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L’Europa a difesa delle donne

L'iniziativa "Con te, Donna!" rientra nelle azioni previste dall'O.P.E. contro alla violenza alle donne.
del 25/11/10 -

Con una risoluzione adottata nel 2009, il Parlamento Europeo ha lanciato l’allarme affermando che la “violenza degli uomini nei confronti delle donne costituisce una violenza dei diritti umani, in particolare del diritto alla vita, alla sicurezza, alla dignità, all’integrità mentale e fisica”. L’Osservatorio parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa, presieduto dal Dott. Giuseppe Catapano (in foto), da tempo impegnato nel promuovere e tutelare i diritti dei cittadini sia sul piano normativo che su quello progettuale ha inteso intensificare gli interventi per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne. Partendo dall’esperienza “Le voci nel silenzio”, realizzata in collaborazione della Regione Piemonte e del Comune di Torino, è stata realizzata negli anni scorsi l’iniziativa “Con te, Donna!” con l’obiettivo di parlare al grande pubblico per smascherare i pregiudizi intorno al fenomeno e promuovere un cambiamento di mentalità capace di prevenire i comportamenti violenti.
Quello della violenza sulle donne è un fenomeno che, purtroppo, coinvolge un sempre più elevato numero di italiane. Gli ultimi dati Istat, infatti, stimano in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita (5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%). Il 14,3% delle donne con un rapporto di coppia attuale o precedente ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal partner, se si considerano solo le donne con un ex partner la percentuale arriva al 17,3%. Il 24,7% delle donne ha subito violenze da un altro uomo. Mentre la violenza fisica è più di frequente opera dei partner (12% contro 9,8%), l’inverso accade per la violenza sessuale (6,1% contro 20,4%) soprattutto per il peso delle molestie sessuali.
Come detto, il Parlamento europeo adottando la risoluzione del 2009, ha posto l’accento su quello che è stato definito un “problema strutturale” che, secondo l’assise europea, è dettato dall’iniqua distribuzione “del potere tra donne e uomini”. Il Parlamento ha, inoltre, inteso chiedere di "respingere ogni riferimento a pratiche culturali, tradizionali o religiose o a tradizioni come circostanze attenuanti in casi di violenza contro le donne, compresi i cosiddetti "delitti d'onore" e le mutilazioni genitali femminili", che sono una realtà nell'UE".

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