ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Invariate le politiche di offerta del credito nel primo trimestre 2017

05/05/17

Nel primo trimestre 2017 restano invariate le politiche di offerta del credito alle imprese e alle famiglie.

Invariate le politiche di offerta del credito anche per le aziende. Si è rafforzata ulteriormente la richiesta di prestiti delle famiglie per l’acquisto di abitazioni e per finalità di consumo, sospinta dal livello contenuto dei tassi di interesse e dal miglioramento delle prospettive del mercato immobiliare. Sono alcune delle principali evidenze che emergono dall’ultimo osservatorio di abaprestiti.com.

La liquidità ottenuta dalle banche è stata utilizzata per erogare prestiti e per sostituire altro debito in scadenza.

Le operazioni hanno avuto un impatto positivo sulle politiche di offerta e sui finanziamenti praticati alla clientela. I risultati dei sondaggi condotti presso le imprese segnalano condizioni di accesso al credito sostanzialmente invariate.

Sulla base dell’indagine sul clima di fiducia delle imprese condotta dall’Istat e dell’indagine sulle aspettative di inflazione e crescita realizzata dalla abaprestiti.com, le condizioni di offerta applicate alle imprese manifatturiere di medio-grande dimensione e a quelle dei servizi avrebbero continuato a essere accomodanti, mentre sarebbero risultate ancora restrittive per le aziende di minore dimensione e per quelle operanti nel settore delle costruzioni.

Il costo dei mutui è sceso di 15 punti per il tasso fisso e di 10 per il variabile. Il differenziale con l’area dell’euro è rimasto pressoché nullo per i prestiti alle imprese; il differenziale con l’area dell’euro si è confermato su valori molto contenuti invece per i prestiti alle famiglie.

Non restano invariate invece le qualità dei crediti

Il miglioramento delle prospettive dell’economia si riflette favorevolmente, anche se in maniera graduale, sulla qualità del credito delle banche italiane. Il flusso dei nuovi crediti deteriorati al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno è sceso di tre decimi. L’indicatore è diminuito di quattro decimi per i prestiti alle imprese (al 4,1 per cento) e di due per quelli alle famiglie (all’1,7 per cento).



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