L'Eretico di Carlo A. Martigli

Il romanzo nel quale la parola "Eretico" torna al suo vero significato.
del 15/01/14 -

Gua Lì è una ragazza buona, una ragazza come tante e al tempo stesso come poche, forse unica nel suo genere. Il suo maestro Ada Tà l'ha istruita fin da quando i suoi occhi hanno intravisto la luce, protetta sotto il velo della propria sapienza, sempre pronto a difenderla con il solo aiuto di un bastone. La loro missione è una sola: voler riportare al mondo quello che il noto Giovanni Pico della Mirandola ebbe l'audacia di indagare e di comprendere, prima che il veleno del tradimento – più propriamente indicato come Arsenico – cadesse in poche gocce dentro il suo bicchiere.
Gua Lì, con tutti i suoi ricordi, è la custode di una storia, un segreto celato per secoli: la vita di un uomo chiamato Issa, un uomo che molti hanno conosciuto senza sapere di averlo fatto. Ed è con quella storia che, oggi come allora, uno dei più grandi misteri irrisolti verrebbe finalmente svelato.

Ferruccio De Mola, cavaliere ormai non più tale, vive con Leonora una vita tranquilla e serena, una vita meritata dopo le tante battaglie vinte, sia in guerra che in amore. È stato costretto a lungo a un'esistenza da cui si è ravveduto. Specialmente dopo la morte del suo amico Pico, causata dalla redazione delle 99 tesi ritenute profane, in realtà l'unica vera strada per la sapienza, l'unico sentiero in grado di condurre alla Verità. Il suo tentativo di unificare tutte le religioni in una stessa ha scatenato gli interessi dei molti contrari, interessati a mantenere uno status di potere su un regno i cui confini si spingono al di là delle frontiere terrene. Ma la sua vita non può procedere tranquilla e ancora una volta rimane costretto in un intreccio di piani tra i potenti; non può opporsi, non dopo che la sua Leonora viene portata via da lui, in grembo il frutto del suo seme.

Rodrigo Borgia è ossessionato dal potere. Pensa di possederlo sia in cielo che in terra, ma è su quest'ultima che vuole ottenere maggiori ascendenti. Il frutto dei suoi incestuosi passatempi, un figlio con il suo nome nel grembo di Lucrezia, dovrà nascere e mantenere la dinastia. Una discendenza molto più meritevole dello stesso Cesare Borgia, annebbiato da una brama di potere quasi ingenua, tanta è la sua stupidità. Anche Rodrigo, meglio conosciuto al tempo come papa Alessandro VI, viene a scoprire la macchinazione in atto, andando a stipulare così un patto con lo stesso uomo da lui ritenuto il seme del demonio, il Medici, nemico onorevole di una battaglia per il primato su Firenze che da sempre ambisce.


Il Medioevo, come molti avranno la facoltà di sapere, è stato un periodo ricolmo di intrighi e tradimenti, permeato dalla spietata brama di potere di ricchi e aspiranti tali, cosparso di tante tra le più atroci torture e macchinazioni al fine di raggiungere i propri raccapriccianti scopi. Una di queste visioni, quella della Roma e della Firenze del tempo, hanno da dire molto riguardo alle immorali usanze che i nobili tentavano di accaparrarsi, il più delle volte con successo.
In questo scenario, Carlo A. Martigli ambienta il suo secondo grande romanzo, L'Eretico (2013, Longanesi), congiungendo con grande maestria le parole con i fatti, la fantasia con la realtà, ambendo a creare attraverso i suoi personaggi un raccordo tra tutte le più grandi religioni.
Ben scritto, L'Eretico vuole rispondere a una delle domande più affascinanti e al tempo stesso misteriose che siano mai esistite: che cosa è successo tanti anni fa, da quando il giovane bambino Gesù lasciò il tempio, fino ai trent'anni in cui le sue opere ripresero a venir decantate? Che cosa è realmente accaduto in questo periodo? E perché sembra che qualcuno voglia insabbiare la cosa, lasciando al tempo il compito di cancellare ciò che è stato?
L'autore si rifiuta di vivere lasciando scorrere indifferente la vita. Si pone invece una domanda, provando a rispondere utilizzando la tesi di un libro uscito più di un secolo fa, secondo i pensieri di un giornalista russo, tale Nicolaj Notovic. Notovic dovette cedere di fronte al vasto attacco frontale che suscitò il suo libro, affermando di essersi inventato tutto di sana pianta. Può essere così? Oppure qualcuno ha giocato ul russo un tiro mancino, intento a proteggere qualcosa – un segreto – che se svelato potrebbe cambiare la concezione della moderna religione?
La risposta data da Carlo A. Martigli rispecchia ciò che è e ciò che sempre sarà. Il romanzo, scritto in maniera brillante e autorevole, conduce pagina dopo pagina verso questa risposta, una risposta che ogni lettore dovrà cercare dentro di sé.

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