ECONOMIA e FINANZA
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“Mamma, ho trovato lavoro, faccio il trading online”

19/05/15

il Forex è quell’immenso mercato, con in pancia tanta di quella liquidità da non poter essere calcolata, e insieme un mondo dei sogni.

FotoScrivo come persona informata dei fatti. Ho fatto trading per un certo periodo di tempo e con addetti ai lavori che parlano la lingua giusta, cioè l’inglese. Un gran daffare il “ciacolare” per cellulare con broker e senior analyst, al fine di ricavare elementi per le famose “strategie”, di cui dirò a suo tempo.
So, quindi, di che si tratta: il Forex è quell’immenso mercato, con in pancia tanta di quella liquidità da non poter essere calcolata, e insieme un mondo dei sogni. I sogni sono fondamentali, quando sono lucidi. Sognare lucidamente è la cosa più concreta che si possa fare, sapendo poi di dover passare all’azione con le strategie giuste.
Ma quando si pensa di diventare ricchi come Warren Buffett, il leggendario investitore che si diverte a vivere da americano medio della middle class agiata, con poco più di 100.000 dollari all’anno, tra l’autunno e la primavera, allora abbiamo bisogno di cure e sostegno, prima di combinare casini giganteschi.

Fare Trading nel Forex: servono criterio e attenzione
Ecco il primo punto: fare trading nel pingue mercato del Forex è cosa buona, giusta e profittevole, ma con criterio, saggezza e conoscenza della materia.
Il trading non si differenzia da nessun’altra professione e dunque pensare di fruirne al massimo sapendo il minimo, perché il broker ti intorta con la fiaba del get-rich-scheme – tradotto: ero sfigato fino a ieri, ma oggi, col Forex, guadagno più di quel bandito del mio capo, che mi ha licenziato, giusto sei mesi fa -, equivale a suicidarsi con l’iniezione letale, senza neanche aver bisogno del boia.
E’ un giocattolino complesso, il trading, e va approcciato con rispetto e una certa dose di laica venerazione, perché esso può farci andare a meta o perdere malamente, ma giammai senza il nostro concorso (di colpa o di genio).

Come ogni mondo complesso, il trading è popolato di personaggi, figure e magnati, gente che vive alla grande sui sogni altrui, alcuni molto dotati, altri molto “alla vaccinara” (e non è detto che siano italiani, magari sono americani e lavorano a Cipro, non so se mi spiego…) e costruisce piattaforme che durano una manciata di anni, poi vengono buttate giù e altro giro, altra corsa.
Non c’è niente di più confacente alla mentalità contemporanea del trading, è quel prodotto del re-imagine, il re-immaginare, chiudere una parentesi e aprirne un’altra, di cui parla il guru del management e del marketing, Tom Peters. Prima lezione, dunque: Adelante, Pedro, con juicio.



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