L’importanza di avere un sito web aziendale

Di questi tempi, il sito web è un prodotto editoriale a tutti gli effetti. Ciò significa che debba presentare contenuti scritti accuratamente e pubblicati in sincronia con gli eventi aziendali. Inoltre, devono essere costantemente aggiornati. La chiave è proprio l’aggiornamento perché a nessuno piace trovarsi di fronte a siti obsoleti: né ai visitatori casuali, né ai clienti, né ai motori di ricerca.
del 10/02/17 -

L’importanza di avere un sito web aziendale

Perché realizzare un sito web?
Ancora oggi, le aziende italiane hanno qualche difficoltà a capire l’importanza di progettare e creare un sito web per la propria attività. Esistono vantaggi che un sito offre in modo immediato, svolgendo funzioni sociali o commerciali importanti a costi relativamente bassi:


  • farsi conoscere – biglietto da visita online; sito web caratterizzato da una o pochissime pagine che riportino i dati essenziali dell’azienda o del professionista

  • far conoscere prodotti e servizi – vetrina virtuale; catalogo prodotti e prezzi online

  • insegnare, informare, divertire – contenuti utili per clienti ed utenti; siti di notizie, scuole online, giochi online ecc



Fanno eccezione le piattaforme e-commerce che necessitino di strutture articolate, quindi (molto) più costose:

  • vendere beni o servizi digitali – commercio elettronico

  • vendere online beni e servizi del mondo reale



La massiccia penetrazione dei Social Network e dei relativi servizi (profili e pagine aziendali, gruppi, eventi) ha, in parte, ridimensionato il sito web tradizionale. Molte imprese e professionisti considerano sia sufficiente la presenza su Facebook, Twitter, Google+ o altre piattaforme social, trascurando il fatto che un sito possa migliorare la loro identità digitale. Il sito web è uno strumento fondamentale per raggiungere clienti e per fidelizzarli successivamente.

Come si riflette, a livello globale, l’importanza del canale web?
Ad oggi, il numero dei siti in internet si attesta su 1,150 miliardi circa, a disposizione delle 3,60 miliardi di persone con accesso alla rete.

Qual è la situazione dei siti in Italia?
I domini registrati nel 2016 sono stati 503.588, mentre i registrars (i titolari) sono stati 425.230. Di questi,
Persone fisiche – 176.283 (dato più alto negli ultimi 5 anni)
Aziende – 204.303
Professionisti / Freelance – 27.712
Organizzazioni No Profit – 10.077
Enti Pubblici – 1.836
Altri – 5016

Le aziende italiane che procedono con la registrazione di uno o più domini rappresentano, mediamente, due terzi del totale (64%). A prima vista niente male, ma per meglio valutare il mercato dei domain name è necessario sottolineare alcuni punti:

-la registrazione di un nome dominio non significa automaticamente la pubblicazione di un sito web –> molte aziende e professionisti registrano uno o più domini senza mai arrivare alla pubblicazione
-la percentuale dei siti web potrebbe essere parecchio più bassa rispetto alla media delle registrazioni –> se consideriamo ad esempio che, solo nel 2013, l’83% delle imprese italiane che hanno cessato l’attività non era sul web (le aziende chiuse nell’anno sono state 371.802)
-i siti publicati sono, più spesso di quanto si pensi, composti da una sola pagina di dati anagrafici aziendali o poco più –> biglietto da visita digitale

Nel 2016, i nomi dominio registrati da parte di professionisti e freelance sono stati 27.712, a fronte di 225.367 imprese individuali attivate nell’anno. Di questo 12,3% scarso non ho trovato dati su quanti si siano trasformati in siti web, ma è evidente che stiamo parlando di un fenomeno ancora marginale.
Si potrebbe obiettare che nel primo anno le imprese ed i professionisti non abbiano interessa ad investire in un canale senza sapere come andrà l’attività nell’insieme. Il punto, però, è proprio questo: bisognerebbe considerare il sito web alla pari di qualsiasi altra strategia funzionale all’apertura di un’attività.

“Ok, ho deciso che voglio avere un sito web. Che devo fare?”

Per prima cosa, imparare una distinzione fondamentale per non buttare via tempo e denaro.

La prima distinzione fondamentale è basata sull’autonomia gestionale del sito:


  • sito web completamente aggiornabile (in autonomia) da parte dell’azienda

  • sito web aggiornabile parzialmente

  • sito web aggiornabile solo dall’agenzia (o il freelance) che segue l’azienda



Gli aggiornamenti sono riferiti ai contenuti di vario genere (testi, immagini, video ecc) ed alla struttura interna del sito (categorie, pagine, articoli, menu, header, footer, altri elementi multimediali).
In altre parole, la prima opzione offre, attraverso un’area di amministrazione, accesso completo alle funzionalità del sito.
La seconda opzione offre un accesso parziale (alcune funzionalità libere, altre modificabili solo dagli incaricati esterni) mentre la terza opzione non consente alcun tipo di intervento da parte dell’azienda, la quale deve passare le richieste (e il materiale) all’agenzia, che poi provvede.

Intuitivamente, i costi aumentano man mano che aumentano gli aggiornamenti, soprattutto se sono interventi che devono fare gli esterni. L’opzione più economica (a lungo termine) è la numero 1. Per esperienza personale sconsiglio vivamente l’opzione 3 e, se possibile, eviterei anche l’opzione 2. La totale autonomia è sempre preferibile, seppur con qualche limitazione che vedremo tra poco.

La distinzione basata sull’autonomia gestionale ne richiama un’altra di carattere tecnico, ovvero il tipo di piattaforma (per semplicità, il software) su cui implementare il sito:


  • sito web progettato e cucito su misura (piattaforma proprietaria)

  • sito su piattaforma open source (o a pagamento), parzialmente personalizzato

  • sito su piattaforma open source (o a pagamento) senza personalizzazioni

  • sito web in semplice html e css (poche funzioni, poche pagine)



Se non avete problemi di risorse e l’agenzia con la quale collaborate è sempre a vostra disposizione, l’opzione “a” abbinata ad una qualsiasi delle opzioni di autonomia gestionale è la scelta più versatile. In tutti gli altri casi, consiglio l’abbinamento 1b. Le altre opzioni sono certamente meno costose ma anche meno versatili dal punto di vista gestionale e della personalizzazione.

Dicevo poc’anzi che esiste un limite nella gestione degli aggiornamenti. Infatti, prima di procedere con la modifica della struttura del sito (aggiunta o cancellazione di pagine, articoli, contenuti multimediali, prodotti o menu di navigazione) è molto importante consultarsi con un esperto in posizionamento sui motori di ricerca.

Ogni modifica apportata al sito influisce sulla posizione che questi ha nei risultati delle ricerche organiche e un esperto SEO è la persona in grado di implementare queste modifiche senza influire negativamente sul posizionamento.



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