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Comunicato Stampa

La testimonianza di un ex consumatore sbugiarda i sostenitori dello spinello

05/08/19

Un falso mito dello spinello "innocuo" sta passando per vero tra i giovani, un ex consumatore di spinelli e non solo, testimonia quanto può essere dannoso continuare su questa strada.

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La Marijuana, attualmente al centro di diverse controversie per via della discussione sulla legalità dei cannabis store, non è di certo da considerarsi una droga leggera.

Il fatto di promuoverla come tale avvicina i giovani al mondo della droga, in cui possono trovare un apparente sollievo dalle vicende traumatiche della loro esistenza, situazioni piuttosto comuni nella fase adolescenziale, un periodo della vita caratterizzato da numerosi cambiamenti che spesso i giovani non sono in grado di gestire agevolmente.

Quell'apparente esperienza innocua dello spinello apre la porta all'idea che i problemi possano essere evitati grazie allo stordimento causato dalle sostanze stupefacenti, facendo così calare la volontà dei giovani di combatterli e facendoli convincere sempre più dell'idea che l'oblio sia una valida alternativa.

Questo è il principale motivo per cui droghe come la Marijuana sono da considerarsi dannose, non tanto per l'effetto in sé, che potrebbe essere modesto se paragonato a quello causato da altre droghe, ma per il fatto che aprono la porta alla dipendenza da sostanze esterne per sfuggire a un presente "fastidioso" e porre una barriera di intontimento fra se stessi e il mondo che li circonda.

Da lì il passo è breve; se non intervengono fatti nella vita che aiutino questi ragazzi ad affrontare le questioni della vita, si ritroveranno a fare sempre più affidamento alle sostanze stupefacenti e facilmente passeranno a sostanze più pesanti, quando le "droghe leggere" non saranno più sufficienti.

La droga è droga, leggera o pesante che essa sia, e il far pensare che esistano droghe meno dannose apre solo la strada a quell'atteggiamento mentale che è in verità la vera porta di entrata a quel mondo maledetto.

Se andate in qualunque comunità di recupero e chiedete ai suoi ospiti come mai abbiano iniziato ad assumere droghe troverete sempre delle situazioni che non sono riusciti a gestire nella loro vita, per cui in quel momento della loro vita, la droga è stata una apparente soluzione.

La testimonianza dell'ex consumatore conferma, qualora ce ne fosse ancora la necessità, le parole che il filosofo L. Ron Hubbard scriveva oltre 40 anni fa, indicando le droghe come "l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale". La soluzione è la prevenzione e l'informazione corretta e tempestiva con un reale aiuto ai ragazzi per risolvere i problemi della loro vita che, per mancanza di esperienza o di punti di riferimento validi, non sanno come affrontare.



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