GASTRONOMIA
Comunicato Stampa

La ricetta che apre le porte: un dono ai ragazzi di Salé (Marocco)

20/11/17

Parte da Milano, dal Museo d’Arte e Scienza di via Quintino Sella, il filo rosso della solidarietà per regalare una biblioteca internazionale con una raccolta di libri di cucina in lingua italiana, francese e inglese.

FotoMilano, ottobre 2017 – Sarà lanciato mercoledì 29 novembre dalle 18 al Museo d’Arte e
Scienza di Via Quintino Sella 4 il progetto #laricettacheapreleporte, ideato per aiutare
l’AMESIP - Associazione Marocchina di Aiuto ai Bambini in Situazioni Precarie – per il
recupero e la rieducazione dei bambini e dei ragazzi “precari” di Salé e Rabat.

PARTECIPARE AL PROGETTO

L’iniziativa propone un modo alternativo e concreto per partecipare all'ampliamento
di una biblioteca per la Scuola Shems’y di Arti Culinarie di Salé in Marocco.
Donando al Museo uno o più libri di cucina in lingua francese, inglese e italiana, ciascun
partecipante riceverà in dono la possibilità di accedere alla serata inaugurale
gratuitamente.

IL LIBRO COME RIFUGIO

“Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni” sosteneva Ennio Flaiano,
giornalista, sceneggiatore e scrittore italiano. Sarà il libro a ridare a questi ragazzi, che
provengono da famiglie disagiate, un rifugio.

IN MAROCCO LA SCUOLA SHEMS'Y DI ARTI CULINARIE

La Scuola Shems’y di Arti Culinarie a Salé – nella periferia disagiata di Rabat- in Marocco,
è nata per favorire l’inserimento sociale e professionale di giovani provenienti da questi
contesti di disagio sociale. Attraverso l’apprendimento di competenze tecniche e
professionali che consentono loro di inserirsi in realtà lavorative, i ragazzi ricevono anche
ogni genere di cura e sostegno per orientarsi nelle scelte di studio e ritrovare fiducia in
se stessi.

La Scuola Shems’y, tra i progetti formativi sostenuti da AMESIP, ha una durata di due anni
e insegna ai giovani di ambo i sessi – 35 femmine e 35 maschi - un mestiere, aiutandoli a
recuperare la consapevolezza delle proprie potenzialità. In un contesto arabo-francese
tutti gli allievi ricevono nel primo anno una formazione di base, con lezioni di matematica e
informatica. Dal secondo anno inizia la specializzazione secondo i loro talenti e
inclinazioni. Per completare la loro preparazione, la conoscenza delle lingue
permetterebbe loro di trovare ulteriori possibilità di carriera, di crescita e di viaggio, ad
esempio, verso altri paesi francofoni - Maghreb, Senegal, Costa d’Avorio - e anglofoni -
Vicino e Medio Oriente.

UN PERCORSO PER RIDARE SPERANZA

L'ampliamento della piccola biblioteca con una sezione dedicata a testi
culinari in francese, inglese e italiano diventa così un modo per arricchire ulteriormente il
percorso di questi giovani e di aiutarli ad affacciarsi sul mondo, attraverso l’apprendimento
delle lingue.

L’evento prenderà avvio alle ore 18, quando i libri raccolti dal Museo, verranno suddivisi
per lingua nella sala degli Arazzi. Seguirà la presentazione del progetto con diversi
interventi di relatori, anche via Skype, dal Marocco. Al termine un brindisi benaugurante.



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