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La gestione aziendale della Legionella

19/11/20

L’acqua presente nelle tubature, la condensa ed i ristagni che possono formarsi nei condizionatori, può essere contaminata da legionella. Le condutture che spesso rimangono inutilizzate, così come gli impianti di condizionamento ed areazione sono terreno fertile ad ospitare colonie del batterio legionella.

FotoL’acqua presente nelle tubature, la condensa ed i ristagni che possono formarsi nei condizionatori, può essere contaminata da legionella. Le condutture che spesso rimangono inutilizzate, così come gli impianti di condizionamento ed areazione sono terreno fertile ad ospitare colonie del batterio legionella.

L’infezione polmonare, che può causare gravi polmoniti fino anche alla morte, è causata dal batterio legionella pneumophila, comunemente definita anche legionellosi o malattia del legionario in ricordo di un’epidemia del 1076 a scapito della legione americana avvenuta in un albergo.

La Legionella, assieme agli enterococchi ed allo Pseudomonas aeruginosa , sono i batteri più pericolosi che possono essere ritrovati nell’acqua potabile. L’infezione si verifica quando l’acqua contaminata, sotto forma di aerosol, viene inalata ed entra nei polmoni, ad esempio durante la doccia, nei reparti produttivi umidi, o tramite il sistema di condizionamento dell’aria.

Il rischio legionella in azienda
L’organizzazione dovrà seguire i consueti step come per ogni altro rischio:

Identificazione e valutazione : il rischio di contaminazione da legionella tenendo in considerazione:
presenza di acqua in cisterne o in fasi/zone di ristagno che rimanga ad una temperatura compresa tra + 20 e + 45 ° C;
presenza di tracce di ruggine, fanghi, incrostazioni e materia organica delle produzioni;
presenza di gocce d’acqua, spray, aerosol e condense contaminati;
l’incidenza sulla possibilità di infezioni per i lavoratori, visitatori, appartenenti a classi con sistema immunitario più fragile dovuto all’età ed a patologie.
Prevenzione : una volta effettuata la valutazione ed identificazione delle aree di rischio legionella dovranno essere messe in atto azioni atte alla sua mitigazione:
evitare ogni possibile ristagno di acqua;
anche in caso di non utilizzo di rubinetteria, docce, split di condizionatori, questi devono essere regolarmente igienizzati;
prendere in considerazione l’utilizzo di sistemi di igienizzazione e trattamento acqua per gli impianti, compresi gli stoccaggi, cisterne, circuiti;
assicurarsi e mettere in atto un sistema in cui l’acqua immagazzinata non stia nel target di prolificazione della legionella;
formare le risorse con precise istruzioni sui comportamenti da tenere per non favorire la possibile contaminazione da legionella e definire dei ruoli di responsabilità e comunicazione.
Monitoraggio : definire delle azioni di monitoraggio del rischio legionella che possono comprendere:
Ispezione: redigere un piano di ispezioni per la verifica dell’effettuazione delle istruzioni definite, della igienizzazione effettuata e dello stato di impianti e strutture;
Analisi di laboratorio: definire, nel piano di analisi di laboratorio aziendale la frequenza e la localizzazione dei campionamenti per la verifica dell’efficienza delle attività di prevenzione mitigazione del rischio legionella.
Migliorare: in caso di verbali di analisi sfavorevoli applicare l’azione correttiva più congrua alla deviazione dopo l’effettuazione dell’analisi delle cause e definire la valutazione della verifica dell’efficacia tramite un’ulteriore analisi di laboratorio.
I requisiti obbligatori da rispettare
I requisiti obbligatori da rispettare inerenti alla legionella devono essere attuati in fase di valutazione dei rischi ed in fase di verifica analitica. In Europa la normativa di riferimento viene fissata sull’acqua potabile secondo la direttiva 98/83 / CE del Consiglio dell’UE.

Il rischio in questo caso è trasversale. Ed incide molto quello che sia il contesto aziendale. Per esempio. Un’organizzazione che produce ed imbottiglia acqua avrà dei rischi differenti da un’organizzazione che utilizza acqua solamente per la sanificazione.

In entrambe i casi la valutazione dovrà comprendere sia l’impatto sul prodotto, come requisito per la sicurezza ed igiene alimentare, sia per la salute e sicurezza dei lavoratori.

Dovranno essere inseriti nei piani analitici dell’organizzazione i requisiti inerenti alla legionella. La frequenza ed i punti di prelievo a seconda della valutazione del rischio, così come viene effettuato con la potabilità dell’acqua.

Per il batterio legionella viene definito un valore limite di 100 unità formanti colonie (CFU) per 100 ml di acqua. Concentrazioni inferiori non rappresentano un rischio per la salute. L’analisi dei campioni d’acqua raccolti deve essere eseguita da laboratori accreditati e può essere eseguita con qualsiasi metodo analitico purché soddisfi i requisiti.



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