SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

La Uildm traccia il bilancio del primo progetto di fisioterapia a domicilio

17/01/20

Dieci aretini con distrofia muscolare o patologie neuromuscolari sono stati i primi fruitori del progetto di fisioterapia a domicilio promosso dalla Uildm - Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Graziella - Angelo Gori, si è sviluppata per un intero anno a partire dal gennaio 2019 e ha previsto circa duecentocinquanta interventi completamente gratuiti volti a garantire la continuità delle terapie ai malati per mantenerne al meglio le capacità residuali. Il progetto ha coinvolto dieci persone, tra cui due bambini di otto e dieci anni, che hanno potuto godere di un fisioterapista professionista a loro disposizione per trattamenti mirati a stimolare le corrette azioni del corpo e a favorire un miglior svolgimento delle attività della vita quotidiana.

Foto Dieci aretini con distrofia muscolare o patologie neuromuscolari sono stati i primi fruitori del progetto di fisioterapia a domicilio promosso dalla Uildm - Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Graziella - Angelo Gori, si è sviluppata per un intero anno a partire dal gennaio 2019 e ha previsto circa duecentocinquanta interventi completamente gratuiti volti a garantire la continuità delle terapie ai malati per mantenerne al meglio le capacità residuali. Il progetto ha coinvolto dieci persone, tra cui due bambini di otto e dieci anni, che hanno potuto godere di un fisioterapista professionista a loro disposizione per trattamenti mirati a stimolare le corrette azioni del corpo e a favorire un miglior svolgimento delle varie attività della vita quotidiana. «La fisioterapia a domicilio - spiega Adriana Grotto, presidente della Uildm di Arezzo, - è stata caratterizzata anche da una forte valenza sociale perché ha garantito le terapie all’interno di famiglie che, altrimenti, avrebbero incontrato difficoltà economiche nel sostenere l’accesso alle cure e la loro continuità nel tempo».

La fisioterapia, affidata a due giovani neolaureati (Michele Crestini ed Elena Gasbarri), ha portato concreti miglioramenti nella qualità della vita di chi è affetto da patologie neuromuscolari degenerative. I trattamenti, infatti, sono stati orientati a guidare con armonia i movimenti dei pazienti e a mantenere attive le capacità residue di muscoli, tendini e articolazioni con l’obiettivo di dare al corpo maggior elasticità, di favorire una corretta respirazione e deglutizione, e di prevenire contratture o intorpidimenti. Il bilancio conclusivo stilato dalla Uildm al termine di questa prima edizione sperimentale del progetto è positivo sotto ogni aspetto, dunque l’associazione si attiverà ora per mantenere questo servizio anche nei prossimi anni e per estenderlo ad un numero ancor più alto di persone. «Tra le finalità della nostra associazione - aggiunge Grotto, - rientra la promozione di iniziative volte alla realizzazione dell’autonomia e della vita indipendente delle persone affette da distrofia muscolare. In quest’ottica, la mobilità fisica è importante per prevenire l’aggravarsi della malattia e per impedire alle varie parti del corpo di perdere capacità, dunque ringraziamo la Fondazione Graziella - Angelo Gori per il sostegno al progetto di fisioterapia domiciliare gratuita che ha permesso di portare un contributo concreto al miglioramento della qualità della vita di alcuni nostri associati».


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