZZA: IL LEGAME CON LA SICILIA E INDISSOLUBILE

CINQUANTA (ANNI)
NINO BEVILACQUA. Cinquant'anni sono un passaggio forte. Se nei primi venticinque anni di vita sei ancora un picciutteddu abbastanza spensierato, se nei successivi venticinque sei impegnato a realizzare le cose che hai studiato, quando si arriva ai cinquanta si apre una riflessione. E allora ti chiedi come investire ancora meglio quanto hai seminato, puntando soprattutto sulla qualità delle cose da fare.
MIMMO COSTANZO. Io sto vivendo i miei cinquant'anni con un'emozione speciale: la tua sensibilità verso il mondo aumentata, valuti le cose che contano veramente, ricerchi
il senso delle cose che fai. E così mi capita di commuovermi più facilmente: per uno splendido tramonto, per le parole di un amico, per un libro. Mi piace avere più tempo per stare nella natura, per appagare le mie curiosità, per leggere o per viaggiare.
Allo stesso tempo, però, sono diventato meno tollerante verso le persone che non sono sincere: se prima le sopportavo, adesso questo mi è diventato impossibile.

POTERE
NINO BEVILACQUA. Per me significa essere un uomo libero. Il potere è dire ciò che uno veramente ILOVECOVER pensa e fare quel che si vuole veramente. Tutto il resto non è potere.
MIMMO COSTANZO.11 potere? È responsabilità verso se stessi e verso gli altri. Nella mia impresa sono felice di lavorare per il benessere dei miei dipendenti e delle loro famiglie, per la loro crescita e spero di poter mantenere sempre questo impegno. Il potere è servizio: per me questo è il potere.

DENARO
NINO BEVILACQUA. Un professionista deve puntare esclusivamente ai successi professionali, visti come inevitabile crescita della propria persona, e non prioritariamente a quelli economici, anche se spesso i due risultati convergono. In ogni caso è importante star bene con se stessi: io prediligo il benessere di tutti coloro che, giorno dopo giorno, assecondano una progettualità, e non la ricchezza di pochi che porta a perdere il contatto con la realtà.
MIMMO COSTANZO. Per me la ricchezza economica non è un fine, ma un mezzo. Lo strumento per progettare e per creare sviluppo. Mio padre mi ha sempre insegnato che le risorse dell'azienda non sono dell'imprenditore, ma servono per crescere, per creare
valore. Solo da adulto ho capito cosa volesse dire: ho conosciuto imprenditori ricchi che hanno reso le loro aziende povere. Io sono felice che la mia impresa vada bene, significa che può crescere, che può affrontare nuove sfide, che può dare benessere alle famiglie di chi ci lavora ma anche alla nostra terra.

IL DENARO? PER NINO BEVILACQUA, "LA CONSEGUENZA DELLA CRESCITA PROFESSIONALE"; PER MIMMO COSTANZO "LO STRUMENTO PER PROGETTARE E CREARE SVILUPPO"

LEGALITA
NINO BEVILACQUA. La legalità è fatta di regole, sia personali che pubbliche. Per molto tempo, in Sicilia, le regole sono state ignorate o violate, mentre adesso credo che per molti imprenditori sia più semplice seguire un percorso di legalità. Fermezza e regole ti permettono di andare avanti. È stato il primo grande insegnamento che mi ha dato mio padre.
MIMMO COSTANZO. Legalità per un imprenditore è responsabilità sociale e dovere morale. Io non ho esitato a denunciare le richieste di estorsioni che, in Calabria, hanno portato a numerosi arresti e hanno consentito di sgominare alcune famiglie criminali della `Ndrangheta. L'ho considerata una cosa normale, la cosa giusta da fare. Non sono solo, perché ormai da un decennio gli imprenditori siciliani hanno avviato un processo di rinnovamento che non è più possibile fermare.

ARTE
NINO BEVILACQUA. Carte ti stacca dal mondo. Quando vado a una mostra o a una fiera d'arte, entro quasi in uno stato di trance. Posso rimanere a lungo ad ammirare un'opera. Carte non è un semplice investimento, è la chiave che ti permette di rispondere alle domande essenziali. Dietro ogni opera d'arte degna di questo nome c'è una grande curiosità per i grandi misteri della vita.
MIMMO COSTANZO. Carte è gioia. Quando visito un museo, spesso mi fermo davanti all'opera di un artista meno noto o importante, perché ritrovo una sensazione di gioia e di serenità. Guardare un'opera è un modo per trovare speranza e significato alle cose del mondo.

ARTISTA PREFERITO
NINO BEVILACQUA. Sono molto incuriosito dal lavoro di alcuni giovani ma, a mio parere, l'arte contemporanea ha ancora o:ti la sua massima espressione nell'arte povera di Anselmo,
Penone, Pistoletto, Kounellis, Merz e, nell'arte concettuale di Kosuth e Jaar.
MIMMO COSTANZO. Minimo Paladino, un pioniere, vivace quanto geniale, della transavanguardia. Sono incantato dal suo stile, dalle sue opere. Ma mi piace anche perché è un uomo del Sud. E soprattutto perché è uno spirito libero...

VINO
NINO BEVILACQUA. Ho l'animo da contadino, ho piantato un po' della vigna sull'Etna con le mie mani. Tutto comincia dalla vigna, non puoi fare un buon vino se la vigna non è
ben curata. L'azienda sull'Etna è la concreta manifestazione della mia passione: per me la terra, ma anche il mare, sono i luoghi che mi ricaricano e mi danno forza.
E in questa azienda si manifesta la voglia di considerare il vino nella sua massima espressione passionale e spirituale:la cantina ha una concezione museale in cui il vino è l'opera arte.
MIMMO COSTANZO. Il vino è emozione, tradizione, tenacia. E, allo stesso tempo, è cultura e appartenenza. L'Etna è il mio territorio, la mia casa, per la sua tradizione secolare, per il suo paesaggio spettacolare. Sul nostro terreno le vigne sono ad alberello secondo la tradizione autoctona: viti che lottano per ILOVECOVER vivere, in condizioni difficili, e che proprio per questo risultano ricche di sapori unici e inimitabili. Tutto questo è straordinario: il valore del vino dell'Etna sta tutto nella sua qualità e non nella sua quantità. Sono innamorato di quei luoghi. E credo anche che il vino sia un mezzo straordinario per promuovere il territorio, la sua storia, la sua umanità, la sua cultura.

L'ETICHETTE
NINO BEVILACQUA. Certamente il vino rosso strutturato ed elegante, il Sassicaia ne è un esempio. Come cantina siciliana amo... "Terrazze dell'Etna',' (la sua azienda, ndr).
MIMMO COSTANZO. Amo i rossi, ovviamente la Sicilia vanta ima grossa tradizione di rossi; ma il mio preferito è il Barolo. Un tradimento? Assolutamente no: la lunghissima tradizione del barolo rosso è stata sempre strettamente intrecciata alla Sicilia: il nostro 'niuriddu mascalese' serviva infatti a tagliare e a impreziosire di aromi esotici il grande barolo; ancora una volta la Sicilia si rivela terra di miscele e straordinarie contaminazioni. Mi piace anche pensare al nerello mascalese come metafora della Sicilia: un vino umile, che prima serviva soltanto a migliorarne dell'altro e che, adesso, acquisisce una sua dignità e un suo prestigio. E chissà che presto non possa essere considerato all'altezza dello stesso Barolo. La mia cantina siciliana preferita? Le "Terrazze dell'Etna".

SICILIA
NINO BEVILACQUA. A volte uno si chiede: perché restare in Sicilia? Ma poi prevale la forza delle radici, la volontà di mantenere il legame con la propria città. Questo non significa che
uno non debba essere aperto al mondo. Anzi, ma non vorrei mai pensare di tornare
a Palermo da ospite. In questa terra mi accoglie la mia casa. Purtroppo, centinaia di ragazzi oggi sono costretti a pensare che dovranno fuggire dalla Sicilia. Ma è proprio questa fuga che dobbiamo fermare, anche e soprattutto in un mondo dove siva e siviene, si cambia residenza e luogo di lavoro. Va tutto bene, ma a condizione che uno possa poter tornare quando e come vuole in Sicilia. Anche per lavorarci, senza aver bisogno di fuggire, ma solo con il desiderio di spostarsi per completare e ampliare le proprie conoscenze.
MIMMO COSTANZO. La Sicilia ti entra nell'anima e ti senti sempre profondamente e intimamente siciliano. Io ho l'orgoglio dell'appartenenza e rivendico sempre la mia origine; anche per sfatare luoghi comuni e dimostrare con le opere e i fatti che c'è un Mezzogiorno
diverso, che sa produrre con efficienza e innovazione. In un mondo globalizzato, come azienda guardiamo sempre di più all'estero e operiamo in molti mercati esteri, dalla Tunisia al Brasile. Ma non abbiamo mai pensato di lasciare la Sicilia. È qui che abbiamo il nostro quartier generale. In Sicilia c'è la mia vita, professionale e personale. Spero solo che la nuova classe dirigente ponga le condizioni per un'Isola dove ciascuno possa esprimere se stesso.

NINO BEVILACQUA: CHI MI CONOSCE MI DEFINISCE RIGOROSO. AGGIUNGEREI CHE MI TENGO ALLA LARGA DAI COMPROMESSI E NO UNO SPICCATO SENSO DEL DOVERE. TUTTO QUESTO SAREBBE GRAVOSO SE NON MI DIVERTISSI LAVORANDO"

LA MIA CITTA
NINO BEVILACQUA. Palermo è romantica, complessa, affascinante. Il mio cuore batte a Palermo, anche se ho scoperto la bellezza della campagna di Randazzo e dell'Etna. Ma sono un palermitano Doc. Catania? È una bella città.
MIMMO COSTANZO. Per me Palermo è una splendida città, una delle più belle d'Europa. Ma lo è anche Catania, con tutto il suo patrimonio archeologico e naturalistico, con la bellezza del nero della pietra lavica e con una vivacità, uno sviluppo imprenditoriale, un dinamismo che Palermo purtroppo non ha, Tutte e due, però, oggi sono città in crisi che dovrebbero fare fronte comune per attirare investimenti, turismo, attenzione e risorse.

TIFO
NINO BEVILACQUA. Se il Palermo vince contro il Catania esulto. Non c'è dubbio.
MIMMO COSTANZO. Che domanda è? Catania e sempre Catania.

POLITICA
NINO BEVILACQUA. È un momento importante della storia del nostro Paese, spero in un rinnovamento immediato della vita politica, intesa come servizio al cittadino, da parte di persone competenti che, avendo una spiccata professionalità, abbiano la forza e il coraggio di intraprendere una strada importante per il benessere comune.
MIMMO COSTANZO. Abbiamo avuto una classe politica che ci ha impedito di sognare. Spero che nuove forze, nuovi soggetti portino energie positive in Sicilia. Dobbiamo ricominciare a progettare e immaginare la Sicilia come un "territorio del desiderabile'

ROSARIO CROCETTA
NINO BEVILACQUA. I propositi del presidente mi sembrano lungimiranti e lodevoli: la sua macchina, però, ha bisogno di un periodo di rodaggio che passa attraverso la scelta degli uomini, le loro competenze e la possibilità che hanno di applicarle. Solo dopo questa messa a punto si potrà formulare un giudizio completo. Ma gli spunti su cui lavorare Crocetta li ha individuati.
MIMMO COSTANZO. È ancora presto per dare giudizi politici compiuti e definitivi. Ma Crocetta ha già avuto il merito di "sparigliare" le carte. Di lui apprezzo il suo essere vulcanico, la sua energia, l'impegno e lo spirito di sacrificio di chi, mì dicono, lavora giorno e notte senza fermarsi. Per cambiare la Sicilia ci voleva una rivoluzione: lui l'ha cominciata, dando concreti segnali positivi. Dopo la rivoluzione ci sarà bisogno di una "normalità del fare',' ma sono fiducioso che Crocetta continuerà a essere all'altezza.

AMORE
NINO BEVILACQUA. L’amore ti permette di dare giustificazione giorno dopo giorno alla tua vita. C'è l'amore viscerale, e razionale, per i figli e per i genitori, e quello per la propria donna: talvolta irrazionale, ma altrettanto profondo.
MIMMO COSTANZO. L’amore è la regola della vita: se non ami i tuoi genitori, la tua donna, il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi figli, non vivi. Amore è forza, altruismo, progettualità, spinta, ordine e disordine. Non saprei vivere senza amore.

DONNE
NINO BEVILACQUA. L'aspetto fisico è la scintilla iniziale, ma poi una donna deve incuriosirmi e intrigarmi
caratterialmente. Con eleganza. E qui entra in gioco la chimica che scatta tra due persone.
MIMMO COSTANZO. Per me un'icona sexy è sempre stata Meryl Streep. Mi piace la sua apparenza algida e distaccata che rivela inaspettatamente suggestioni calde e fortissime. Per me la "donna" è così: mi conquista con la sua testa e con la forza delle sue emozioni.

AMICIZIA
NINO BEVILACQUA. Qualcuno ha detto che chi ha un vero amico può dire di avere due anime. La penso anch'io così, ma è molto difficile, può capitarti solo poche volte nella vita.
MIMMO COSTANZO. Non è certo quella di... Facebook. L'amicizia è un valore fondamentale nella mia vita, è soprattutto dare senza pensare a ciò che riceverai. E poi, per chi come me incontra ogni giorno gente nuova è anche un "metro" per misurare le persone. Prima di esprimere un giudizio su chi mi trovo davanti, mi piace sempre capire chi sono i suoi amici, che rapporti ha con loro, la sua fedeltà, la sua coerenza. O se magari è diventato un uomo di successo
ma continua a coltivare un rapporto schietto e profondo con i vecchi amici con cui giocava a pallone in oratorio. Così come mi accorgo quando incontro una persona senza amici veri, che maga rivive di apparenza e di superficialità. Ce ne sono molti, di uomini soli. E io, a pelle, tendo a non fidarmi di loro...

L'UN PER L’ALTRO
NINO BEVILACQUA. Mimmo Costanzo è una persona determinata, umana, intelligente con la voglia di raggiungere obiettivi importanti. Il suo pregio? L’incrollabile volontà di superare ogni ostacolo. Con correttezza. Il suo difetto? Spesso gli dico che è un po' troppo
diplomatico.
MIMMO COSTANZO. Nino Bevilacqua è un vero amico. È travolgente, pieno di entusiasmo, è sempre al tuo fianco. Il suo pregio più particolare è la grande lungimiranza. Vede sempre oltre ed è dotato di un intuito formidabile. Il suo più grande difetto? Lavora sempre!

MIMMO COSTANZO : "VORREI CHE DI ME SI DICESSE CHE SONO UN UOMO CHE DA TUTTO SE STESSO, CON UMILTA E SENZA RISPARMIARSI. PER INNOVARE, PER FAR CRESCERE LA PROPRIA TERRA E PER FAR STAR BENE GLI ALTRI"

PASSIONI
NINO BEVILACQUA. Oltre all'arte, direi la cucina. Mi rilassa.
MIMMO COSTANZO. La mia più grande passione è la lettura; leggo di tutto: dall'attualità ai grandi romanzi, dai libri di economia ai saggi divulgativi. Per me leggere è scoperta, curiosità, emozione, conoscenza. E poi c'è lo sport. Sono un discreto tennista e poi adoro correre, la maratona in particolare. Ti dà benessere e serenità, ti permette di stare più a contatto con la natura. E poi è una metafora di vita: sei da solo, ti misuri con te stesso, con i tuoi limiti e con gli obiettivi da raggiungere.

Al FORNELLI
NINO BEVILACQUA Una volta una donna dì aiuto in cucina mentre ero ai fornelli mi disse: "Ma picchi a chiamano professuri?': E io ho risposto: "Perché sono bravo in cucina': La donna confermò: "Ah, certo': Il mio piatto forte può essere il cinghiale al cioccolato, una mia personale rielaborazione di un'antica ricetta siciliana.
MIMMO COSTANZO. I bucatini all'Amatriciana. Li cucino a casa per la mia famiglia e i miei amici, ma anche in ufficio. Dicono che mi riescono bene. E, a giudicare dai piatti vuoti, forse hanno pure ragione.

IL PIATTO PREFERITO
NINO BEVILACQUA. Tagliolini al tartufo bianco di Asti.
MIMMO COSTANZO. La pasta alla Norma. Con la ricetta originale catanese, quella con le melanzane e la ricotta salata.

IL LIBRO
NINO BEVILACQUA. "Il Gattopardo',' essenza di sicilianità.
MIMMO COSTANZO. Se devo scegliere, un libro che mi ha regalato durante la mia adolescenza emozioni fortissime è stato "Radici" di Alex Haley. Mi ricordo ancora, la forza e la rabbia con cui condividevo le vicende raccontate in quella grande saga che parlava di dignità umana, di riscatto e di libertà.

IL FILM
NINO BEVILACQUA. Mi piacciono i film d'azione, ma se devo fare il nome di un film, dico "La vita è bella": due ore di tenerezza.
MIMMO COSTANZO. "La mia Africa'; di qualche anno fa. Ovviamente con Meryl, la mia attrice preferita, e con quella suggestione del "mal d'Africa' che solo alcuni territori e le forti emozioni ti sanno trasmettere.

LA MUSICA
NINO BEVILACQUA. I Pink Floyd restano un mito perché hanno superato ogni barriera generazionale. Io li ascolto da sempre, mio figlio fa altrettanto.
MIMMO COSTANZO. Mi piacciono Vasco Rossi, Jovanotti e il jazz africano

LA MIA PAURA
NINO BEVILACQUA. Quella legata alle malattie è la più comune. Ma mi spaventa l'idea di non vedere realizzati gli obiettivi di chi mi sta a cuore.
MIMMO COSTANZO. La solitudine.

IL MIO RIMPIANTO
NINO BEVILACQUA. Non aver studiato bene, nel periodo della formazione, le lingue straniere. Oggi di lingue bisogna conoscerne almeno tre.
MIMMO COSTANZO. Aver sottovalutato, da studente, l'importanza dell'inglese. Ed è un "peccato di gioventù" che sto cercando di scontare oggi. Con due ore di studio al giorno: faticosissimo
e complicato da conciliare con tutti gli altri impegni, ma indispensabile.

VORREI CHE SI DICA DI ME
NINO BEVILACQUA. Chi mi conosce mi definisce rigoroso. Aggiungerei che mi tengo alla larga dai compromessi e ho uno spiccato senso del dovere. Tutto questo sarebbe gravoso se non mi divertissi lavorando.
MIMMO COSTANZO. Che sono un uomo che dà tutto se stesso, con umiltà e senza risparmiarsi. Per innovare, per far crescere la propria terra e per far star bene gli altri.

IL SOGNO
NINO BEVILACQUA. Affronto la vita in maniera troppo razionale per parlare di sogni, faccio fatica a staccarmi dalla realtà. Vent'anni fa il mio sogno era lavorare in tutto il mondo e oggi, con la mia azienda, questo sogno si è realizzato. Sono pragmatico, penso sempre a breve e medio termine, mi pongo obiettivi reali. Non sono portato per i voli pindarici.
MIMMO COSTANZO. Quello che non ho ancora realizzato.

MOLLO TUTTO E VADO VIA
NINO BEVILACQUA. Mi sarebbe piaciuto ma, in fondo, il mondo lo giro per lavoro.
MIMMO COSTANZO. Amo girare il mondo, ma non vorrei mollare. E poi non è proprio questo il momento giusto per mollare: sento la responsabilità di dover dare ancora tanto. Piuttosto, girando il mondo, vorrei continuare a "fare',' a essere utile.

ECCOMI TRA VENT'ANNI
NINO BEVILACQUA. Ecco, finalmente potrò girare il mondo per... piacere. Se sarò in salute, vorrei soprattutto mantenere la stessa curiosità di adesso.
MIMMO COSTANZO. Mi viene la tentazione di una risposta "veltroniana": io, a settant'anni, in un villaggio africano ad aiutare i più deboli e a raccontare meravigliose avventure di vita e di speranza ai bambini. Ma è più probabile che fra vent'anni sarò ancora qui a viverle, queste avventure. Con la saggezza e la serenità di un settantenne, ma con accanto sempre le stesse persone, quelle a cui voglio bene.

I LOVE SICILIA - Aprile 2013



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