SOCIETA
Comunicato Stampa

L’imprenditrice padovana Giulia Bezzi chiamata a rappresentare le associazioni del nordest in Inclusione Donna

21/01/21

L’organizzazione nata nel 2018 comprende oltre 60 associazioni e 40.000 aderenti impegnate a colmare il divario di genere. Bezzi ha trasformato la propria impresa digitale in Società Benefit proprio per lavorare agli stessi obiettivi, attraverso il progetto sociale “LeROSA” che coinvolge una community di 1.400 donne.

FotoL’imprenditrice digitale padovana Giulia Bezzi sarà la portavoce delle associazioni del nordest in Inclusione Donna, l’organizzazione non profit nata nel 2018 per promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro e della rappresentanza.

A Inclusione Donna aderiscono più di 60 associazioni e oltre 40.000 donne in tutta Italia: professioniste, manager, imprenditrici, impiegate in diversi settori del mondo del lavoro, unite attorno all’obiettivo comune di sensibilizzare le Istituzioni e il settore privato per superare il divario di genere.

In questi giorni l’organizzazione ha espresso disappunto e preoccupazione per l’insufficienza delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a favore di occupazione e imprenditoria femminile: appena il 2% delle risorse sarebbero destinate a questo scopo, con solo 400 milioni di euro per le imprese al femminile.

Ne sa qualcosa Giulia Bezzi, che proprio per lavorare alla parità di genere ha trasformato la sua impresa digitale in Società Benefit. Il suo progetto sociale si chiama LeROSA, e si concretizza in una community che conta 1400 donne, impegnate a combattere il gender gap e a generare occasioni di incontro (quando possibile, di persona), confronto e collaborazione reciproca.
L’obiettivo è quello di lavorare al raggiungimento della parità di genere, favorire l’autonomia economica e promuovere il benessere femminile, come fondamento del benessere di tutto il territorio.

“Sono entusiasta di far parte di Inclusione Donna”, dichiara l’imprenditrice padovana. “Credo che, soprattutto in periodi sfidanti come quello che stiamo vivendo, sia importante fare rete e far sentire la nostra voce e la voce di tutte le donne nei luoghi dove si prendono decisioni e si destinano fondi e risorse. Un mondo in cui le donne hanno pari opportunità e possono liberamente dare il proprio contributo è sicuramente un mondo migliore anche per gli uomini”.

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