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La vita è mancanza di equilibrio

31/12/19

La costante cosmica cosa cavolo è? Le strutture non biologiche vivono? Ogni modifica di uno dei pur microscopici infiniti equilibri dinamici tra parametri attivi ed interattivi nell'universo intero, di fatto, contribuisce alla sua completa modificazione. Il destino dell’universo, della natura, delle specie viventi e dell’uomo stesso pur non essendo predestinato né predestinabile, si verificherà comunque.

FotoLA VITA È MANCANZA DI EQUILIBRIO
Da un po' mi interrogo sul senso ed il futuro dell’universo: se l’evoluzione è la via naturale allora immagino che anche l’universo si dovrebbe evolvere ed in effetti lo sta facendo.
Ma alla base dell’universo e della natura io ritengo esserci il caos in equilibrio dinamico dunque se così fosse, allora l’insieme dei singoli elementi caotici lo renderebbero imprevedibile nel senso del suo destino non determinabile a partire da un unico qualunque momento singolo.
Ciò non toglie che in ogni caso il destino dell’universo, della natura, delle specie viventi e dell’uomo stesso pur non essendo predestinato né predestinabile, si verificherà comunque.
La risposta alla domanda dovrebbe venire dall'interno dell’universo stesso e dunque non può essere né posta né risposta; e questo mi pare costituisca un paradosso.

La costante cosmica cosa cavolo è? È da un po' che mi scervello ma forse ora riesco a comprenderne il senso, o no? Chissà.
Dunque, dopo l’esplosione del bigbang o dei bigbang che hanno originato l’espansione della protomateria, la gravità ne ha rallentato il moto formando prima la luce e poi la materia.
Si sono formate le galassie etc. Ogni galassia in espansione è seguita da un’altra di più recente formazione; quella che segue ha una massa e dunque genera una forza di gravità e con questa attrae quella che la precede rallentandola.
La catena in equilibrio dinamico della forza espansiva e di quella di rallentamento ha generato l’universo attuale.
La costante cosmica dovrebbe essere se ho compreso bene il rapporto esistente tra la velocità di espansione delle galassie (media) e la massa dell’universo.
In effetti non sappiamo affatto quale sia la massa dell’universo perché è probabile che una parte di esso non si sia ancora trasformata in materia. Quale sarà dunque l’equilibrio gravitazionale dell’universo? Arriverà un momento in cui l’espansione cesserà ed inizierà una contrazione al variare del rapporto definito costante cosmica?
Se la massa aumenterà allora la costante sarà sempre più piccola e ci sarà prima equilibrio e poi forse contrazione.
Se invece la massa sarà esaurita allora la costante rimarrà uguale oppure aumenterà e allora le galassie si allontaneranno sempre di più una dall'altra e dal centro di espansione all'infinito.
Ma se ci sono stati più bigbang?
O se fenomeni limitati di contrazione che originano buchi neri daranno luogo ad ulteriori bigbang?
Se ci fossero svariati universi in equilibrio dunque?
Alla faccia di quella che dovrebbe essere la realtà descritta dalla cosiddetta costante cosmica.
É come guardare un acquario dentro un acquario più grande, osservandolo attraverso il fondo di un bicchiere.
E noi che duriamo cent’anni al massimo, cos'altro siamo se non un semplice punto instabile di massa? Oddio tutto fa ed è sempre meglio di niente: almeno esistiamo e lo sappiamo.
Il concetto di infinito riporta a quello di eternità.
Ora leggendo vivo o forse più propriamente faccio vivere tante vite che si svolgono e si esauriscono in un libro.
L’autore prima e poi Io, le facciamo esistere come se fossimo Dio ma cosa succede ai personaggi delle storie quando il libro è finito? Cosa rimane? Ricordi di quelle vite, comunque vissute.
Sicuramente tutto sarà riaccaduto ad opera delle persone lettori differenti che le hanno lette e riaccadrà di nuovo, generando nuovi ricordi, differenti emozioni.
Chiunque racconterà la loro storia genererà la loro vita, sempre diversa anche se in apparenza sempre uguale.

La sequenza comune della evoluzione naturale è quella della continua variazione dell'equilibrio fondamentale coinvolgente parametri ed ambienti sempre più piccoli e maggiormente lenti, freddi, strutturati, organizzati, creazione e formazione continua di nuovi parametri con numero di interazioni efficaci sempre maggiori e maggiori possibilità di modificarsi al cambiare delle situazioni- sistemi che li coinvolgono rispettando in ogni caso l’equilibrio fondamentale dell’Universo senza possibilità di produrre complessivamente rapide o grandi variazioni suo interno.
Un’infinita eternità di mutamenti nell'autoreferente compendio totale di tutto ciò che è: LA NATURA.
L’universo è sempre presente a sé stesso, in ogni sua manifestazione ecologica, per piccola e periferica sia, nell'economia di scala valutata. L’Universo - Ente è sostanzialmente eterno e parte di un sistema ancora più grande di simili che comprende molteplici o infiniti universi coesistenti in equilibrio, ancora una volta dinamico, tra loro.
Ne deriva che in ogni condizione anche quella di azzeramento dell’energia, equivalente alla sua morte ghiacciata, L’universo -ente verrebbe portato infine alla sua resurrezione, per l'impossibilità di esistere senza interagire (definizione di vivere), in qualche modo, con qualunque degli altri parametri comunque esistenti.
Come non è possibile pensare che l'equilibrio interattivo tra i singoli esseri cellulari possa modificare in modo sostanziale la struttura del sistema universale non si può tuttavia evitare di riconoscere che le loro interazioni possano influenzare quello che per loro è equivalente all'universo intero, il corpo dell’animale uomo o pianta che contribuiscono a costituire.
Ogni modifica di uno dei pur microscopici infiniti equilibri dinamici tra parametri attivi ed interattivi nell'universo intero, di fatto, contribuisce alla sua completa modificazione.
Ogni parametro e le loro combinazioni nell'insieme, si identificano ed esistono (vivono) con questa capacità di modificarsi e modificare.
Singoli componenti inanimati in ogni sistema di due o più parametri, alla ricerca e conquista di un equilibrio maggiormente duraturo e stabile, realizzano la complicatissima struttura organizzata di un singolo essere vivente secondo le condizioni, variabili, del sistema - ambiente in cui sono inseriti.
Il più piccolo parametro biologico in gioco è a sua volta determinato dalle interazioni non biologiche dei suoi componenti elementari i quali dunque anche loro vivono una vita determinata in durata, definita nello spazio, nel tempo.
La vita dunque definita come semplice capacità di azione rispetto ad altri fattori e di interazione con essi, La vita come momento di disequilibrio costante.
Esistono dunque e solo, strutture continuamente e dinamicamente interagenti, in evoluzione continua dei comportamenti ecologici che le riguardano. Parametri che in equilibrio tra loro dinamicamente, cambiano continuamente le reciproche forme di interazione.
Ne deriva allora che l'Ecologia, scienza che studia tutte le possibili interazioni tra tutti i possibili parametri, in tutti i possibili sistemi studia in sostanza la vita, senza distinguere se sia organica o meno, se sia grande o piccola, se sia cosciente o meno ma semplicemente, molto più semplicemente, se agisce ed interagisce agli stimoli energetici provocati da altri parametri presenti, dove, se quando e come, essi ci siano.
Siamo uomini: scegliamo dunque di volta in volta la scala di osservazione che risulta più adatta, utile, efficace alla previsione dei fenomeni evolutivi degli equilibri in essere che ci riguardano direttamente.
Di più non possiamo fare e se non possiamo vedere allora possiamo immaginare.



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