L’economia di oggi è casual – Breve vademecum dei nuovi paradigmi dell’Economia contemporanea

Sharing, green, circular e blue. Parlare di economia oggi significa adottare categorie di riferimento del tutto nuove, che mettono a sistema non solo l’aspetto della crescita finanziaria, ma anche le pulsioni e le spinte sociali che sempre più di frequente sono la leva su cui si muove l’economia globale.
del 11/10/17 -

Sharing, green, circular e blue. Parlare di economia oggi significa adottare categorie di riferimento del tutto nuove, che mettono a sistema non solo l’aspetto della crescita finanziaria, ma anche le pulsioni e le spinte sociali che sempre più di frequente sono la leva su cui si muove l’economia globale.

Tutto cominciò con la green economy, che partiva dal presupposto che produrre e realizzare guadagni dovesse necessariamente essere in linea con il rispetto dell’ambiente e della natura. Al bando le produzioni industriali degli anni ’70, al bando i combustibili fossili, benvenuto alle materie prime naturali, benvenuto al riciclo e alle pratiche più svariate di riutilizzo.

Dalla green economy ad oggi, la strada percorsa è stata veramente lunga e dalle modalità di lavoro, ai contratti e alle tipologie di acquisto e pagamento, molto è cambiato. L‘ambito che più ha beneficiato dello sviluppo di nuove modalità di fare economia è stato sicuramente quello legato all’ambiente e al rapporto uomo natura. Di conseguenza, alla green economy è seguita la blue economy, che ha fatto del riciclo una missione e in esso ha trovato sostenitori e opportunità remunerative inesplorate. Sempre nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente e del pianeta, la circular economy si è affermata in opposizione alla teoria della società dei consumi di massa e dell’usa-e-getta. Tutto diventa riutilizzabile, reinventabile e ricollocabile all’infinito, in un movimento di materie e oggetti del tutto circolare, quasi “a cascata”, riassumibile nel concetto del regenerative design.

Se è vero che oggi la forza economica trainante è quella dei giovani, in particolar modo dei millennials o, per meglio definirli, dei nativi digitali, tanta parte dello sviluppo di nuovi paradigmi economici è anche merito loro. Per le nuove fasce sociali, ad esempio, l’acquisto in sé è un concetto superato, molto meglio l’abbonamento. Ed ecco svilupparsi realtà come Netflix e Spotify che fanno dell’abbonamento e di un’offerta sempre variegata e personalizzabile uno stile di vita. Parallelamente, la presenza di nuovi servizi e strumenti condiziona inevitabilmente anche gli stili di vita: la fine dell’orario di lavoro canonico ha portato alla nascita di nuove forme di impiego, tra le quali le più recenti sono la gig economy, lavori a chiamata o a richiesta che si appoggiano a piattaforme digitali in cui vengono messe a contatto domanda e offerta , e la app economy, un vero e proprio boom degli anni più recenti che ha reso il lavoro a casa una realtà concreta e remunerativa.

A ben vedere, tutte queste nuove forme di economia possono essere sempre ricondotte sotto un concetto-ombrello onnicomprensivo, quello della sharing economy, tematica che per il Centro Studi Economico Finanziario ESG89 è da tempo diventata filo conduttore delle nuove forme di sviluppo economico sia per le piccole che per le grandi imprese. Ogni nuovo paradigma va ad inserirsi nei nuovi schemi di vita contemporanei, che vedono nella perenne connessione delle persone e condivisione delle idee il fulcro del vero sviluppo e della vera innovazione, con risultati ancora in divenire ma che apriranno sicuramente nuovi orizzonti di sviluppo tutti da scoprire ed esplorare.

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