ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto

08/03/16

La ricerca artistica internazionale del secolo scorso in mostra a Ravenna dal 21 febbraio al 26 giugno 2016.

FotoLa mostra di arte contemporanea allestita al MAR di Ravenna raccoglie la ricerca artistica internazionale del secolo scorso, con uno specifico interesse per la ricerca sull'antico, che ha coinvolto con le dovute varianti molti esponenti delle avanguardie.

Dunque l’innovazione nel solco della tradizione, con altissimi esempi di traslazione della classicità, del rinascimento e del barocco nel contemporaneo.
Un percorso di recupero del passato parziale o integrale.

Sono presenti varie opere di De Chirico che illustrano il suo progressivo allontanamento dalla contemporaneità, e il suo personale percorso fuori dal tempo, per diventare un “Amish” della pittura. Sono infatti visibili opere con qualche legame al tempo presente (Composizione metafisica e Piazza d’Italia) o opere completamente perse nel passato come Cavalieri in paese: un esempio di studio della storia che da ricollocazione frammentaria sfocia in riproduzione integrale.

L'esposizione fornisce un esempio dopo l’altro di recupero dei modelli del passato secondo varie modalità, dai prestiti agli scambi di identità: una venere da giardino presa in prestito da Michelangelo Pistoletto per la sua opera del 1967 Venere degli stracci, la cui associazione tra il calco di cemento di forma classica e gli stracci delle zone depresse dove solitamente queste statuette sono collocate, si presta a varie interpretazioni sociologiche.

Mentre gli scambi di identità di Ontani, in questo caso trasformato in imbarazzante soggetto sacro, sembrano confermare quanto sostenuto da Larry Shiner sulla radicata e inviolabile aura dell’artista che, a differenza di quella dell’opera d’arte, ormai perduta per via della riproduzione massiva, sembra godere di ottima salute.

In mostra non mancano i famosi prelievi di oggetti commerciali e di uso quotidiano di Man Ray e di Duchamp e il riciclaggio di pezzi da museo trattati come Ready made.
Una barca e un manichino concorrono a ricostruire l’ambientazione tardo romantica dell’opera di Vettor Pisani Barca dei sogni del 2001.

Pezzi di manichino compongono anche il Bersaglio universale di Man Ray Target (Mire Universelle) e calchi in gesso acquistati in negozi specializzati formano altri assemblages.

Il valore generalmente riconosciuto all’arte del ventesimo secolo, dalle avanguardie storiche in avanti, è di avere abbattuto le barriere tra arte e vita, tra arte e società, tra arte e tecnologia e di avere sciolto il legame tra arte e abilità tecnica.

Moltissime delle opere esposte non sono realizzate manualmente dagli artisti ma sono il risultato di ricollocazioni, trasferimenti o riciclaggio; in alcuni casi la realizzazione degli oggetti (nei loro aspetti tecnici e formali) è stata affidata ad artigiani.
Ma nonostante il tentativo dell’arte di superare i vincoli imposti dall’idea romantica di contemplazione della bellezza, il valoroso distacco dell’ideale di abilità manuale e l'adesione alla vita, alla società, alla politica, alla tecnologia, non è ancora possibile fotografare le opere esposte alle mostre di arte contemporanea.

Ho potuto rivolgere qualche domanda al curatore (che si è dichiarato favorevole all’uso della fotografia nei musei) sul divieto di fotografare. Naturalmente il motivo non ha alcuna attinenza con l’educazione del pubblico o i canali di trasmissione della cultura, ma riguarda semplicemente i diritti sulle opere.
Le opere non si possono fotografare quasi mai, al Mambo di Bologna bisogna compilare un modulo di richiesta, alla mostra ferrarese sulla Metafisica solo alcune opere possono essere fotografate liberamente.
Non si riesce mai a capire bene se ci si trovi di fronte ad un’idea antiquata di cultura o a semplici interessi economici.

Paola Nicoli.

La cultura Ancien régim solitamente produce mostri; a Versailles mi hanno impedito di entrare con la gomma da masticare e alla Cappella Palatina di Aquisgrana di toccare le cartoline del Bookshop (acquistare ma senza toccare).
La trasmissione della cultura, ormai lo sappiamo tutti, passa anche attraverso i social media, tanto più se si pensa che a distanza di qualche decennio, quello stesso criterio di mescolanza dei generi e di libero riuso anticipato dagli artisti del ventesimo secolo è stato adottato massivamente dal web.
La mescolanza e l’abbattimento delle gerarchie culturali e la fusione di arte colta e cultura popolare promossa dalle avanguardie, si è concretizzata anche nella rete.

La nuova museologia, per superare quella percezione di rigido antiquariato reazionario, ha favorito l’avvicinamento tra arte e pubblico, attraverso i racconti delle audioguide, i programmi per le scuole, i percorsi per i bambini, le notti bianche o le visite con aperitivo.
Vietare la fotografia amatoriale, soprattutto in una mostra di arte contemporanea, è paradossale; rinunciare alla condivisione social della semplice fotografia di un’opera vista in una mostra o della riproduzione parziale o manipolata con l’uso di app di realtà aumentata (anche questa debitrice, nella sua sovrapposizione di immagini e parole di tante esperienze artistiche) non significa difendere la paternità di un’opera ma rinunciare a un imponente canale di diffusione della cultura.

La condivisione sui social non produce soltanto visioni distratte o interessi superficiali: poiché per andare al fondo delle cose si parte necessariamente dalla superficie, essa può essere un altro punto di partenza, un richiamo a vedere l’originale, un risveglio dell’interesse.

Paola Nicoli.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Il Cadavere Squisito
Responsabile account:
Paola Nicoli (Founder & Editor)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere