L’economia del Canada

Dopo la parentesi dedicata al Sud America andiamo ad approfondire una delle economie più importanti al mondo, quella del Canada.
del 27/04/16 -

Essa è tra le prime 12 al mondo, e deve il suo posizionamento anche all’intenso (ma accurato) sfruttamento delle risorse naturali di cui il paese è dotato.

Il paese si caratterizza poi per l’elevato tenore di vita dei suoi abitanti, superiore persino a quello di cui godono i cittadini USA, e per il suo bilinguismo, riconosciuto dal 1969 (prima di questa data nel paese la lingua ufficiale era l’inglese). La prima provincia ad adottare il francese come lingua ufficiale fu il Quebec.

Ecco gli argomenti che tratteremo:


  • Settore Primario

  • Settore Secondario

  • Occupazione/Disoccupazione

  • Piani statali per l’economia



Il settore primario

L’agricoltura si caratterizza per le tecniche moderne utilizzate, che permettono rese molto elevate. Ciò riesce a sopperire alla scarsità di territorio coltivabile. Importante è la coltivazione di cereali, che ha luogo soprattutto in Saskatchewan, Alberta e Manitoba.

Altre colture importanti, coltivate principalmente in Quebec ed in Ontario, sono lino, tabacco, soia e barbabietole da zucchero.

Particolarmente importante per il paese è la pesca (il Canada è il primo esportatore di pescato al mondo), che oltre all’introito permette una fiorente industria della conservazione e dell’inscatolamento.

Il settore secondario

Il Canada è ricco di quasi tutti i materiali che si possono trovare nel sottosuolo.

Il paese è il primo produttore di uranio al mondo, è al secondo posto per quella di zinco e nichel ed al terzo per quella del rame. Altri giacimenti rilevanti sono poi quelli di bauxite, carbone, potassio, ferro, piombo, oro e sale. Molto importanti per l’economia del paese sono poi le riserve di petrolio e di gas naturale.

Sono presenti anche alcune industrie dedicate all’estrazione di diamanti, in particolare nella zona di Yellowknife (una città dei Territori del Nord Ovest, rinomata principalmente per quest’industria) ed in Ontario, in cui nel 2008 è stata aperta una nuova miniera, la Victor’s Project.

Oltre alle industrie legate ai possedimenti nel sottosuolo, sono fiorenti i comparti metallurgici, meccanici e agroalimentari. Particolarmente importante è poi l’industria del legno e quelle ad essa collegate, in particolare l’industria della carta e quella della cellulosa.

Occupazione/Disoccupazione

L’ultimo dato ufficiale legato alla disoccupazione del paese è del 2013, ed è pari al 7.1%. Come ben vediamo dal grafico, il paese ha sofferto della crisi economica nel periodo tra il 2008 ed il 2009, anche se in maniera ben più lieve rispetto a molti altri stati occidentali (nel 2009 la disoccupazione era pari all’8.3%).

Vero è che la spirale discendente innestatasi nel 2003 ha subito una brusca inversione di tendenza (nel 2003 il tasso era pari 7.8%, nel 2007 al 6%), tuttavia non si può dire che il paese abbia subito un colpo così profondo.

I piani statali per l’economia

Il paese è fondamentalmente svantaggiato dall’ampiezza dei suoi territori: ben 900 aeroporti (di cui solo 5 internazionali) cercano di alleviare il problema, dato che le grandi distanze sono incolmabili da trasporti su ruote o su ferro. Il settore aeroportuale ha però risentito di una profonda crisi dopo l’11 settembre, da cui ancora non si è ripreso.

Altro punto su cui il governo deve lavorare è quello delle minoranze (soprattutto francofone).
Nel 2006 il Quebec è stato riconosciuto come una “nazione in seno a un Canada unito”, proprio per cercare di appianare le pressioni di indipendenza provenienti dalla provincia.



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