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La fine delle illusioni: un mondo dove anche” i palloncini cantati da Renato Rascel fanno danno” e le pubblicità ci annegano di immagini che modificano la realtà.

14/05/18

Molti di noi italiani che sono nati intorno agli anni ’50, ricordano la canzone cantata da Renato Rascel sul “dove andranno a finire i palloncini”.

FotoMolti di noi italiani che sono nati intorno agli anni ’50, ricordano la canzone cantata da Renato Rascel sul “dove andranno a finire i palloncini”. si poteva sognare di “tornei di angioletti” e di quell’angioletto, di vedetta, che raccattava i palloncini.
Un mondo finito, purtroppo: “I palloncini lanciati nei cieli della Gran Bretagna stanno uccidendo gli uccelli e altri animali del Mare del Nord. Lo hanno detto gli attivisti inglesi. Migliaia di ”balloons” sgonfiati sono sparsi per le spiagge di tutta l’Europa settentrionale e stanno avendo un effetto devastante sull’ecosistema.” Insomma, noi esseri umani facciamo sempre più danno al “nostro” ecosistema. Nostro? Osiamo usare questo termine in quanto siamo estremamente presuntuosi. Non abbiamo un habitat naturale. Non sappiamo neanche che età abbia la terra: Non può essere dimostrata. Seguendo la Bibbia dovremmo darle circa 6.000 anni, la scienza ci dice che Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare si formarono 4,57 miliardi di anni fa e i presuntuosi esseri umani contano, come specie, circa 200.000 anni e non sappiamo a quanto tempo abbiano diritto. Scomparve il Neanderthal, eliminato dal Sapiens che, oltre ad essere più intelligente era, forse, anche più cattivo. Chi farà scomparire dalla terra l'Homo sapiens?
Forse lo faremo proprio noi, che oltre ad avere “mangiato la mela”, perdendo l’innocenza, stiamo perdendo anche l’illusione. Va bene: abbiamo capito che le buste del supermercato andavano sostituite, però è terribile pensare che dovremo togliere di mano ai nostri bimbi anche i palloncini. Come farlo? Come spiegare loro la realtà del nostro mondo, quando anche le pubblicità li riempiono di fantasie inesistenti? Basta guardare a quelle che vogliono vendergli (a loro, sì, perché le pubblicità sono rivolte anche a loro) biscotti “come se questi fossero fatti dalle loro madri”, con uova di gallina (ruspante), burro (ricavato da ottimo latte delle “nostre” mucche”), farina (purissima di grano super controllato), cioccolato ed altri materiali, tutti naturalissimi. Litigando sull’uso dell’olio di palma. Bimbi che consegnano “trionfanti” buste di biscotti (semplicissimi), nelle mani delle mamme, mulini di altri tempi che girano in luoghi paradisiaci, donne giovani che stendono con le loro manine l’impasto (buono per 30 biscotti), facendo poi il miracolo “dei pani e dei biscotti”, per farli giungere sulle tavole di tanti. Un mondo incantato, con famiglie da favola che ballano davanti a nuovi giochi da computer, “tutti assieme appassionatamente”. Pochi giorni fa mi sono chiesta “che fine avessero fatto i Tamagotchi. Ossia quell’animaletto virtuale, tascabile, che ha fatto perdere la ragione a generazioni fine anni 90. Bene: sta ritornando. I primi Tamagotchi saranno riproposti, tascabili, piccoli circa la metà rispetto agli originali, ma per il resto (compreso il display in bianco e nero e sei animaletti), saranno esattamente uguali ai primi esemplari. Siamo nostalgici di un’età d’oro che forse, come i miti degli anni ’60, non esisteva neanche allora.
Intanto, però, mamme strampalate parlano con le figlie che, (attraverso il computer), spiegano (imbarazzate), di avere “un prurito intimo” e, invece di suggerire loro una logica visita ginecologica, invitano all’uso di prodotti che potrebbero mascherare (dando sollievo), grossi problemi “intimi” e amiche suggeriscono ad altre amiche, prodotti per le perdite urinarie, buonissimi a “nascondere l’odore”, lasciando intendere che una moltitudine di donne risolvano così il problema. Non solo donne: anche uomini che si alzano di notte con mille scuse e risolvono con prodotti ad hoc. Oppure si servono di opportuni assorbi tutto. Forse occorrerebbe invitarli a visite mediche opportune e ginnastica per l’incontinenza da prevenire e curare. E’ vero: l’età media si alza, aumenta il numero di anziani nel nostro Paese e gli italiani fanno sempre meno figli: Da un lato per la possibilità che hanno gli anziani di curarsi meglio di prima, aiutando così i giovani con le loro pensioni (quando riescono ad ottenerle), e dal’altro a causa della mancanza di lavoro e per la crisi economica. Ma siamo proprio avviliti di pensare ad un mondo senza palloncini e pieni di pannoloni. Bianca Fasano.



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