ECONOMIA e FINANZA
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La Lombardia punta sulle biotecnologie: prima in Italia per numero di imprese, fatturato e investimenti

07/06/16

A trainare l’intero comparto a livello nazionale è la Lombardia con quasi il 30% delle imprese sul territorio nazionale e degli investimenti, ma soprattutto oltre il 50% del fatturato a livello nazionale.

FotoGrazie all’eccellenza della ricerca accademica e industriale e alla capacità delle imprese italiane di trasformare l’innovazione in prodotti di valore, l’industria biotecnologica sta attraversando un momento di sviluppo importante nel nostro Paese.

Settore dominato da micro e piccole realtà
Secondo i dati riportati dal rapporto appena pubblicato da Assobiotec (l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie) e riferiti alla fine del 2015, il numero totale di imprese di biotecnologie attive in tutti i settori ammonta a 489. La maggioranza di queste (circa il 75%) è composta da aziende di micro e piccole dimensioni. Il fatturato totale supera i 9,4 miliardi di euro. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono pari a 1,8 miliardi di euro; mentre 9.200 sono gli addetti impegnati nell’intero settore.

In Lombardia quasi il 30% di tutte le aziende presenti in Italia
A trainare l’intero comparto a livello nazionale è la Lombardia, al cui interno operano ben 141 aziende che si dedicano alle biotecnologie: quasi il 30% (28,83% per la precisione) del totale nazionale. Un dato che assume ancora più valore se si considera che il secondo posto in classifica è occupato dal Piemonte, sul cui territorio operano soltanto 57 realtà di questo tipo, molto meno della metà del dato lombardo. Al terzo posto il Lazio con 45. Nella top ten seguono l’Emilia Romagna con 44, Toscana (39), Veneto (38), Friuli Venezia Giulia (25), Campania (23) e infine Sicilia e Sardegna con 13.

Oltre il 50% del fatturato si crea nella nostra regione
Ma il dato che maggiormente rende manifesto il primato lombardo su questo fronte è quello legato al fatturato. In questa caso la nostra Regione contribuisce per una percentuale pari al 51,11% del dato nazionale. In altre parole, più della metà del volume d’affari generato dal settore porta la firma della Lombardia. Al secondo posto il Lazio, con una percentuale del 25,96%. Esclusa la Toscana (terza con il 12,16%), le altre regioni hanno valori residuali e largamente inferiori al 5%. Come il Piemonte, ad esempio, che nonostante abbia un alto numero di imprese, contribuisce solo al 3,25% del fatturato totale.
La Lombardia conferma dunque anche in questo caso la sua capacità di concentrare risorse all’interno di un’area di interesse in modo più capillare rispetto alle altre regioni e di riuscire al contempo a creare valore e ricchezza in quello stesso mercato. In questo modo si pongono le premesse per un ulteriore sviluppo e conseguente crescita dell’occupazione.

Primato anche negli investimenti: sono il 30% del totale
Non si tratta di risultati casuali, la Lombardia ha dimostrato di aver voluto scommettere più di chiunque altro sulle biotecnologie, attraverso sforzi economici sensibilmente superiori. L’investimento nazionale in questo settore, come anticipato, ha raggiunto quasi i due miliardi di euro. Il contributo lombardo è stato pari al 29,43%, poco meno di un terzo del totale (oltre 500 milioni di euro). Secondo posto per la Toscana, con una percentuale del 23,31% e poi il Lazio con il 18,48%. Valori ampiamente sotto la doppia cifra per tutte le altre regioni.

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