AZIENDALI
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Lo stile di leadership è come lo stile di guida: va adeguato alle condizioni ambientali

15/11/17

Il testo prende spunto da un parallelismo con lo sport per declinare il concetto di flessibilità e adattabilità dello stile di leadership ai contesti e alle diverse dinamiche che chi gestisce risorse deve essere in grado di padroneggiare.

FotoE’ la mattina del 24 ottobre 1976 e Niki sta guardando fuori dalle enormi finestre dell’hotel dove alloggia; spesse nubi grigio scuro cariche di pioggia si stanno addensando intorno al monte Fuji e con la pioggia dentro di sé Niki sente crescere un brivido che si aggrappa alle viscere come un cucciolo di gatto stretto ad un gomitolo con cui sta giocando; questa sensazione di pieno e vuoto allo stesso tempo è la stessa che lo aveva colpito meno di 50 giorni prima in Germania ed è data dalla consapevolezza che anche per chi fa una professione come la sua dove sei pagato per vincere e se perdi non ti rimane nulla tra le mani, esiste sempre un’alternativa, una terza via che nel medio/lungo periodo si rivelerà vittoriosa.
Il Niki in questione per i più appassionati di F1 è il famoso Niki Lauda e la vicenda si riferisce all’ultima gara del campionato mondiale di F1 del 1976; in quell’occasione Niki Lauda si ritirò di sua iniziativa al secondo giro a causa delle cattive condizioni ambientali perdendo il titolo mondiale ai danni di James Hunt.
Ai fini di questo blog mi interessa fare un parallelismo tra le decisioni che si prendono alla guida, anche in occasioni estreme quali un campionato mondiale di velocità, e l’utilizzo della leadership in contesti aziendali. Come per qualunque pilota, che sia alle prime armi come un neo-patentato diciottenne o esperto professionista pluripremiato come Niki Lauda, lo stile di guida deve essere adattato alle condizioni ambientali, così per qualunque persona interna ad un’azienda che gestisce risorse lo stile di leadership deve essere adattato alle situazioni dell’ambiente. Sono parecchi i casi di dirigenti che in virtù dei loro successi ottenuti all’interno di una determinata azienda, cambiando impresa e non adattando il loro stile di leadership al nuovo contesto, hanno fatto dei disastri incommensurabili. Una delle responsabilità principali di chi governa risorse è quella di modulare il proprio stile di comando in funzione del contesto diversificando anche toni, intensità e strategia in funzione del “ciclo di crescita professionale” del collaboratore che di volta in volta si trovano di fronte.
Per chi come me è appassionato di vicende di imprese famose, si vada a vedere la storia dell’acquisizione di Lotus da parte di IBM e la vicenda dell’ex amministratore delegato di Lotus Jim Manzi che venne cacciato dopo pochi mesi perché inserito nella cultura IBM non riuscì a rimodulare il proprio stile di gestione generando forti tensioni a tutti i livelli.



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