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Ippica - Castiglione a Gioco News: “Al lavoro per un disegno organico di riforma”

Intervista al sottosegretario, Giuseppe Castiglione, sull'ippica italiana.
del 18/11/13 -

“L’intero settore da anni sta attraversando una profonda crisi economica dovuta al costante decremento delle risorse a disposizione causato della contrazione del volume delle scommesse raccolte sulle corse dei cavalli. Il prelievo sulle scommesse consentiva infatti di destinare somme sufficienti a tutte le categorie operanti nella filiera ippica quali proprietari, allevatori, allenatori, guidatori, fantini, ippodromi. Con l’introduzione di nuove tipologie di giochi e scommesse concorrenziali con quelle ippiche, il movimento delle scommesse sulle corse dei cavalli è costantemente diminuito e non ha più consentito al sistema di autofinanziarsi”.
È questa l’analisi che Giuseppe Castiglione, sottosegretario delle Politiche agricole alimentari e forestali con delega all’ippica, fa a Gioco News della crisi del settore.

Secondo Castiglione “per porre rimedio a tale riduzione delle entrate e garantire comunque la sopravvivenza di un settore ancora vitale sia sotto il profilo sportivo, sia sotto il profilo occupazionale, sono intervenute specifiche disposizioni legislative che hanno introdotto appositi finanziamenti a favore dell’ippica. Alle minori disponibilità derivanti dalla drastica riduzione dei suddetti finanziamenti, che ha strutturalmente compromesso gli equilibri di bilancio, si è aggiunta una imprevista situazione di mancanza di liquidità finanziaria dovuta alle conseguenze contabili relative alla soppressione dell’Assi e alla mancata concessione dell’anticipazione di cassa da parte dell’istituto tesoriere che in passato aveva consentito, di fronte a situazioni analoghe di emergenza, di affrontarle e superarle. Alla luce di tali condizioni, è necessario procedere urgentemente in una ristrutturazione del settore, e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, subentrato alla soppressa Assi, sta attivandosi in tal senso; risulta quindi necessario pervenire al più presto a un disegno organico di riforma del settore ippico, anche in base alle istanze che provengono dagli operatori”.
Che ruolo deve avere la politica nel rilancio del settore?
“Al fine di rilanciare il settore, e invertire la tendenza negativa in atto, occorre definire adeguate linee direttive tendenti come già detto non solo alla sua ristrutturazione, ma anche a un rilancio di immagine. La politica in particolare è intervenuta nel passato con provvedimenti legislativi quali la legge n. 2 del 2009, di conversione in legge del decreto 29 novembre 2008, n. 185, che all’articolo 30-bis, commi 4 e 5, haprevisto due forme di contributo: la prima, proveniente da una quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro affidati in concessione; la seconda, costituita da una quota complessivamente pari all’1,4 percento sulle maggiori entrate provenienti dalla nuova determinazione delle aliquote del prelievo erariale unico applicato sulle somme giocate nelle slot machine. OggiAggiungi un appuntamento per oggi, in una situazione di crescenti tagli alla spesa pubblica, la politica è chiamata ad acquisire le istanze degli operatori e approvare in breve tempo un provvedimento teso alla ridefinizione di ruoli e competenze, e alla rielaborazione delle norme che lo disciplinano”.
A suo avviso la Lega Ippica è una soluzione per il rilancio del comparto?
“Il rilancio del settore ippico in una situazione di crisi congiunturale e di difficile reperimento delle risorse, non può prescindere da una profonda rivisitazione delle norme che lo identificano, per adeguarle alle mutate esigenze. È solo ridefinendo l’intero assetto organizzativo delle competenze istituzionali che si può dare un incentivo alla necessaria ripresa. In particolare la Lega Ippica o altro organismo da costituire deve consentire il coinvolgimento degli operatori privati nella gestione della filiera ippica, ma deve inserirsi all’interno di un quadro di disposizioni normative che lascino al pubblico le funzioni di indirizzo e controllo, affrontino i diversi aspetti della questione e diano un efficace contributo per superare il periodo di crisi”.
Come deve cambiare il ruolo degli ippodromi per attrarre nuovamente pubblico? È in programma una nuova convenzione con le società di corse?
“Gli ippodromi da sempre sono luoghi di aggregazione tra i cittadini e come tali non potranno non tener conto delle richieste da parte del pubblico che li frequenta. Si può valutare di potenziare tale ruolo riqualificando tali strutture e integrando le attività ippiche per consentire il loro completo utilizzo. Per quanto riguarda la convenzione con le società di corse, siamo ancora in regime di proroga, fino a fine 2013, di quella scaduta. Sussiste la necessità di addivenire a una nuova convenzione, ma siamo ancora in attesa di ricevere il parere del Consiglio di Stato, che si prevede a breve, in merito alla connotazione del rapporto giuridico tra l’amministrazione e le società di corse”.
Pensa sia necessaria una riduzione degli stessi?
“Alcune piste di alcuni ippodromi nel nostro Paese non sono più funzionanti, ma gli ippodromi sono da sempre, come già detto, uno dei luoghi di aggregazione storici e di tradizione sportiva. Sarebbe forse opportuno cercare di mantenere attive queste strutture, intervenendo nell’ottica di una loro riqualificazione per il loro massimo funzionamento”.
Crede che una soluzione possa essere quella di introdurre negli ippodromi nuovi giochi come slot machine e bingo?
“Per uscire dalla crisi che investe l’ippica occorrono diversi interventi che assieme possano consentire di affrontare i gravi problemi del settore. Una delle necessità è garantire il funzionamento degli ippodromi, e soprattutto l’attrattività delle corse, che sono il fulcro del sistema. Alcune proposte di legge tuttora all’esame in Parlamento, compresa la delega fiscale, prevedono che gli ippodromi possano commercializzare i giochi pubblici con vincita in denaro, oltre a quelli già previsti dalla legge. Il tutto, se sarà approvato, dovrà avvenire senza snaturare la funzione principale di tali strutture. Sarà il Parlamento a valutare quale linea seguire”.
Il pagamento dei premi e delle spettanze sta proseguendo?
“Grazie al decreto interministeriale del 31 gennaio 2013 e al decreto dell’8 luglio scorso, che hanno velocizzato il sistema dei pagamenti, il ministero sta procedendo al versamento dei premi e corrispettivi dell’anno 2012 e a quelli relativi all’anno 2013. Tali pagamenti sono stati possibili anche grazie alle somme provenienti dal Preu degli anni precedenti”.
Pensa di istituire un tavolo di confronto/lavoro con gli operatori ippici?
“Assolutamente sì. Un confronto costruttivo con le associazioni rappresentative di tutti gli operatori del settore è quanto mai urgente e necessario. Le questioni irrisolte sono molteplici ed è mia intenzione chiedere di convocare a breve un tavolo di confronto, che segua il percorso già iniziato dalle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato lo scorso luglio, al fine di instaurare un dialogo effettivo tra pubblico e privato in merito alle questioni della filiera ippica”.

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