SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Leucemia Mieloide Cronica, a Martina Franca un evento innovativo per raccontare la malattia. 80 nuovi casi ogni anno di leucemie nella provincia di Taranto, sopra la media nazionale

28/06/17

Venerdì 30 giugno Martina Franca ospita “Le parole che abbiamo in comune”, incontro rivolto agli ematologi e ai pazienti con Leucemia Mieloide Cronica, promosso da Novartis in collaborazione con l’Unità Complessa di Ematologia e Trapianto di midollo dell’Ospedale Civile di Taranto, tappa di un ciclo di eventi che hanno l’obiettivo di sviluppare il dialogo tra medici e pazienti, facendo emergere i loro vissuti emozionali

FotoIl territorio tarantino, a causa di fattori ambientali e di inquinamento, ha fatto registrare negli ultimi anni un notevole incremento nell’incidenza dei tumori: secondo i dati ISTAT elaborati dalla LILT, nella provincia sono 1.500 le diagnosi di tumore ogni anno, con un aumento del 28% rispetto al 1990. Circa 80, secondo il Registro Tumori della Puglia, i nuovi casi di leucemie ogni anno, con un tasso d’incidenza superiore alla media nazionale, con 54 decessi annui, dato anche questo superiore alla media non solo nazionale, ma anche delle altre province pugliesi.

Sostenere i pazienti della provincia di Taranto affetti da Leucemia Mieloide Cronica è l’obiettivo dell’evento “Le parole che abbiamo in comune”, in programma venerdì 30 giugno a Martina Franca, presso l’Hotel San Michele, Via Carella 9, a partire dalle ore 14.00 fino alle 17.00.
L’iniziativa è promossa da Novartis in collaborazione con l’Unità Complessa di Ematologia e trapianto di midollo osseo dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto ed è la prima tappa di un ciclo di incontri in programma in tutta Italia.

Grazie a un format innovativo, in ogni incontro gli specialisti ematologi e i pazienti con Leucemia Mieloide Cronica si confrontano sulle parole chiave che caratterizzano le fasi del percorso di cura, condividendo i significati e le emozioni evocate da queste “parole comuni”. Un modo per abbattere le barriere tra medici e pazienti e costruire un rapporto di fiducia.

La Leucemia Mieloide Cronica è stata, tra le malattie del sangue, tra le prime a beneficiare della rivoluzione legata all’avvento delle terapie mirate che dall’inizio degli anni 2000 hanno aumentato la sopravvivenza e avvicinano sempre più la speranza della guarigione.

«Nell’ultimo decennio noi ematologi abbiamo assistito a una rivoluzione che ha portato a successi prima insperati come la guarigione per alcuni pazienti o a una lunga sopravvivenza per molti altri e, per tutti, a un miglioramento della qualità della vita - dichiara Patrizio Mazza, Direttore dell’Unità Complessa di Ematologia e Centro Trapianto di midollo osseo all’Ospedale Civile Santissima Annunziata di Tarantograzie all’arrivo di farmaci innovativi e al miglioramento delle conoscenze nell’ambito della Leucemia Mieloide Cronica che hanno invertito la prognosi da infausta per tutti i pazienti nel giro di tre anni alla sopravvivenza nel 90% dei casi di cui il 50% guarito e che rappresentano un modello per una sempre migliore caratterizzazione clinico-biologica delle malattie del sangue e per lo sviluppo di nuovi farmaci mirati. I pazienti che seguiamo da 20-25 anni hanno assaporato questa vittoria, quelli che arrivano adesso hanno risposte immediate e ripristino della condizione di benessere in poco tempo. L’obiettivo è ancora la sopravvivenza ma si discute tanto sulla possibilità, non più remota, di interrompere la terapia, opportunità che con un farmaco di ultima generazione oggi è possibile offrire. A questo sono orientati gli studi clinici attuali: all’interruzione del farmaco e al mantenimento nel tempo di una risposta molecolare sostenuta»
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Il Centro di Ematologia di Taranto, è la struttura di riferimento per l’ematologia dell’adulto per la Provincia di Taranto, per alcuni Comuni della Basilicata e per le Provincie di Bari e Brindisi, coprendo un bacino di oltre 700.000 abitanti.

«Dato l’affollamento abbiamo spesso lunghe liste d’attesa per le visite ambulatoriali, dal momento che molte terapie richiedono più accessi – afferma Mazza – seguiamo oltre 120-130 pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica in terapia e monitoraggio da diversi anni, vediamo circa 10 nuovi casi ogni anno di LMC, buona parte in giovane età e adulti. E proprio grazie ai successi terapeutici il numero dei pazienti che possiamo trattare è in crescita costante».

La struttura, oltre a seguire l’attività clinica, si compone di un Centro Trapianti di midollo osseo, di laboratori attrezzati per effettuare diagnosi molto sofisticate e dotati di personale altamente competente; nella clinica è attiva un’équipe di 11 ematologi anche se ne servirebbero almeno altri 2. Molto attiva la ricerca clinica e sperimentale, con la quale il Centro partecipa a studi e protocolli nazionali e internazionali. Inoltre, il Centro aderisce al GIMEMA, al GITMO e all’EBMT europeo. Oggi la Leucemia Mieloide Cronica può essere trattata anche con gli inibitori di seconda generazione della tirosin-chinasi, e in tal senso la Clinica Ematologica dell’Ospedale di Taranto ha maturato una grande esperienza, grazie ai quali è possibile raggiungere una risposta molecolare sempre più profonda e con uno di essi è possibile oggi anche interrompere la terapia.

L’iniziativa “Le parole che abbiamo in comune”, che l’Unità Complessa di Ematologia di Taranto ospiterà domani, arriva sulla scia di altri progetti e incontri tra gli specialisti e i pazienti con Leucemia Mieloide Cronica, ed è quindi l’evoluzione naturale di un discorso già aperto con i pazienti sulla qualità della vita, sulla possibilità di sospendere la terapia e, in particolare, sul rapporto medico-paziente che viene coltivato perché alla base del lavoro di squadra e nell’interesse dello stesso paziente. Il dialogo è fondamentale, secondo i clinici pugliesi, per la gestione globale del paziente con LMC, per renderlo compliante e facilitarne l’esperienza con la malattia e le terapie.

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