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La classificazione degli incendi

Un incendio si verifica in presenza di una rapida ossidazione di alcuni materiali con il conseguente sviluppo di calore, fiamme, fumo e gas incandescenti. Non tutti i tipi di incendio possono essere spenti nello stesso modo.
del 27/01/16 -

Per riuscire a spegnere un incendio non sono sufficienti un estintore qualunque o un secchio d'acqua. Esistono diversi sistemi:

- Raffreddamento: Si sottrae il calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria per la combustione.
- Soffocamento: Si opera la riduzione della concentrazione di comburente (generalmente ossigeno) nell'aria.
- Esaurimento del combustibile: Si opera l'allontanamento della sostanza combustibile dal focolaio dell'incendio.
- Azione chimica: Si realizza attraverso l'uso di sostanze che inibiscono e bloccano il processo di combustione.

Gli incendi vengono classificati in cinque classi, in accordo con la norma UNI EN 2:2005, in base al tipo di combustibile (solidi, liquidi, gas o metalli) che li alimenta. La norma UNI EN 2:2005 non prende in considerazione i fuochi dovuti al rischio dell'elettricità in quanto li considera riconducibili alle classi A e B.

Di seguito presento la classificazione ufficiale dei fuochi:


Classe A - Fuochi da materiali solidi

Vengono considerati materiali solidi il legname, la carta, i tessuti, le pelli, la gomma e tutti i derivati la cui combustione genera delle braci. La combustione può presentarsi in due forme: combustione viva con fiamme o combustione lenta senza fiamme, ma con la formazione di brace incandescente.

Le sostanze estinguenti adatte per questo tipo di fuoco sono l'acqua, la schiuma e la polvere. In genere l'agente estinguente migliore è l'acqua, la quale agisce per raffreddamento.

Classe B - Fuochi da liquidi infiammabili

Vengono considerati liquidi infiammabili la benzina, l'alcol, i solventi, gli oli minerali, i grassi e gli eteri. Gli agenti estinguenti più comunemente utilizzati sono la schiuma, la polvere e l'anidride carbonica. L'agente più efficace è la schiuma, che agisce per soffocamento. E' controindicato l'utilizzo dell'acqua a getto continuo, mentre può essere utilizzata l'acqua nebulizzata o a getto frazionato.

Classe C - Fuochi da gas infiammabili

I gas infiammabili sono il metano, il GPL, il butano, l'idrogeno, il propano, ecc. L'intervento più efficace contro incendi di questo tipo è quello di bloccare il flusso di gas chiudendo la valvola o otturando la falla dalla quale esce il gas. Esiste infatti il rischio di esplosione nel caso in cui l'incendio venga estinto prima che la falla venga bloccata.

E' consigliato utilizzare acqua e getto frazionato o nebulizzata per il raffreddamento dei tubi o delle bombole presenti nel luogo dell'incendio. E' consigliato utilizzare estintori a polveri polivalenti.

Classe D - Fuochi da metalli

I metalli a rischio sono l'alluminio, il magnesio, il sodio e il potassio. Gli incendi da metalli sono particolarmente difficili da estinguere a causa dell'altissima temperatura che possono raggiungere.

Nessuno degli agente estinguenti utilizzati per gli incendi di classe A e B è considerato idoneo per gli incendi dovuti a sostanze metalliche che bruciano, in quanto potrebbero causare reazioni con il rilascio di gas tossici o esplosioni. In questo tipo di incendi è necessario utilizzare delle polveri speciali (ad esempio, nei casi di incendi da alluminio viene utilizzata la polvere di cloruro di sodio) e lasciare che ad operare sia solamente personale addestrato per questa situazione.

Classe F - Fuochi che interessano mezzi di cottura

L'olio da cucina e i grassi (animali o vegetali) utilizzati in cucina sono facilmente infiammabili. Gli estintori per questo tipo di fuochi spengono per azione chimica e devono essere in grado di effettuare una catalisi negativa per la reazione chimica di combustione. E' controindicato l'utilizzo dell'acqua.



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