ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

La Grecia ha chiesto un giorno in più

26/02/15

7 miliardi di euro. E’ questa la somma che Atene dovrà riscuotere dai propri cittadini per soddisfare le richieste dell’Unione Europea.

FotoRichieste non molto ignorabili, visto che se la capitale greca non riuscirà a trovare il denaro richiesto non riceverà gli aiuti dell’Unione (come scritto nell’articolo: “Ecco cosa ha detto l’Eurogruppo alla Grecia“) .

Il piano della Grecia

Secondo alcune indiscrezioni diffuse dalla testata giornalistica tedesca “Bild“, il piano del nuovo premier greco Tsipras prevede di raccogliere circa 1.5 miliardi di euro tramite la lotta al contrabbando.

Altri 800 milioni di euro verranno raccolti invece grazie alla lotta al contrabbando di sigarette, mentre 2.5 miliardi di dollari arriveranno da una nuova tassa patrimoniale che colpirà le fasce più alte della popolazione della Grecia (in particolare, secondo alcune indiscrezioni, gli armatori). Altri 2.5 miliardi proverranno da introiti fiscali arretrati.

Tutto ciò che ha diffuso il quotidiano, però, altro non sono che indiscrezioni: se infatti la presentazione del piano di recupero era prevista per l’altro ieri, la famigerata e tanta attesa lettera non è giunta in giornata a Bruxelles bensì in nottata.

In compenso, è stato annunciato che il governo greco ha presentato il documento richiesto nella giornata di ieri. A motivare il ritardo le difficoltà di Tsipras, che deve da un lato soddisfare le richieste fatte da UE, Bce e FMI e dall’altro deve riuscire a non discostarsi troppo dalle promesse elettorali fatte, visto che è già stato contestato dal suo stesso partito.

In particolare Costas Lapavitsas, deputato di Syriza, lo stesso partito del premier, pare sul piede di guerra: ha infatti già chiesto una riunione immediata, definendosi estremamente preoccupato. Secondo lui, infatti, sottostando agli accordi europei sarà impossibile mantenere il programma elettorale.

Oggettivamente, il neo eletto premier della Grecia dovrà cedere su molti fronti: con tutta probabilità resteranno invariati i tagli ai dipendenti pubblici e le misure di austerity. Unico cedimento alla stretta sarà la rinuncia alla confisca delle case, come misura umanitaria.

Alla fine perciò la domanda che tutti si fanno è la seguente: c’è la farà la Grecia ad uscire da questa situazione? Oppure farà piombare l’intera europa nel caos, provocando un effetto domino sui singoli stati che la compongono, portando alla “distruzione” della moneta unica e del sogno europeo? Solamente questi giorni, queste settimane e questi mesi ci daranno le risposte a tutte queste domande.

E te di tutta questa vicenda, cosa ne pensi? Faccelo sapere in un commento qui sotto oppure scrivici al nostro indirizzo email!



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