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La Psicologia del Fumetto nel volume di Marco Minelli

27/06/17

Intervista a Marco Minelli sugli argomenti trattati nel volume Manuale di Psicologia del Fumetto. Eroi di carta e lettori appassionati

FotoManuale di Psicologia del Fumetto. Eroi di carta e lettori appassionati di Marco Minelli nella collana Ricerche e Contributi in Psicologia, rappresenta un tentativo di dare organicità a tutta una serie di studi sul fumetto interessanti ma frammentari che si sono susseguiti per tutta la seconda metà del novecento ed in questo inizio di secolo.

Infatti è ormai da circa un secolo che i fumetti sono, di fatto, una delle letture più frequenti di bambini, adolescenti, ed anche adulti; ma soltanto negli anni sessanta, essi vengono definiti letteratura per immagini, dopo essere stati bersaglio di censure ed aspre polemiche pedagogiche.
In mancanza di una specifica disciplina di “fumettologia”, improbabile anche per il futuro, gli studi sul fumetto sono stati condotti nell’ambito della semiologia, dell’antropologia, della sociologia, della pedagogia. In Italia la più importante “Psicologia del fumetto” risale al 1975, pubblicata da uno psicologo, A. Imbasciati ed un esperto di fumetti, C. Castelli; essa rimane ancora oggi il contributo più completo all’argomento.

L’analisi psicologica dei fumetti assume molta importanza quando ci si accorge che essi possono essere considerati come uno specchio della società; infatti, gli eroi di carta riflettono in ogni epoca le caratteristiche, i valori, i bisogni e le fantasie che rappresentano quel che prevale nelle strutture della personalità delle giovani generazioni.

Ricostruendo la storia del fumetto nel novecento ed individuando le categorie di generi narrativi è possibile comprendere attraverso quali meccanismi psicodinamici i lettori dei singoli generi e gli affezionati ai singoli personaggi strutturano il loro interesse e costruiscono le loro difese per poter continuare a fruire del singolare piacere offerto da questi albi che sintetizzano il linguaggio verbale della letteratura e quello per immagini proprio del cinema.

Parliamo della psicologia del fumetto con Marco Minelli autore del volume.

D. Da cosa nasce l'interesse per la psicologia del fumetto?
R. Rientra nell'area della psicologia dell'arte e della letteratura, di cui il fumetto rappresenta una perfetta sintesi.

D. Perché questo campo di ricerca aveva bisogno di un manuale?
R. È un tentativo di dare organicità a tutta una serie di contributi interessanti ma frammentari che si sono susseguiti per tutta la seconda metà del novecento ed in questo inizio di secolo.

D. Qual è la situazione attuale della psicologia del fumetto?
R. I contributi continuano a susseguirsi sotto forma di articoli, tesi di laurea e monografie varie. In questi cinque anni che sono trascorsi dall'uscita del manuale continuo a ricevere email da laureandi, inviti per dirette in radio, sono stato ospite al TG2 costume e società, telefonate da giornalisti di quotidiani e periodici vari. Quel che cerco
di fare è continuare a raccogliere studi e ricerche degne di nota. Del resto, gli eroi di carta riflettono in ogni epoca le caratteristiche, i valori, i bisogni e le fantasie che
rappresentano quel che prevale nelle strutture della personalità delle giovani generazioni; e tutto ciò è in continua trasformazione.



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