ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

La Vi.P. Gallery a Novegro Photo Day

14/10/19

Dal 18 al 20 ottobre 2019 la Vi.P. Gallery presenta cinque fotografi-artisti nella kermesse milanese di Novegro Photo Day

FotoLa Vi.P. Gallery a Novegro Photo Day,
Parco di Novegro (MI), 18 -19 - 20 ottobre 2019

A un anno dall’apertura della sua sede principale in Valcamonica, (un grande spazio di 220 mq di sale e 600 mq di giardino per sculture e installazioni) e un mese e mezzo dopo l’apertura della piccola ma suggestiva dependance a Milano, in Alzaia Naviglio Grande, 4, la Vi.P. Gallery – Virgilio Patarini Arte Contemporanea sarà presente a Novegro Photo Day con due stand, presentando cinque artisti-fotografi: due fotografi trattati in permanenza dalla sede camuna, ossia il giovane Gabriele Panteghini e il “veterano” Pier Giorgio Capitanio, e due artisti trattati nella sede milanese, ossia Vito Carta e Gabriele Perissinotto. Più un quinto fotografo, il romano Carlo D’Orta, a cui viene dedicata una piccola esposizione monografica, trattato in permanenza alla Vi.P. Gallery in Valcamonica ma che esporrà anche alla Vi.P. Gallery a Milano nel dicembre 2019.
La Fiera è aperta il 18, 19 e 20 ottobre dalle 10 alle 19, Parco Esposizioni di Novegro, Padiglione A, via Novegro, Segrate (MI). L’ingresso alla Fiera è di euro 8,00 (otto) ed include l’accesso anche alle Fiere concomitanti del Brocantage, del Vinile e degli Apparecchi Foto-Cinematografici.

Qui di seguito una presentazione della Fiera, della Vi.P. Gallery e le note biografiche dei cinque artisti che la Vi.P. Gallery propone. In allegato foto di opere in mostra

Novegro Photo Day 2019

Lo spirito che anima il Novegro Photo Day è quello di raccogliere le differenti esperienze del mondo fotografico, dallo scatto del fotografo allo stampatore, dal curatore al fruitore finale, per comprendere la complessità di un mondo capace di creare opere dalla bellezza struggente.
La scelta della direzione artistica (affidata da quest’anno a Valentina Carrera) è stata anche quella di raccogliere esperienze provenienti da ambienti artistici molto diversi. Di fianco alla tradizione del Conservatorio della Fotografia e alle stampe pregiate Fine Art di Roberto Caielli si può trovare l’Iphoneografia di Nicola Bertoglio con la sua affermazione che non serve necessariamente la tecnologia sofisticata per realizzare fotografia di qualità. Dalle contaminazioni tra arte e fotografia dei fotografi/artisti della Vi.P. Gallery di Virgilio Patarini e di A Est dell’Eden di Valentina Carrera al reportage sociale delle proposte di LABirinti FOTOgrafici. Lucio Forte contamina la fotografia con segni e grafica tipici del fumetto. Andrea Buccella regala originali sguardi su personaggi conosciuti. Carlo D’Orta fa dei veri e propri ritratti alle architetture cittadine, trasformando scorci urbani in quadri astratti geometrici ed evocativi. E inoltre la nuova via rappresentata dal linguaggio contemporaneo di PhotoMilano, diretto da Francesco Tadini, una realtà capace di fondere il distacco dell’approccio del web con il calore di un vivo gruppo culturale fino ad un sentito impegno sociale. E poi l’intensa volontà progettuale di Giorgio Bonomi e della sua antologia in continuo approfondimento, una testimonianza del fascino che si può emanare ribaltando l’obiettivo nella rappresentazione del fotografo stesso.
Ad accompagnare la transizione da uno stand all’altro viene allestita la mostra “Il Glam anni ’80”, a cura di Maria Luisa Pappadà, che con i suoi colori e la sua forte impronta estetizzante è capace di creare un leggero ponte tra le diverse esperienze.

Come Atena dalla testa di Zeus: nascita della Vi.P. Gallery Milano

Questa storia si può raccontare in due modi. Il primo è quello delle poche righe riportate qui sopra: una nuova grande galleria d’arte in provincia di Brescia apre una piccola ma strategica sede nel cuore della vecchia Milano, la Milano degli artisti e quella della Movida. Questo dal punto di vista della “galleria” e del suo funzionamento. Ma poi c’è il punto di vista del gallerista, che in questo caso è decisamente “sui generis”: artista, intellettuale che spazia dal teatro alla letteratura, alle arti visive, dalla scrittura alla critica d’arte, alla curatela, all’organizzazione di eventi, festivals, rassegne… Insomma, tutto tranne che un gallerista nel senso convenzionale del termine, o un “mercante d’arte”. (Anche se poi ovviamente le opere esposte alla Vi.P. Gallery sono in vendita…) E per altro già dal nome della galleria affiora lo spirito un po’ fuori dal convenzionale, ironico ed auto-ironico, del padrone di casa: infatti la sigla “Vi.P.” in “Vi.P.Gallery” non sta per “Very Important People”, ma per “Virgilio Patarini”, le iniziali di nome e cognome. I puntini sono due, non tre. Occorre prestare attenzione ai particolari…
Ecco allora che dal punto di vista di questo anomalo “gallerista”, questa non è una nuova apertura, ma un vero e proprio “ritorno a casa”. Letteralmente. Fisicamente. Infatti lo spazio sul Naviglio Grande che ora ospita la Vi.P. Gallery Milano è lo stesso che dal 2003 al 2013 ha visto nascere e crescere l’Atelier Chagall, galleria e luogo di eventi culturali fondato da Patarini stesso e da Valentina Carrera (altra figura di gallerista anomala: fotografa, pittrice, curatrice). E da quello spazio sono partiti progetti e iniziative che hanno coinvolto altri spazi, a Milano (Galleria Mirò, Galleria Zamenhof) e in altre città… finchè poi, dal 2013 in poi, Patarini ha cominciato a seguire sempre più progetti fuori Milano (a Roma, Venezia, Ferrara, Torino, Napoli), lasciando la direzione dello Spazio sui Navigli a Valentina Carrera. Spazio che a questo punto della storia cambia nome una prima volta e si viene a chiamare “Spazio E”.
Finché poi, un anno fa, la duplice svolta che è la premessa dell’attuale colpo di scena: sia La Carrera che Patarini aprono, quasi simultaneamente, due grandi spazi in provincia: Valentina Carrera lo Spazio Eden a Cislago (tra Varese e Milano) e Patarini la Vi.P. Gallery in Valcamonica. Con la differenza sostanziale che lo Spazio Eden è un vero e proprio centro culturale che organizza svariati corsi e attività, mentre la Vi.P. Gallery bresciana è “solo” una galleria che fa pochissime mostre all’anno e lavora principalmente con artisti e opere in permanenza. Di qui il “cambio della guardia”: Valentina Carrera lascia la direzione artistica della galleria milanese e subentra Patarini (che ha più tempo per occuparsene) con la neonata Vi.P. Gallery. E ovviamente Patarini torna portandosi dietro, non solo molti degli artisti selezionati e trattati negli anni, ma anche la rete di relazioni intrecciata nel corso del suo peregrinare per la Penisola.
Per questo oggi la nascita della Vi. P. Gallery di Milano, con la sua stagione già programmata, i suoi artisti in permanenza e il net-work di rapporti consolidati con Roma e Venezia, ci appare come Atena che nasce già adulta e in armi dalla testa di Zeus.

Gli artisti presentati a Novegro dalla Vi.P. Gallery

Gabriele Panteghini (Iseo, 1990), dopo la maturità scientifica ottenuta a Breno (BS) e una laurea triennale in Geologia conseguita a Pavia nel 2013, si dedica a tempo pieno alla fotografia lavorando come assistente e come fotografo dal 2015 ad oggi, e conseguendo nel 2016 un Master Globale in Fotografia Professionale all’Accademia John Raverdash. Tra le sue mostre personali segnaliamo la serie di esposizioni intitolate “Bloom” nel 2017 al Museo Archeologico di Como, alla Galleria Molino di Milano e, sempre a Milano, alla Dogana. Nel 2018 presso lo Spazio Mil di Sesto San Giovanni e presso “Il Fiore nell’Arte” di Darfo Boario Terme. Nel 2019 è prima finalista e poi vincitore dei Premi Man Ray per la migliore fotografia e Jean Michel Basquiat come miglior artista under 30, alla Nona edizione del Premio Il Segno organizzato dalla Associaizone Zamenhof Art di Milano con esposizione dei finalisti alla Vi.P. Gallery di Valcamonica. L’artista è protagonista della personale “I fiori di Ofelia”, dal 22 settembre al 20 ottobre 2019 ed è trattato in permanenza dalla Vi.P. Gallery Valcamonica.

Pier Giorgio Capitanio nasce nel 1956 a Vilminore di Scalve (BG) dove vive e ha lavorato come fotografo. Dopo aver svolto varie professioni nel 1981 scopre la passione per la fotografia e, oltre al lavoro di routine, si dedica alla stampa artigianale bianco-nero e alla riproduzione di foto d’epoca.Agli inizi degli anni 2000 l’avvento della fotografia digitale, porta nella sua vita una “rivoluzione “ creativa che lo spingerà verso un’evoluzione innovativa tramite Photoshop. L’elaborazione dell’immagine reale attraverso uno spirito surrealista, lo porta a creare immagini irrazionali e fantasiose che vanno oltre l’immagine stessa trasformando la realtà in sogno. Nella primavera del 2019 presenta alla Vi.P. Gallery in Valcamonica la mostra personale intitolata “Dalla California alla Val di Scalve” divisa in due sezioni: in una sono opere inerenti al viaggio intrapreso nel 2012 in California, dove anche l’America diventa un mondo irreale; nella seconda sezione troviamo immagini semplici che documentano la sua vita quotidiana, trasformate in un’istantanea personale unica ma complessa. L’artista è trattato in permanenza dalla Vi.P. Gallery Valcamonica.

Vito Carta è nato nel 1957 a Milano. Ha svolto e svolge la professione di fotografo free-lance professionista. Numerose le collaborazioni editoriali, con la realizzazione di tavole illustrative, come ad esempio per la De Agostini di Novara e l’illustrazione di volumi per la Cedam. Tra le molte esposizioni personali e collettive degli ultimissimi anni si segnalano, à rebours: “Figurazione 2.0” a Milano, Spazio E, e a Roma, Muef Art Gallery, tra giugno e luglio 2018; a Zero uno, Barletta, la collettiva 'Per forza di cose' nel gennaio 2018. Nel 2017 “Art Hubei Festival”, Wuhan (China) - Collective Exhibition; Installazione in corte a Piacenza in collaborazione con M.Fornari; una mostra personale nell’ambito della Rassegna “Aspettando la Biennale" a Venezia, alla Galleria ItinerArte; alla One space gallery, Wuhan, China, la collettiva 'Dialogue with modern technology'. Nel 2016 a Zerouno, Barletta, la collettiva 'Contro un vizio'; a Ferrara, Palazzo Racchetta la Collettiva "Trans-Figurazione" e a Napoli, Castel dell’Ovo, “ Dramatis Personae”; nel 2015 le mostre personali a Palazzo Racchetta nell’ambito del Ferrara Art Festival, a Milano allo Spazio E sul Naviglio Grande e a Piacenza nel Complesso Museale Ricci Oddi, oltre che la collettiva tematica “Dramatis Personae” a Milano allo Spazio E e allo Spazio Libero 8 sui Navigli e sempre al Complesso Museale Ricci Oddi a Piacenza, e una collettiva allo Spazio Zerouno di Barletta; nel 2014 altre mostre collettive sempre a Palazzo Racchetta per il Ferrara Art Festival e allo Spazio Zerouno; nel 2013 la personale a Torino, alla Galleria 20 e a Milano all’Atelier Chagall e la collettiva “Koinè 2013” alla Galleria Zamenhof di Milano; nel 2012 la personale allo Studio Jelmone di Piacenza, due collettive a Palazzo Zenobio a Venezia (“Discorsi sulla Realtà” e “Koinè 2012), una all’Atelier Chagall di Milano (“Il velo di Maya”)e al MCA di Cannes. Nel 2011 Vito Carta partecipa al Carousel du Louvre a Parigi, al Salon d’Artes Plastiques di Bèziers, alle mostre “Oltre l’infinito” allo Spazio Officina di Roma, “Arte come forma poetica” a Palazzo Racchetta di Ferrara e “Arte e Emocao” a Lisbona. In programma una sua personale alla Vi.P. Gallery di Milano dal 4 al 14 aprile 2020 e trattato in permanenza sia dalla sede milanese che dalla sede camuna.

Gabriele Perissinotto nasce nel 1965 a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, dove vive e lavora. Tra le principali esposizioni ricordiamo: nel 2007 la mostra personale "Paesaggi della memoria", Galleria d'arte Boato, San Donà di Piave (VE); concorso internazionale "Arte Laguna", Venezia; mostra itinerante nel centro storico di Treviso; nel 2008 concorso internazionale di pittura "La Pergola Arte, piccolo formato", opera selezionata, Galleria La Pergola Arte, Firenze; esposizione d'arte contemporanea "Modularte: libero spazio in libera mente", Galleria Ars Habitat Immagine Colore, Genova; collettiva "18 x 18", Galleria d'arte Infantellina Contemporary, Berlino; nel 2010 “ Extra Urban - realtà manipolate”, White Art Gallery, Merano.; “ La costante è il percorso: dal rinascimento all’arte contemporanea”, ex chiesa la Maddalena, Pesaro; mostra collettiva “Copertine d’autore”, Knulp, Trieste. Nel luglio 2011 “Ar-Noti”, collettiva, Galleria Spazio Bra11, Trieste; nel dicembre “ Lalteresposto Quattro”, rassegna fotografica, Lalter Studio, Busto Arsizio. Nel 2012 IV concorso internazionale di pittura “Dario Mulitsch”, opera selezionata, Scuderie Palazzo Coronini Cronberg, Gorizia; Premio “Il Segno”, Palazzo Zenobio, Venezia; “Realtà Parallele”, Galleria Zamenhof, Milano. Nel 2013 “Koinè 2013: 70 artisti per un linguaggio comune dell’arte contemporanea”, Galleria Zamenhof e Atelier Chagall, Milano e Palazzo Racchetta, Ferrara; “Berliner Liste”, Berlino. Nel 2015 “Miscellanee”, Calcagno Art Studio, Venezia. Nel 2016 “Liquid Fragmente”, Calcagno Art Studio, Venezia. Nel 2017 “Venti4giugno Kiss Me Venice”, performance, Calcagno Art Studio, Venezia. Nel 2019 la mostra itinerante “Nomi, Cose, Città, Animali” a Milano, Spazio E, a Roma, Muef Art Gallery e a Venezia, Galleria ItinerArte. Nel 2019 è finalista del Premio Il Segno. Nel luglio 2020 esporrà in un ciclo di mini personali alla Vi.P. Gallery di Milano

Carlo D’Orta (Firenze 1955) da sempre viaggiatore/fotografo, negli anni 2003-2012 frequenta corsi avanzati di pittura alla Rome University of Fine Arts (RUFA) e un master in fotografia a IED di Milano e si dedica allo studio dell'arte contemporanea. La sua visione fotografica subisce una profonda trasformazione: abbandona l’approccio documentario e cerca scatti creativi, spesso di ispirazione astratta, concentradosi sulle architetture (serie Biocities, Vibrazioni, Geometrie Still Life eReFineArt) e sulla danza (serie Liquidance). Dal 2009 ha esposto i suoi lavori in mostre personali presso musei e istituzioni pubbliche, gallerie private e fiere d’arte in Italia, Germania, Francia, Belgio, Singapore e altri paesi. Ha vinto o è stato finalista/selezionato in numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui Sony World Photography Award, Celeste Prize, Premio Rospigliosi, Combat Prize, Premio Linx, Arteam Cup, Satura Contest, e altri. In questo giugno 2019 la sua opera "Biocities Londra # 7" ha vinto il 2° premio nella Sezione Fotografia della Biennale Arte di Genova, giunta alla 3° edizione. Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui Museo AC Palazzo Collicola di Spoleto, Museo Archivio Centrale dello Stato (Roma), Centro Congressi Banca d’Italia (Roma), Camera dei Deputati, Palazzo di Giustizia di Milano/Ordine Avvocati, Confindustria sede centrale di Roma, EUR spa Roma, Architekten-kammer Baden-Wurttemberg (Stoccarda, Germania), Consolato Generale d'Italia e Istituto Italiano di Cultura a New York, Istituto Italiano di Cultura a Monaco di Baviera. Negli anni 2015-2017 quattro suoi progetti sono stati acquisiti dall’Archivio del Fondo Malerba Fotografia, prestigiosa Istituzione dedita alla fotografia italiana contemporanea, che esporrà sue opere nel prossimo luglio in una collettiva di fotografi italiani nella capitale giapponese di Tokyo.



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