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Lettera a una madre: recensione del libro di Lucia Aculieda

10/08/17

Nel panorama letterario che tratta del difficile rapporto tra madre e figlia si è inserito recentemente il monologo interiore scritto da Lucia Aculieda. Ecco una recensione di questo libro che, per la sua immediatezza (e non solo), rappresenta una vera sorpresa.

FotoIl rapporto tra madre e figlia è da sempre al centro di trattati psicologici che, a partire da Neumann, hanno provato a spiegare un rapporto in molti casi complicato. Figlie degeneri o madri narcisiste alla ricerca di una supremazia del proprio io.

Un ambito che logicamente non ha lasciato indifferente neppure il mondo letterario con autentiche perle che provano a descrivere questa difficile interazione generazionale e non solo. Ne sono un esempio "La cucina color zafferano", di Yasmin Crowther e "Amy e Isabelle", di Elizabeth Strout.

Il primo a descrivere le differenze legate ad ad un contesto che esula dal semplice rapporto madre e figlia ed il secondo a rappresentare maggiormente le classiche incomprensioni e dissidi dell’ambito familiare che magistralmente ha evidenziato Irène Némirovsky nel suo ‘il Ballo’.

Nell’ottica di quest’ultimo troviamo il recente ‘Lettere a una madre’ dell’esordiente, almeno per quanto riguarda quest’ambito, Lucia Aculieda. Un libro forte, empatico che prova a descrivere il rapporto di una figlia con la propria madre.

Seppur non specificato ‘Lettere a una madre’ appare come un monologo interiore che, come nel caso di Elena Morante ed il suo ‘Amore Molesto’ si muove nell’ambito del flusso di coscienza. Una scelta comunque atipica che ne aumenta l’impatto emotivo.

Da un punto di vista del contenuto le opere suddette non possono essere più diverse narrando il rapporto di una figlia che fin dalla nascita (ed anche prima) implora l’amore ad una madre totalmente anaffettiva alla pari della protagonista del capolavoro della Némirovsky.

‘Lettere a una madre’ di Lucia Aculieda è un libro diretto, in cui le lettere ‘immaginarie’ alla propria madre narcisista ed egocentrica si fondono con un diario vergato con le lacrime, la voglia di essere amata e di donare amore.

Ma non solo, come suggerito dal sottotitolo ‘vibrazioni di un’anima sopravvissuta’, questo monologo prova a far capire come uscire da un rapporto lesionista ed autolesionista (anche in forme abbastanza gravi) non perdendo la propria voglia di vivere e, soprattutto, d’amare.

Il libro è per ora presente solamente su Amazon dove è però acquistabile oltre che come ebook nella classica versione cartacea. In conclusione anche se non è una classica lettura da ombrellone ‘Lettera ad una madre’ di Lucia Aculieda rappresenta una libro da leggere anche in questa torrida estate e non solo.

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